Mondiali di calcio a 48 squadre: così la rivoluzione Fifa di Infantino
Ecco tutti i cambiamenti a partire dall'edizione del 2026: formula, supplementari, rigori e le misure contro i biscotti
La rivoluzione di Gianni Infantino è completata. Il Mondiale di calcio cambia formato e diventa maxi: accadrà nell'edizione 2026 (ancora da assegnare ma che potrebbe finire al terzetto Usa-Canada-Messico) con l'allargamento a 48 nazionali per tenere dentro tutti o quasi. Una svolta che il neo presidente della Fifa aveva annunciato subito dopo la sua elezione ad erede di Blatter e che il Consiglio Fifa ha ratificato nella riunione di Zurigo del 10 gennaio.
Non è una sorpresa, anche se l'ipotesi aveva incontrato anche molte critiche. In fondo lo stesso Europeo è cresciuto di dimensione fino ad arrivare alle 24 partecipanti viste in Francia nello scorsa estate con soddisfazione di sponsor, tv e organizzatori e qualche perplessità nella valutazione del livello complessivo della manifestazione. Il futuro, però, va in questa direzione e la Federazione mondiale non ha fatto altro che adeguarsi.
La decisione è arrivata all'unanimità. Ecco come cambierà la principale manifestazione calcistica:
Come cambia il formato del Mondiale
Portare al Mondiale 48 squadre significa dover immaginare anche un format differente rispetto a quello della fase a gironi con 4 squadre per gruppo. La Fifa ha disegnato un nuovo percorso che prevede 16 raggruppamenti da 3 squadre. Si qualificheranno le prime due classificate con accesso ai sedicesimi di finale dove scatterà la fase ad eliminazione diretta.
E' caduta l'ipotesi di far giocare un playoff a ridosso dall'inizio del Mondiale per scremare il gruppo delle partecipanti. Sarebbe stato troppo oneroso per le nazionali sobbarcarsi preparazione e viaggio per poi uscire dopo 90 minuti. La prima fase durerà 12 giorni, l'intera manifestazione 32 (esattamente come con la formula a 32) e in ogni caso per vincere il Mondiale si dovranno disputare sempre 7 gare: due nei gironi e cinque nella seconda fase fino alla finale.
Quanti posti avrà l'Europa?
Per questa domanda oggi non esiste risposta. Infantino ha un progetto e lo porterà avanti, ma gli slot e altre modifiche regolamentari saranno oggetto di riflessioni nei prossimi anni anche perché prima del 2026 c'è tempo per trovare l'accordo con tutti. In ogni caso l'allargamento del Mondiale è destinato alle realtà minori e non a Europa e Sud America perché, come ha sottolineato il presidente della Fifa, "siamo entrati nel ventunesimo secolo e il livello generale è molto cresciuto".
Il piano da cui si parte prevede per l'Europa il passaggio da 13 a 16 squadre. Tante, ma non tantissime visto che diminuirà l'incidenza sul totale che passerà dal 40,6% al 33,3%. Le altre confederazioni si vedranno riconoscere qualcosa in più: Africa 9,5 posti, Asia 8,5, Sud America 6,5, Nord America 6,5 e Oceania 1. I mezzi slot significa che al termine delle qualificazioni ci saranno spareggi incrociati tra le confederazioni coinvolte per arrivare al numero di 48.
Saranno aboliti i tempi supplementari?
E' una delle ipotesi che fanno parte del pacchetto di idee di Infantino. Cancellare i supplementari nei primi turni ad eliminazione diretta per evitare che squadre arrivino ai match decisivi con le gambe intossicate dalla fatica. Potrebbero sparire per sedicesimi e ottavi di finale e tornare nei quarti o, al massimo, in semifinale. Sarebbe una rinuncia pesante a una delle tradizioni del calcio. Tante volte si è discusso di come rendere diversi gli extra-time (togliere un uomo, premiare chi segna per primo e via dicendo), mai si è ipotizzato di cancellarli del tutto.
Tra le idee esiste anche quella di calciare i rigori al termine delle partite della fase a gruppi terminate in pareggio. Sarebbe un modo per creare un discrime in caso di arrivo in parità, un deterrente contro gli accordi a fine girone tra squadre che hanno interessi in comune. Come per i supplementari si vedrà nella marcia di avvicinamento all'edizione del 2026.
Come cambierà il ranking Fifa?
Altro tema che sarà oggetto di trattativa futura. Di sicuro qualcosa cambierà, anche perché l'attuale format con classifica mensile che tiene in conto - spesso con peso eccessivo - anche delle amichevoli non piace quasi a nessuno e ha creato delle disparità in sede di sorteggio. Potrebbe essere limitato alle sole manifestazioni ufficiali e reso trimestrale, in modo da diventare più stabile e meno soggetto a variazioni continue.
Di sicuro avrà un peso notevole nella gestione del Mondiale in formato maxi. Va bene aprire a realtà minori, a patto però di poter governare la formazione di gironi e griglie per evitare la beffa di scontri tra grandi subito che tolgano dalla scena nazionali destinate ad arrivare in fondo. Se ne parlerà.
Quanto vale il Mondiale formato maxi?
La scelta di allargare a 48 squadre non risponde solo alla necessità di portare dentro la rassegna più importante il maggior numero di realtà, sperando in un allargamento della base del calcio mondiale. E nemmeno si può ricondurre solo all'abile mossa di un presidente molto politico che, così facendo, blinda consenso a suo favore da parte del secondo e terzo mondo del pallone.
Il Mondiale formato maxi è innanzitutto una questione di soldi. Uno studio recente ha stimato con la nuova formula maggiori introiti per la Fifa di oltre 600 milioni di euro. Altre stime si spingono oltre e arrivano al miliardo. Sono la montagna di denaro con cui la Fifa costruisce il proprio bilancio che per l'85% dipende proprio dai ricavi della manifestazione quadriennale. Più nazionali, più mercati tv da servire, più sponsor, più partite ovvero più soldi. Equazione facile.