Corea del Nord: uccisi tutti i familiari dello zio
Dopo l’uccisione dello zio Jang Song-thaek, il leader nordcoreano Kim Jong-un non si è accontentato. Ha sterminato anche tutti i suoi parenti
Un bollettino di guerra vero e proprio quello che arriva dalla Corea del Nord: il dittatore di Pyongyang non ha limiti.
Dopo l’uccisione dello zio (che risale al 12 dicembre scorso), in linea con la sua folle filosofia di cancellare qualsiasi traccia di lui, ha fatto sterminare tutti i suoi parenti. Ben tre generazioni spazzate via, bambini compresi.
Questa notizia si apprende dall’agenzia sudcoreana Yonhap: la strage include la sorella dello zio e il marito (ambasciatore a Cuba), il nipote dello zio Jang, ambasciatore in Malaysia (compresi i suoi due figli), i figli, i fratelli, le sorelle e anche tutti i nipotini dello zio Jang.
Molti di questi, dati i loro ruoli, non si trovavano in Corea del Nord.
Ma il dittatore li aveva richiamati a Pyongyang ai primi di dicembre; ad accoglierli, come sembra, una pallottola in fronte.
I più fortunati, come la moglie dell’ambasciatore della Malaysia, sono stati inviati in esilio in qualche provincia sperduta della Corea del Nord con i propri familiari.
Il mondo resta a guardare mentre Kim Jong-un si diverte a condannare e a uccidere uomini, donne e bambini senza nessun problema.
Oggi è il Giorno della Memoria: mai data fu più giusta per dare una notizia di questo genere.
Le stragi di qualsiasi colore siano, vanno bloccate.
E allora perché, mi chiedo, questo pazzo continua a fare ciò che vuole del suo popolo? Continua a sterminare innocenti e resta impunito?
Ma è possibile che nel 2014 succedano queste cose? Evidentemente sì.
Meditiamoci sopra.