
Pyongyang, 17 novembre 2016 – In primo piano i piatti tipici coreani tra cui il Kimchi, cavolo fermentato tipico di entrambe le Coree

Ryongchon, 23 aprile 2017 – Bambini che mangiano alla mensa dell’orfanotrofio in in Chungjin, Corea del Nord

17 novembre 2016, Pyongyang – Il frigorifero all’interno di una casa di persone benestanti

15 aprile 2017. Un uomo cammina seguito da una mucca lungo le rive del fiume Yalu, nei pressi di Sinuiju, vicino alla città di confine di Dandong, in Cina.

Gente del posto spinge un carrello che trasporta cavoli, Hamhung, città sulla costa nord-orientale della Corea del Nord.

Nordcoreani lavano i cavoli in un fiume vicino a Raksan, sulla costa nord-orientale della Corea del Nord, 21 novembre 2017.

Hong Kum-Ju, 27 anni, posa per un ritratto presso la fabbrica di prodotti alimentari dove lavora, nella città orientale di Wonsan, Corea del Nord, 11 aprile 2017.

Una famiglia si inginocchia di fronte alle rete che divide la Corea del Nord a quella del Sud presso la zona demilitarizzata (DMZ) di Imjingak il 4 ottobre 2017

Il Presidente della Corea del Nord, Kim Jong-Un ama particolarmente il formaggio, soprattutto svizzero (nella foto, invece, visita uno stabilimento di pesce)

16 aprile 2017. Una donna impiegata in un hotel di Pyongyang, in Corea del Nord, attende un ascensore per trasportare bottiglie d’acqua con un carrello.

15 aprile 2017. Agricoltori al lavoro nei campi nei pressi di Sinuiju, vicino alla città di confine di Dandong, in Cina.

14 aprile 2017. Un pastore con alcune pecore sulle rive del fiume Yalu, nei pressi di Sinuiju, vicino alla città di confine di Dandong, in Cina.

16 aprile 2017. Due soldati si abbracciano lungo la riva del fiume Yalu, nei pressi di Sinuiju, in Corea del Nord, sulla sponda opposta alla città cinese di Dandong.

15 aprile 2017. Un uomo vende dei prodotti nordcoreani a dei turisti cinesi, lungo il fiume Yalu, nei pressi di Sinuiju, in una foto scattata dalla sponda cinese del corso d’aqua di confine, nei pressi di Dandong. Questa città della Cina è il principale punto di attraversamento della frontiera, da cui ogni giorni centinaia di turisti cinesi si muovono a bordo di piccole barche per una crociera sul fiume Yalu, da cui possono dare uno sguardo fugace a “un altro mondo”.

16 aprile 2017. Una donna si muove in bicicletta portando in spalla un bambino nei pressi del fiume Yalu, vicino a Sinuiju, sulla riva opposta alla città cinese di Dandong.

Choe Ok-Ju. 26 anni, posa per un ritratto dentro la fabbrica di prodotti alimentari dove lavora, nella città orientale di Wonsan, Corea del Nord, 11 aprile 2017.

26 settembre del 2017 – Una cameriera, Li Jin-Ju (23 anni) posa per ritratto al ristorante Arrirang a Pyongyang

Pesca in Corea del Nord
Se la vita quotidiana della Corea del Nord sembra avvolta nella nebbia, per quanto riguarda la cucina di questo Paese l’apertura di un portale patrocinato dalla Korean Food Foundation, e che promuove le eccelenze di Pyongyang (cooks.org.kp), elenca tradizioni, ricette (di cui ben 82 dedicate a come si prepara il riso o la carne di cane) e qualche ristorante in cui gustare piatti di ogni genere. Ovviamente vista la povertà della Corea del Nord per parte della popolazione molti degli ingredienti proposti sono inaccessibili, ma questi piatti fanno comunque parte della tradizione e raccontano anche la storia del Paese che fu e ambisce a tornare ad essere.
La carne di cane
A Nord, ma sopratutto a Sud (durante le Olimpiadi invernali dove nei ristoranti si serve abitualmente questo tipo di piatto) la carne di cane viene servita principalmente sotto forma di zuppa. La Boshintang può essere gustata come brodo con l’aggiunta di una pastella di fagioli, la Doenjang, o di peperoncino, la Gochujang a cui verdure varie e spezie. Esistono anche altri piatti che contengono questa carne perlopiù bollita con il riso.
La tradizione del pollo
Ma forse è il pollo uno degli ingredienti più “cari” ai coreani. Fonte di proteine, la tradizione vuole che alla nascita di Kim Alji, fondatore della famiglia Kim, venisse annunciata proprio dal canto di un gallo bianco. Poiché la nascita di un fondatore di un clan è sempre diffusa tramite una storia legata a un animale dalle qualità soprannaturali, questo mito è testimone dell’importanza del pollo nella cultura coreana, anche gastronomica dove viene servito arrostito o brasato, con le verdure o nelle zuppe (inclusi il ventriglio, il fegato e le zampe).
I piatti tipici
La cucina della Corea del Nord appare molto più leggera e meno piccante rispetto a quella del Sud anche se le similitudini ci sono.
Uno dei piatti più noti è il Mul naengmyun, noodle di grano saraceno affogati in brodo freddo acidulo, nel quale vengono aggiunti uova bollite, cetrioli e manzo tagliati a fettine. Più si scende verso il confine con il sud più si trova una versione bibim naengmyun, senza brodo la cui pasta è a base di pepe rosso.
Per chi ama il riso un’altra zuppa è il Pyongyang onban, una minestra di pollo molto semplice, oppure la chogyetang, sempre a base di pollo ma questa volta la zuppa viene servita fredda. Restando in tema, il Dakgalbi consta in pollo affettato e grigliato per poi essere unito a striscioline alla pasta di peperoncino rosso, succo di pera, melassa, zucchero e aglio tritato.
Un altro secondo piatto è lo Seolleongtang una minestra di riso cotto nel brodo di carne, con un cipollotto a fette, un aglio tritato e del peperoncino. Il manzo che insaporisce il brodo viene cotto per circa mezza giornata tanto da presentare un fondo scuro che si accompagna al riso quasi come una salsa densa. Per chi ama il pesce, la Raengmyeon è invece una minestra di triglie e aglio.
Un piatto unico è anche lo Haeju bibimbap preparato con il riso, verdure, carne di maiale e di pollo.
A chi piacciono i ravioli, il Manduguk è un piatto tradizionale che prevede conme ripieno dei ravioli carne di maiale e verdura che richiamano alla mente quelli cinesi.
Il Kimchi è un contorno più tipico e conosciuto. La base è cavolo (o rafano, cetrioli), julienne di radici, aglio, cipollotti, pesce salato. La preparazione è semplice e si ritrova così fatto anche al sus: la verdura viene lasciata in salamoia fino a fermentazione sotto una quantità di spezie che la insaporiscono. Dal gusto pungente, la croccantezza del cavolo e il profumo dell’aglio, dello zenzero lo rendono un piatto inconfondibile. Anche a distanza.