Dieci consigli per sorprendere la mamma
Sportiva o casalinga, passatempi e bici elettrica, cura del corpo e prevenzione, ma anche coccole da mangiare o degustare. Ecco i nostri suggerimenti per regalare una gioia a ogni mamma
Non c'è bisogno di andare fuori dagli schemi o arrovellarsi la mente per trovare un dono in grado di soddisfare la mamma. Così se siete a corti di idee, potete pescare dalla lista che segue, eterogenea e diversa per categorie proprio per cercare di offrire un appiglio a tutti. La cura del corpo è un must, i dispositivi per il fitness pure, mentre l'attenzione verso l'affaticamento visivo è spesso sottovalutata e nell'elenco proposto c'è una soluzione. E poi immaginate di presentarvi con un set Lego, sfoggiare una stiratrice verticale che semplifica la vita o un forno a microonde color cipria. La sorpresa è garantita.
Nilox
Nilox J1 - La riscoperta della bicicletta è anche un alleato per restare in forma, anche se troppi sforzi potrebbero essere controproducenti. La soluzione di mezzo, quindi, può rivelarsi una ebike come la Nilox J1, dotata di telaio ripiegabile, utile perciò per spostarsi anche sui mezzi. Con ruote da 20'', luci Led e sella ergonomica, il cesto anteriore e il portapacchi posteriore permettono di alleggerire spalle e schiena, mentre le prestazioni toccano i 25 km/h grazie al motore Brusheless High Speed da 250W, mentre la batteria garantisce 25 km di percorrenza.
Prezzo: 699,95 euro - www.nilox.it
Coccole da mangiare (o bere)
Trianon Poderi San Pietro
Il taglio bordolese di questa riserva esprime il massimo livello delle varietà internazionali coltivate nel territorio di San Colombano; ottenuto dalle migliori selezioni di Cabernet Sauvignon e di Merlot, rispettivamente in terreni franchi ricchi di sali minerali (130 metri s.l.m.). Affinamento prevede 36 mesi di barriques, seguiti da un lungo periodo in bottiglia prima della messa in commercio.
Come sono le mamme d'oggi
Sono più stanche, più preoccupate, ma anche più consapevoli della loro forza, più capaci di affrontare il cambiamento che la pandemia ha imposto a tutti. Le madri lavoratrici, che secondo i più recenti dati hanno più spesso perso il lavoro e affrontano gap salariali trasversali in tutti i settori, sono, dal punto di vista delle emozioni, più attrezzate ad affrontare lo shock della pandemia.
Se, infatti, pandemia e remote working diventano un'occasione per testare - per la prima volta - "un congedo collettivo", in cui la più grande scoperta per le persone riguarda "un modo diverso di mettere insieme vita privata e vita lavorativa" (29%), per le madri lavoratrici invece, la più grande scoperta riguarda se stesse: il 56% si riconosce "più forte" di quanto credesse (+79% rispetto ai papà); una percezione che nel caso delle neo mamme è ancora più elevata: 62% (+82% rispetto ai neo papà).
Questo è quanto emerge da un campione di oltre 1.000 partecipanti alla survey annuale condotta da Lifeed e che partecipano attivamente ai percorsi formativi organizzati dalla EdTech company che attraverso la piattaforma di formazione digitale life-based trasforma le transizioni di vita – come diventare genitori, attraversare una crisi o trovarsi improvvisamente a prendersi cura di qualcuno – in efficaci palestre per la formazione delle competenze soft.
Dall'indagine è emerso che le madri lavoratrici sono coloro che si sentono più consapevoli (89% rispetto all'84% della media) seppure immerse in quella che il 50% delle persone definisce come la "transizione più grande dell'anno". Ma sono anche più preoccupate e più stanche rispetto ai padri (rispettivamente +15% e +25%) e rispetto alla media di tutti i partecipanti ai percorsi Lifeed (+8% e +18%).
«Per le mamme lavoratrici la vita è cambiata in questo anno, drasticamente e repentinamente. Forse più che per i padri perché a loro è in misura maggiore affidato il ruolo di cura ed è quindi su di loro che ha pesato di più la nuova organizzazione delle giornate dei figli. Sono cambiati i ritmi, le abitudini, il modo stesso di lavorare e di stare con i figli. Tutti cambiamenti che hanno favorito lo sviluppo di competenze tipiche della gestione dell'emergenza, utili per imparare ad organizzarsi e prendere decisioni in un momento di prolungata incertezza», ha commentato la Ceo di Lifeed, Riccarda Zezza.