Joshua John Miller
Il regista Joshua John Miller
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«L'esorcismo? E' una questione di famiglia»

Intervista a Joshua John Miller, regista de «L'esorcismo - ultimo atto» con Russel Crowe. Pochi lo ricordano, ma lui è il figlio di Jason Miller, l'attore che nel 1973 interpretò il sacerdote anti satanismi nel film cult «l'Esorcista»

«L’Esorcismo - Ultimo Atto», distribuito da Eagle Pictures, arriva nei cinema italiani dal 30 maggio. Protagonista la star Russell Crowe nei panni di un attore sulla strada del declino, ingaggiato sul set di un horror, dove misteriosi fenomeni paranormali lo spingeranno sul baratro della follia. La storia sembrerebbe in parte autobiografica, non solo per via del nome del protagonista: Anthony Miller. Ma in quanto il regista Joshua John Miller, che firma anche la sceneggiatura, ha un legame personale diretto con l’originale horror “L’Esorcista”. Il film di culto diretto nel 1973 dal regista premio Oscar William Friedkin - nel 2023 la rivista Time Out lo ha classificato come il film horror numero 1 di tutti i tempi – il cui strepitoso successo non portò bene a molti dei protagonisti del cast. Tra cui suo padre, Jason Miller, che recitò nei panni del reverendo padre Karras e fu testimone dei misteriosi incidenti che funestarono quel set durante tutta la lavorazione. Miller, intervistato da Panorama, ne parla per la prima volta e spiega qual è la sua concezione del Male nella società americana contemporanea.

Qual è stato il motivo per cui, a distanza di mezzo secolo dal film di culto “L’esorcista” di Wiliam Friedkin, ha deciso di realizzare una nuova opera incentrata sulla possessione demoniaca?

Volevo raccontare una storia sul trauma e su come quando non affronti i tuoi demoni, i veri demoni possono entrare in te. I demonologi credono che solo gli spiriti maligni possano entrare nella tua anima se hai una ferita psicologica non guarita. Questi spiriti non sono letterali. Mi riferisco invece a dipendenza, salute mentale ed ego fuori controllo, che sono veri e propri demoni.

“L’Esorcista”, così come l’omonimo romanzo dello scrittore Peter Blatty, sono basati sulle testimonianze di un autentico caso di esorcismo, durato mesi, da parte di sacerdoti gesuiti su un ragazzo di 14 anni del Maryland, a cui i sacerdoti assegnarono lo pseudonimo di Roland Doe, Per scrivere la sceneggiatura lei ha incontrato degli esorcisti e/o persone possedute o liberate dal diavolo?

No ma ho fatto delle ricerche sulla storia delle origini che ha ispirato “l'Esorcista” originale e che resta ancora oggi una storia molto affascinante.

Ricorda qualche episodio fuori dal comune accaduto durante la lavorazione del film originale, “L’Esorcista” del 1973, in cui suo padre interpretava il ruolo di padre Karras? Le cronache dell’epoca narrano di una catena di eventi infausti sul set: lutti nel cast, infortuni dei protagonisti e un grande incendio, che devastò gli scenari. Tanto che Friedkin invitò padre Thomas Bermingham, consulente del film, a eseguire un esorcismo sul set

Io non c'ero quindi non lo so. Ma quando giri un film, dai lavoro a centinaia di persone. Statisticamente parlando, gli incidenti e le disgrazie accadono. È la vita. Non penso che sia a causa di qualche maledizione.

Nella cartella stampa si fa riferimento ad alcune storie che suo padre, l’attore Jason Miller, le avrebbe raccontato riguardo a episodi soprannaturali accaduti sul set e dopo la fine delle riprese. Può dirci se qualche esperienza negativa ha colpito suo padre o se questi racconti l’hanno ispirata nel realizzare il suo film, che è anche la storia di un attore in declino, sull’orlo della follia?

Non credo che il diavolo abbia ferito mio padre, penso che la fama lo abbia ferito. Forse la fama è l'altra parola per indicare il male? La maggior parte delle persone non riesce a gestire un'enorme fama. Dopo il successo de “L'Esorcista”, mio padre si nascose dal mondo a causa della dipendenza e dell'isolamento. Questo film è stato realizzato per onorare le sue difficili esperienze ma anche le mie sfide nel realizzare film. Lavorare a Hollywood può essere un inferno!

Ha preso qualche precauzione speciale contro gli effetti a lungo termine del Male, se lei ci crede!

Non credo che il Male sia una forza maligna, che esiste come spirito. Penso che il male in senso figurato possa esistere nelle persone, nei movimenti politici, nella guerra e dentro di noi quando non abbiamo consapevolezza di noi stessi. Guardiamo l'America, proprio in questo momento. Guardiamo tutti i conflitti internazionali che stiamo attraversando. Guardiamo l’ascesa dei movimenti autoritari. Per me è questo il vero Male. L'ignoranza è un male. L'idea generale del film era quella di ribaltare il tradizionale cliché dell'esorcismo, presentando allo spettatore un uomo posseduto e salvato da due giovani donne, al contrario del tradizionale racconto stereotipato in cui le donne sono sempre isteriche e vengono salvate dagli uomini. In questo momento, sono i maschi bianchi eterosessuali ad avere bisogno di un esorcismo. Almeno in America!

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Beatrice Nencha