Estate, le regole per sopravvivere ai vicini di ombrellone molesti
Dagli irriducibili dei racchettoni, agli adolescenti in libera uscita ecco le "categorie di bagnanti" da evitare
Spiaggia. Terra di conquista. Basta un telo, un ombrellone e un paio di borse per sentirsi in grado di delimitare lo spazio privato del proprio relax. Succede soprattutto nella zona chiamata eufemisticamente spiaggia "libera", che, però, di "libero", specie in queste settimane ha ben poco. E la convivenza con vicini dei quali, nostro malgrado, si scrutano le unghie dei piedi e la densità della cellulite è spesso complessa. Quel che accade accanto a noi ha dell'imponderabile e spesso le "regole del buon vicinato" sono alla base di una serena vacanza.
Uno studio del sito per consumatori, Telefono Blu ha vagliato le "categorie" di vicini d'ombrellone più moleste e stilato una sorta di breviario con le indicazioni su come difendersi dai rischi di liti furibonde sotto al solleone.
La premessa, infatti, è che diversi studi di psicologia hanno dimostrato che in spiaggia, le persone triplicano l’aggressività. Le motivazioni di questo pizzico di suscettibilità in più sono diverse, a cominciare dalle temperature alte, che influiscono negativamente sul sistema nervoso.
Se al caldo si somma il sovraffollamento delle spiagge e la cattiva educazione di alcuni, il rischio di incorrere in una crisi di nervi, aumenta parecchio.
FATTI PIU' IN LA' - Lo spazio è uno dei fattori chiave e la sua assenza rappresenta un elemento di ansia e irritabilità da parte del bagnante di turno. Man mano che il cosiddetto spazio vitale di ognuno (cioè la zona immediatamente vicina al proprio corpo) si riduce, aumenta l'irritazione.
UN TUFFO DOVE IL MARE E' PIU' BLU - Ricerche scientifiche dimostrano che la rabbia sale quando c'è un surriscaldamento della corteccia cerebrale. In spiaggia, sotto al sole, il rischio della "testa calda" aumenta e con il surriscaldamento crescono le possibilità di farsi saltare la mosca al naso per un nonnulla. La soluzione? Parrebbe banale ma un tuffo in acqua a "rinfrescarsi le idee" aiuta a controllare la collera e a resistere agli impulsi di strozzare il vicino di ombrellone che schiamazza a pochi centimetri dal nostro riposo.
LE CATEGORIE DA EVITARE - Di maleducati è pieno il mondo, ma la capacità di concentrazione di rozze creature in spiaggia è sorprendente. Ecco i peggiori.
QUELLI CHE... Quelli di ultima generazione che strepitano al cellulare, raccontando con dovizia di particolari le conquiste della sera precedente. Quelli che... come a Wimbledon. Sono gli irriducibili dei racchettoni che scelgono di palleggiare con vigore e con qualche rischio per le teste altrui. Quelli che... Sono bambini e corrono liberi riempiendo bagnanti e relative borse di sabbia. Quelli che... Sono adolescenti e preferiscono la musica a tutto volume al dolce sciabordio dell’acqua di mare. Quelle che... Come dal parrucchiere: sono per lo più petulanti signore di mezza età che si scambiano a voce alta pettegolezzi degni di una telenovela e consigli sulle pietanze da portare in tavola per la cena. Quelli che... La spiaggia non è un albergo ma un motel: trattasi di coppiette spudorate che trasformano il bagnasciuga in un set semi-hard
LA MIGLIOR DIFESA E' L'ATTACCO - Viste così le vacanze estive al mare e la conseguente vita da spiaggia, possono apparire un vero inferno, ma non bisogna disperare. Innanzitutto perchè, fortunatamente, è statisticamente impossibile trovarsi circondati contemporaneamente da tutte queste categorie e poi perchè esistono delle contromosse per difendersi.
TATTICA ZEN - Per isolarsi da coloro che sembrano di volere rendere partecipe l’intera spiaggia dei propri fatti personali, parlando al cellulare a voce alta, spesso quasi urlando, esistono due tipi di rimedi. Il primo, piuttosto sbrigativo, consiste nel mettersi un paio di cuffie alle orecchie ed eclissarsi ascoltando buona musica. Ancora meglio, poi se si coglie l’occasione per una rilassante nuotata.
IL NEMICO TI ASCOLTA - Il secondo, invece, consiste nell’osservare il maleducato diritto negli occhi, mostrando, senza dire una parola, una disapprovazione poco celata. In un caso simile non occorre parlare: lo sguardo è già di per se' molto eloquente e, solitamente, il colpevole comprende "il misfatto" reagendo in modo positivo e moderando il proprio tono di voce.
COME ALLO SPECCHIO - In tema di accorgimenti di carattere psicologico, si può anche iniziare a fingere a propria volta una conversazione al cellulare, imitando in tutto e per tutto il comportamento del vicino di ombrellone. La strategia di emulazione infatti può far si che il noncurante bagnante prenda coscienza dei propri fastidiosi atteggiamenti, come se stesse guardandosi allo specchio.
UN LIMITE ALLA DECENZA - Per dare un taglio ad effusione troppo spinte ci si può divertire con la fantasia, per esempio ci si può fingere allora genitori, sorelle o fratelli di bambini innocenti che si interrogano sul comportamento eccessivamente libero di questi innamorati tutt’altro che timidi. E di conseguenza come possono loro continuare a turbare delle anime innocenti?
LO FAMO STRANO? Oppure, ancora, ci si può armare di un po' di sfrontatezza e avvicinarsi ai fidanzati, posizionando il proprio asciugamano a pochi centimetri da loro. In questo caso, o la coppietta pensarà che siete passati per aggiungervi al gioco spinto, oppure l’effetto deterrente sarà garantito poichè per quanto sfacciati, i due verranno colti da un imbarazzo che li spingerà ad allontanarsi.
DOVE TI METTO LA PALLINA? Per non rischiare di litigare con chi, armato di racchette e palline, si diverte a giocare vicino alle altrui teste, due sono le possibilità. Cedere pacificamente cercando un diverso posto sulla sabbia, o armarsi di pazienza e domandare ai maleducati di spostarsi. Si potrebbe addurre, come motivazione della propria richiesta, un episodio fittizio inventato per l’occasione. Infatti, è di solito un buon deterrente raccontare che l’estate precedente si è stati colpiti da una pallina in fronte il cui impatto ha provocato una lesione tale da rendere necessario il trasporto in ospedale e la conseguente denuncia dei colpevoli. Questo vale solo nel caso in cui ci si imbatta in persone arroganti che non vogliono cambiare atteggiamento.
KEEP CALM AND GO ON - Tra le tante tecniche da usare per difendere privacy e tranquillità, la migliore resta quella di farsi i fatti propri e di non farsi sopraffare dall’aggressività. Di solito se ci si trova in una situazione di disagio per colpa dei maleducati basta chiedere al prossimo con gentilezza e con un sorriso sulle labbra di limitare l'atteggiamento che ci sta infastidendo. In fondo è vacanza per tutti e nessuno ha voglia di rovinarla o farsela rovinare per un nonnulla.