Festa del cinema di Roma 2024, i 10 film più attesi
Viggo Mortensen nel film "The dead don't hurt - I morti non soffrono" (Credits: Marcel Zyskind)
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Festa del cinema di Roma 2024, i 10 film più attesi

Dal thriller sugli intrighi in Vaticano firmato Edward Berger alla seconda prova di regia di Johnny Depp e Viggo Mortensen, entrambi premiati alla carriera, ecco i film da vedere

Marcello Mastroianni, con cappello nero e occhiali dalla pesante montatura, e in mano la frusta e il megafono. È l’icona del nostro cinema, nel circo creativo di di Fellini, a campeggiare sul poster della Festa del Cinema di Roma 2024. Non poteva essere altrimenti, nell’anno del centenario della nascita dell’attore, volto celebre della dolcevita romana, di un’epoca di grandi miti e grandi film.

Alla diciannovesima edizione, la Festa del cinema di Roma dal 16 al 27 ottobre 2024 dispiega film, star, eventi e la celebrazione di un altro centenario, quello dell’Istituto Luce.

Marcello Mastroianni sul set di 8 ½ di Federico Fellini, 1962 (Foto di Gideon Bachmann © Archivi Cinemazero Images – Pordenone)

Accanto al concorso principale, che nella Capitale si chiama Progressive Cinema e ha quest’anno come presidente di giuria il regista argentino Pablo Trapero, si segnalano le sezioni non competitive Freestyle (che dà spazio a stili sperimentali e non convenzionali), Grand Public (per il grande pubblico), Best of 2024 (i titoli caldi della stagione provenienti da altri festival). E poi proiezioni speciali, masterclass, serie tv, mostre, un pot-pourri diffuso che coinvolge più luoghi di Roma, dall’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone alla Casa del Cinema, dal MAXXI al Cinema Giulio Cesare. E, per la prima volta, il Teatro Olimpico Cinecittà. Oltre alla sezione autonoma e parallela Alice nella città, dedicata alle giovani generazioni.

I film che non vediamo l’ora di vedere tra i tanti che saranno proiettati? Li snoccioliamo qui. Ecco i film più attesi della Festa del Cinema di Roma 2024.

Immagine del film "Berlinguer. La grande ambizione" (Credits: Vivo Film)

Berlinguer. La grande ambizione di Andrea Segre

È il film d’apertura della Festa del Cinema di Roma 2024 e compone il quartetto degli italiani in concorso (gli altri tre sono L’isola degli idealisti di Elisabetta Sgarbi, Paradiso in vendita di Luca Barbareschi e l’esordio alla regia L’albero di Sara Petraglia). Del veneziano Andrea Segre abbiamo adorato il suo debutto al lungometraggio di fiction, Io sono Li (2011). Ora tesse il ritratto di Enrico Berlinguer, di un politico pieno di umanità e di riserbo, di un uomo incrollabile, schivo, intelligente e amato dalla gente comune. Lo interpreta Elio Germano.

La grande ambizione del titolo viene da una frase di Antonio Gramsci, il fondatore del Partito comunista italiano, che la definì indissolubile dal bene collettivo. Ed è alla collettività, alle piazze stracolme degli anni ’70, che si rivolge l’allora segretario del Pci, che tentava di costruire il socialismo all’interno di una democrazia.
Dal 31 ottobre arriverà al cinema.

Film in concorso nella sezione Progressive Cinema. Sarà proiettato il 16 ottobre 2024 in Sala Sinopoli alle 19.

The dead don't hurt - I morti non soffrono di Viggo Mortensen

Secondo film di Viggo Mortensen come regista e sceneggiatore dopo Falling - Storia di un padre del 2020, The dead don’t hurt - I morti non soffrono è ambientato a metà Ottocento. È stato definito un western femminista, con protagonisti lo stesso Mortensen e la stupenda Vicky Krieps nei panni di due immigrati che cercano di costruirsi una vita in una cittadina marcia del Nevada. Quando lui decide di combattere nella Guerra Civile, lascia lei a cavarsela da sola, in un luogo controllato da un sindaco corrotto e dal suo spregiudicato socio in affari.
Uscirà nelle sale italiane il 24 ottobre.

A Roma anche Viggo Mortensen, come Depp, riceverà il premio alla carriera.

Film della sezione Grand Public, avrà la sua prima proiezione per il pubblico il 18 ottobre 2024 in Sala Petrassi alle 18.15.

Immagine del film "Conclave" (Credits: Eagle Pictures)

Conclave di Edward Berger

Il regista austriaco Edward Berger si è fatto amare a livello mondiale con il bellissimo e struggente Niente di nuovo sul fronte occidentale, che nel 2023 vinse quattro Oscar tra cui miglior film internazionale.

Ora con Conclave ordisce un thriller ambientato in Vaticano, tratto dallo stesso romanzo del 2016 di Robert Harris, sceneggiato dallo stesso scrittore con Peter Straughan (già autore de La talpa). Con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Sergio Castellitto, Isabella Rossellini.

Ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: l’elezione di un nuovo Papa. Il cardinale Lawrence (Fiennes) è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della chiesa cattolica si riuniscono e si chiudono nelle segrete sale, Lawrence si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Dal 19 dicembre al cinema.

Film della sezione Grand Public. La prima proiezione per il pubblico è il 26 ottobre 2024 in Sala Sinopoli alle 18.30.

Blitz di Steve McQueen

Riecco Steve McQueen, notevole regista britannico di film notevoli come Hunger (2008), Shame (2011) e il premio Oscar 12 anni schiavo (2013).

Dopo aver raccontato la dominazione nazista dell’Olanda in Occupied City, continua il suo braccio di ferro con la Storia. Con l’atteso Blitz, offre un racconto di sopravvivenza e coraggio, in cui ogni cittadino londinese (tra i protagonisti principali Saoirse Ronan, Paul Weller, Stephen Graham e Harris Dickinson) deve lottare per affrontare la paura e le separazioni causate dalla guerra durante la Blitzkrieg tedesca. Blitz è anche il viaggio verso casa di un bambino (Elliott Heffernan), simbolo e proiezione di speranza per il futuro.
Uscirà in streaming il 22 novembre su Apple TV+.

Film della sezione Grand Public e di Alice nella città, avrà la prima proiezione con il pubblico il 21 ottobre 2024 al Teatro Olimpico Cinecittà alle 18.

Riccardo Scamarcio in "Modi - Tre giorni sulle ali della follia" (Credits: Modi Production Ltd)

Modi - Tre giorni sulle ali della follia di Johnny Depp

Johnny Depp ci riprova! Dopo l’esordio alla regia nel 1997 con Il coraggioso, di recensioni controverse, il divo americano trova di nuovo il coraggio per tornare dietro la macchina da presa.

Modi – Tre giorni sulle ali della follia non è un biopic, ma solo 72 ore nella vita di Amedeo Modigliani, Modì per i francesi, interpretato da Riccardo Scamarcio. Nel 1916 il pittore è in fuga dalla polizia, a Parigi; vorrebbe abbandonare la città dove ha vissuto a lungo, mentre gli amici Utrillo e Soutine e la musa Beatrice Hastings cercano di convincerlo a restare e a continuare a dipingere. Attraverso una notte di allucinazioni e di incontri, con l’amico mercante d’arte e con un collezionista americano, la sua storia cambia.

Il progetto, basato sull’opera teatrale Modigliani di Dennis McIntyre, nacque decenni fa: fu proposto ad Al Pacino ma rimandato e dimenticato. Pacino oggi è tra i produttori e anche nei panni del collezionista. Nel cast anche Luisa Ranieri.
A Roma Johnny Depp riceverà il premio alla carriera.

Film della sezione Grand Public. Prima proiezione per il pubblico il 26 ottobre 2024 in Sala Sinopoli alle 21.30.

100 litres of gold di Teemu Nikki

Tanta voglia di cinema nordeuropeo, con il suo cinismo compassato e l’umorismo nero tagliente. Teemu Nikki si era fatto notare alla Mostra del cinema di Venezia nel 2021 con Il cieco che non voleva vedere Titanic. Ha proseguito con La morte è un problema dei vivi, che tra l’altro fu presentato in anteprima proprio a Roma, in concorso, lo scorso anno.

Elemento centrale di 100 litres of gold è la sahti, una birra molto forte aromatizzata al ginepro, che si trova solo in Finlandia, e che si produce preferibilmente in casa seguendo metodi secolari. Le due sorelle Taina e Pirkko ne sono apprezzate (e invidiate) produttrici: ma quando la terza sorella ne chiede cento litri per il proprio matrimonio, iniziano i guai, in una tragicommedia di rivalità e sensi di colpa.
Nel cast Elina Knihtilä e Pirjo Lonka.

Film in concorso Progressive Cinema, avrà la prima proiezione per il pubblico il 24 ottobre 2024 in Sala Petrassi alle 16:30.

Leggere Lolita a Teheran di Eran Riklis

Del regista israeliano Eran Riklis abbiamo amato Il giardino dei limoni (2008), che si insinuava nel conflitto israelo-palestinese con delicatezza e franchezza, instillando stille di speranza, così lontane oggi. Con La sposa siriana (2004) vinse il premio del pubblico al Festival di Locarno.

Ora assolda Golshifteh Farahani, bellissima attrice iraniana di fama internazionale, per adattare il libro Leggere Lolita a Teheran della scrittrice e anglista iraniana Azar Nafisi, che racconta una sua esperienza diretta con sette studentesse iraniane di letteratura inglese.
Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi in un’impresa fra le più ardue: spiegare la letteratura dell’Occidente a ragazzi e ragazze esposti in maniera sempre crescente all’indottrinamento islamico. Ritornata in patria nel 1979 con suo marito, la sua valigia era piena di libri, le sue passioni, i suoi amori: Il grande Gatsby di Fitzgerald, Lolita di Nabokov, Orgoglio e pregiudizio di Austen, capolavori pericolosi per la legge, intorno ai quali si snodano tensioni e temi.

Nel cast anche Zar Amir, attrice iraniana che ha vinto il Premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes 2022 per Holy Spider.

Film in concorso Progressive Cinema, avrà la prima proiezione per il pubblico il 19 ottobre 2024 in Sala Petrassi alle 19.

Ralph Fiennes e Juliette Binoche ne "Il ritorno" (Credits: Maila Iacovelli / Fabio Zayed)

Il ritorno di Uberto Pasolini

Uberto Pasolini, italiano a Londra, si è fatto conoscere con il delicato e prezioso Still life, che debuttò nel 2013 a Venezia, e da allora ogni suo film è sempre atteso.

Il ritorno ha visto la sua anteprima a settembre al Festival di Toronto. È una rilettura dell’Odissea che riunisce Ralph Fiennes e sua magnificenza Juliette Binoche, già protagonisti de Il paziente inglese. È però un’Odissea dello spirito, senza viaggi, senza mostri, senza dei. Solo un uomo sfinito che torna a casa dopo anni di lontananza, una moglie tenace che lotta per mantenere la fede in un suo inatteso ritorno e il viaggio di un figlio verso l’età adulta, diviso tra l’amore per sua madre e il peso del mito di suo padre. Una famiglia separata dal tempo e dalla guerra, riunita dall’amore, dal senso di colpa e dalla violenza.

Nel cast anche Charlie Plummer, Marwan Kenzari, Claudio Santamaria, Ángela Molina.

Film della sezione Grand Public, avrà la sua prima proiezione per il pubblico il 19 ottobre 2024 alla Sala Sinopoli alle 18.

Pierce di Nelicia Low

Abbiamo voglia anche di sperimentazioni e di un lancio nell’ignoto, ma con paracadute. Opera prima dell’ex schermitrice singaporiana Nelicia Low, Pierce è così descritto da Variety, che ha avuto l’occasione di vederlo a luglio al festival di Karlovy Vary: «Un thriller sociopatico tagliente come una spada di Damocle in cui l’amore fraterno si scontra con il sospetto». E ancora: «Un debutto teso e sofisticato». In terra ceca ha vinto il premio come migliore regia.

Thriller psicologico dalla struttura narrativa che sembra richiamare l’arte della scherma, fatta di movimenti che celano le vere intenzioni e di rapidi affondi che "trafiggono l’anima e spezzano le ossa", come suggerisce il titolo cinese del film, Pierce è il promettente esordio alla regia di Nelicia Low, già campionessa di scherma nella squadra nazionale di Singapore. Si è ispirata a un fatto di cronaca realmente accaduto a Taiwan per tratteggiare la complessa relazione tra due fratelli, uniti dalla passione per la spada e da un passato oscuro.

Film della sezione Freestyle, avrà la sua prima proiezione per il pubblico il 17 ottobre 2024 al Teatro Studio Gianni Borgna alle 20:30.

Il treno dei bambini di Cristina Comencini

Quando uscì nel 2019, il romanzo Il treno dei bambini di Viola Ardone divenne presto un successo internazionale. Ora diventa un film che racconta la generosità dell’Italia del Dopoguerra. U viaggio attraverso la miseria visto dagli occhi di un bambino diviso tra due madri.

Nel 1946. Amerigo (Christian Cervone) ha otto anni e non si è mai allontanato da Napoli e da sua madre Antonietta (Serena Rossi). Il suo mondo, fatto di strada e povertà, però sta per cambiare. A bordo di uno dei «treni della felicità» passerà l’inverno al nord, dove una giovane donna, Derna (Barbara Ronchi), lo accoglierà e si prenderà cura di lui. Accanto a lei Amerigo acquista una consapevolezza che lo porta a una scelta dolorosa che cambierà per sempre la sua vita. Gli serviranno molti anni per scoprire la verità: chi ti ama non ti trattiene, ma ti lascia andare.
Nel cast anche Stefano Accorsi.
Uscirà prossimamente su Netflix.

Presentato nella sezione Grand Public, avrà la sua prima proiezione per il pubblico il 20 ottobre 2024 nella Sala Sinopoli alle 18.30.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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