Fiorentina-Inter e il Var horror di Abisso: così non va
Il fallo di mano di D'Ambrosio, tutte le decisioni chiave della partita sbagliate in campo: notte da cancellare a Firenze
Nelle settimane dello sbarco in Champions League, il Var si scontra in Italia con una verità insuperabile: non è tecnologia, se non nella misurazione della posizione del fuorigioco e, dunque, come ogni cosa umana è sottoposta alla possibilità dell'errore. Doppiamente grave se, come nel caso di Abisso in coda a Fiorentina-Inter, il sospetto fondato è che a spingere l'arbitro a sbagliare sia il condizionamento psicologico di dover ammettere per la terza volta una propria svista in campo.
Servirebbe un manuale di psicologia, più che il regolamento del gioco del calcio, per comprendere cosa possa aver spinto il fischietto palermitano a confermare il rigore concesso alla Fiorentina al minuto cento di una gara estenuante per lui e per i colleghi nella sala Var.
Rigore che non c'era, che poteva essere concesso dal vivo (sbagliando) ma che andava emendato una volta richiamato al teleschermo. Invece Abisso è andato, ha guardato e poi ha tirato dritto per la sua strada stabilendo un precedente scomodo, quello del direttore di gara che sfida la logica pur di assolvere le proprie decisioni.
La falla nel sistema è evidente e non è nemmeno un errore di protocollo. In questo caso Fabbri e Alassio - Var e assistente Var - avevano compiuto pienamente il proprio lavoro segnalando la possibile esistenza di grave ed evidente errore. Il terzo dall'inizio della gara dopo il penalty non visto in campo per braccio di Edmilson (prima chiamata) e il gol annullato a Biraghi per fallo di Muriel su D'Ambrosio.
Due 'gite' al Var, due decisioni favorevoli alla squadra di casa ribaltate in un clima incandescente. Alla terza l'epilogo è stato differente. Non è stato un errore tecnico. E' stato un problema psicologico. Il sistema chiedeva all'arbitro di certificare ancora una volta la propria iandeguatezza sul campo e l'arbitro ha cercato una via d'uscita. Sbagliando di nuovo.
Cosa ne pensino Rizzoli e i vertici dell'Aia lo scopriremo in fretta analizzando le prossime designazioni. Il Var rimane uno strumento fantastico, un passo avanti irrinunciabile con un effetto collaterale non indifferente: rende impossibile giustificare errori come quello di Firenze senza che ai tifosi non venga in mente di evocare teorie complottistiche.
Abisso ha reso un pessimo servizio al campionato, a se stesso e agli arbitri in genere. Soprattutto per questo andrebbe fermato per un po'.