Brianza da gustare
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Brianza da gustare

Un viaggio in Brianza attraverso i ristoranti da provare durante i weekend e i giorni di festa

Era bella, verde, boscosa; i nobili milanesi avevano qui le loro ville e, fino a una sessantina di anni fa, passavano qui la loro “villeggiatura”: tre, quattro mesi fatti di cacce, cavalcate nei boschi, cene e cocktails nei grandi giardini.

Ora non è più così, ma è uno degli angoli più industriosi d’Italia, con centinaia di piccole e medie aziende; famosa per la “voglia di lavorare” e il relativo “benessere”. Ed è anche una terra ricca di ottimi ristoranti, sia perché meta domenicale e festiva di milanesi, comaschi, lecchesi, sia per la frequentazione dei benestanti locali.

Eccone qualcuno:

Grow, Albiate (MB)

Via S. Valerio, 4. Tel.: 0362 136 0111 - https://growrestaurant.it/

Nel cuore di una graziosa cittadina della Brianza, non lontano da Seregno, un locale di design moderno, di gran buon gusto. È il regno di due giovanissimi fratelli: Riccardo e Matteo Vergine, con una vera e propria passione per la cucina, i vini, la ristorazione di alta qualità: Riccardo, in sala, è un esperto sommelier, Matteo è lo chef. Tradizionale negli ingredienti, creativa e originale nella preparazione, la cucina.

L’offerta ristorativa autunnale di Grow, la stagione delle radici e dei funghi, si compone di 3 percorsi: “Mùria” , marinature sperimentali , dove l’esplorazione del gusto spazia tra passato e futuro in 9 portate; “Monografia Animale”, dove il fagiano si propone al latte e cicoria, con dragoncello, con mais ed erbe aromatiche e in cannellone, alla brace, latte vecchio e nduja; “Monografia Vegetale”, dove la zucca si accompagna alla mela, al tartufo, al risone con amaretto e pannerone.

Mamie, Monza

Via Arrigo Boito, 68, 20900 Monza MB, tel. 331 756 5596 - https://ristorantemamie.it/

Non lontano dalla villa Reale e dal Parco di Monza, Mamie è una vera sorpresa, sia per la piacevolissima architettura estremamente moderna e lineare ma che riesce a conservare calore, grazie anche alla sapiente illuminazione. C’è poi la “professionalità” dei proprietari, attori in cucina in prima persona e ristoratori di lungo corso; l’origine di Otranto riesce poi a dare alla cucina e agli ingredienti una personalità molto particolare. Ovviamente il pesce la fa da padrone ma anche il meraviglioso olio pugliese e il sapiente uso del crudo ne fanno un luogo con forte personalità.

Il Cantuccio – Albavilla (Co)

Via Dante Alighieri,32 Albavilla (CO), Tel 031.628736, https://www.mauroelli.com/

In un angolo magico dell’alta Brianza, sulle prime colline c’è il piccolo-grande ristorante di Mauro Elli; una stella Michelin ma anche una stella della ristorazione italiana. nella Piccola saletta riscaldata dal camino in inverno, e nella bella veranda in estate, si gusta una cucina “concreta” e con piatti equilibrati e di forte personalità. È opportuno farsi guidare da Mauro Elli che con simpatia e semplicità, consiglia i clienti e li guida nella scelta.

Fra i piatti spiccano i calamaretti rosolati su salsa di ceci; l’uovo fritto su salsa di acciughe; la scaloppa di foie gras con insalata aromatica e gelatina al moscato; i tortelli di melanzana o il piccione arrosto.

L’atmosfera è serena e sorridente; il servizio preciso, puntuale ma rilassato.

Grandiosa la carta dei vini. Prezzo sui 100€

Scibui, Saronno (VA)

Via Padre Luigi Sampietro, 109. Tel. 02 96709121 - www.scibui.it

Non è, nonostante il nome, che è, effettivamente, giapponese (e significa elegante armonia) un ristorante da sushi e sashimi ma, piuttosto, un “luogo in cui l’essenza del territorio si fonde con l’arte culinaria, il menù è una dichiarazione d’amore alle radici locali”.

In questa bella palazzina, poco fuori Saronno, si sposano un’ottima cucina con un ambiente insospettabilmente curato, elegante, frutto di un’architettura creativa. Nei due piani e mezzo del ristorante ci sono numerosi oggetti di pregio e di ottimo gusto.

La cucina è italo-lombarda, con qualche piatto internazionale; ci sono anche ottime pizze e qualche piatto di pesce. C’è poi un’area bistrot con cucina a vista, dove vengono serviti piatti più informali, come il tagliere di salumi o hamburger con carne di allevamenti locali.

Al piano superiore è notevole per arredamento e qualità dei cocktail serviti il lounge bar, dove gustare un aperitivo in un’atmosfera soft e raffinata.

Servizio eccellente e prezzi sui 50€, bevande escluse.

Terra Madre, Cesano Maderno

Corso della Libertà, 8. Tel.: 0362 182 6009 - https://www.ristorantemadreterra.com

Nel cuore della cittadina brianzola, a due passi dal bel palazzo Borromeo-Arese, un ristorante elegante, raffinato, con un ottimo servizio ed una cucina molto curata.

Si pranza in una bella sala modernamente arredata, con pochi tavoli ben distanziati ed una saggia illuminazione. C’è anche una bella cantina della fine del ‘700 dove riposano migliaia di bottiglie dei meravigliosi produttori italiani e francesi. La cucina si riallaccia al passato con ricette rivisitate in chiave moderna, con tecniche moderne ed una grande attenzione alla materia prima: carciofo di Paestum, gamberi rossi di Mazara, tartufo bianco d’Alba, porcino di Borgotaro.

Fra i piatti, le crudità di pesce, carpacci e crostacei; il roastbeef cotto a bassa temperatura; il tagliolino con ragù cilentano; il polpo alla parmigiana con melanzane, coulis di pomodoro e mozzarella.

Ma ciò che “condisce” il tutto al meglio è un servizio sorridente, puntuale e gentile. Sui 100€

Pomiroeu, Seregno

Via Giuseppe Garibaldi, 37. Tel.: 0362 237973 - http://www.pomiroeu.com/

Nel cuore della vivace Seregno, un bel ristorante, elegante e raffinato, con una bella corte per la stagione estiva. L’interno è molto curato con un arredamento moderno, ma caldo, con una evidente mano di bravo architetto. Nelle belle salette, sapientemente illuminate, viene proposta una cucina contemporanea ma con fondamenta salde nella tradizione gastronomica italiana; dove il cuoco non si mette mai “davanti all’ingrediente”, dice Giancarlo Morelli, chef e patron del Pomiroeu.

Fra i piatti, alcuni grandi tradizionali, molte ottime verdure molto ben preparate e presentate; alcuni piatti decisamente originali. Si inizia con cavolfiore, burro di mandorle, bergamotto sommacco; o anguilla allo spiedo, arancia, emulsione di alici; fra i primi ottimo lo spaghettone alla brace con burro affumicato e missoltino; o gli agnolotti con verza fondente, braciole, pera decana. Fra i secondi, speciale l’arrosto di agnello o una cotoletta alla milanese di rara bontà. Ci sono anche due menu “guidati”.

Servizio giovane e professionale. Carta dei vini molto ricca.

90 € circa, bevande escluse.

Il Gusto della Vita, Meda

Corso Giacomo Matteotti, 103. Tel: 03621731008 http://www.ilgustodellavita.it

Nel cuore dell’industriosa Meda, centro del mobile e del design, un ristorantino inatteso per la Brianza; sia per l’atmosfera che per la proposta gastronomica.

Nelle due linde salette, si respira un’atmosfera serena e “sorridente”. Pochi tavoli, ben distanziati, apparecchiati semplicemente ma con cura: bei bicchieri di cristallo, bella posateria ed un cestino del pane che di per sé è un centrotavola.

La cucina, come dicevamo, è principalmente di mare. Lo chef, patron è Dhian Singh, indiano ma italianizzato nella cucina. Si inizia con un trionfo di pesce crudo, molto ben presentato come, del resto, tutti i piatti. Stupendi i totanetti ripieni di burrata e la capasanta in tempura al nero di seppia; e poi spaghetti di Gragnano con sarde; trancio di ricciola con melanzana e crema di peperone. Ma, in Brianza, non poteva mancare qualche ottimo piatto di carne: ed allora guancia di manzo su polenta morbida e una milanese di rara bontà. Elena Picchiotini cura mirabilmente il servizio.

Sui 55€ bevande escluse

Tiporto, Cantù

via Milano, 71. Tel. 0395964844 - tiportorestaurant.com

Appena inaugurato, è il tempio del pesce; in un ambiente che ricorda un porto di mare, con tanto di pescatori, camalli e banco del pesce fresco. Il menu, naturalmente, è a base di pesce: splendidi e “immensi” i crudi e molto apprezzato il fritto a metro. Nella grande sala reti da pesca, sacchi di juta, vecchie scatole di metallo e tavoli che richiamano il legno delle barche. C’è anche una deliziosa sala privata: Tiporto secret, dove gustare un menu dedicato. Il ristorante si articola su uno spazio di 500mq per un totale di duecentoquaranta coperti, di cui 60 all’esterno. Il ristorante è aperto 7 giorni su 7, a pranzo ed a cena. Simpatico e sorridente il servizio. Sui 50€ bevande escluse.

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Guido Canepa Solari