Il terzo grado - Rita Dalla Chiesa
Intervista alla giornalista e conduttrice televisiva, che racconta aspetti e lati inediti della sua vita
NOME: Rita Dalla Chiesa
CHI È: giornalista e conduttrice televisiva
DICE DI SÈ: "A me questi mesi lontani dalla tivù sono serviti per capire quello che, uscendo la mattina alle otto e tornando a casa la sera alle otto, non avevo tempo di capire: che sono molto più forte di quanto pensassi".
In quali attività diresti di avere talento, e in quali diresti di non averne affatto?
Faccio sempre le scelte sbagliate nel momento più sbagliato. Non ho alcun talento nel fare le pubbliche relazioni e nel frequentare i famosi posti "giusti". Preferisco una trattoria con gli amici, magari in riva al mare.
Se potessi scegliere un’attività per la quale non hai talento e venirne magicamente e generosamente dotata, quale attività sceglieresti?
Impazzirei di gioia se potessi regalare delle emozioni in musica. Con il violino, per esempio.
Ti piace quando ti cantano “Tanti auguri”?
No, mi vergogno, detesto ogni forma di riflettore su di me. Strano, con la vita e il lavoro che faccio...E non riesco nemmeno a cantarla agli altri, perché penso che si vergognino come me.
Al cinema piangi quando dovresti piangere, al momento sbagliato o non piangi affatto?
Al cinema piango sempre, mi commuove l'amore in ogni forma. E non me ne importa niente se gli altri mi guardano. Diffido di chi non sa piangere.
Hai ancora qualcuna delle tue vecchie pagelle o dei tuoi trofei sportivi d’infanzia?
Conservo tutt: foto, pagelle, bigliettini, diari, tappi di Coca-Cola. Il dramma è che neanche adesso riesco a buttare via qualcosa. Fra poco saranno gli oggetti a buttare fuori casa me
C’è da fidarsi di più o di meno di chi mangia cibo insapore rispetto a un buongustaio raffinato?
Diffido di chi mangia sempre light, preferisco chi mangia con appetito e chi mangia anche piccante. Vuol dire che mette passione anche nell'intimità...
Puoi dire con certezza di aver amato?
Ogni volta che ho avuto una storia importante con un uomo, l'ho amato. E ogni volta, quando è finita, mi sono detta mai più così. E, invece, la volta dopo, è stata ancora più forte e più bello. Come oggi. È una vita che amo.
Ti chiedi più spesso che ne è stato della gente normale che hai conosciuto o degli strambi che hai conosciuto?
Gli strambi mi sono sempre piaciuti di più della gente normale che ho conosciuto. Gli strambi mi stimolano, la gente normale la stimo ma, spesso, mi annoia. Mi chiedo comunque, molte volte, cosa sia la normalità.
Sai mentire?
Gli estranei non se ne accorgono, chi mi conosce sì. Qualche omissione, più che molte bugie. Anche perché io pretendo dagli altri trasparenza sempre.
Gli sport per te sono qualcosa da fare, guardare o ignorare del tutto?
Lo sport non mi piace nè farlo nè guardarlo. A meno che non si tratti della Nazionale di Calcio o di pattinaggio sul ghiaccio.
Quando il gioco si fa duro, sei una dei duri che cominciano a giocare?
Gioco, eccome se gioco, e meno anche. Ho imparato a difendermi, e preferisco che al tappeto ci vadano gli altri. Anche se poi mi fregano con un sorriso.
Qual è la tua torta preferita?
Apple crumble e Mont Blanc.
Ti definiresti una buona archivista, rispetto alla tua memoria, o una cattiva archivista?
Purtroppo ho una memoria di ferro. Purtroppo per me e per chi mi vive vicino. Non ne passo una, ogni volta ricomincio da Adamo e Eva.
Quest'anno farai viaggi significativi?
Nessun viaggio, quelli significativi li faccio dentro l'anima della persona che amo. È un viaggio anche stare a casa, abbracciati, a guardare un film o a ridere di niente.
Sarai più felice in futuro?
Spero di si, ma già sarebbe bello essere più serena e meno fragile davanti all'impotenza di vivere degli altri.
*domande estratte da Interrogative Mood (Guanda editore)