La grande bellezza degli spumanti italiani
(Getty Images)
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La grande bellezza degli spumanti italiani

Dal Prosecco in tutte le sue declinazioni al Trentodoc, passando per i Franciacorta, gli Alta Langa e qualche inattesa chicca del sud della Penisola, la scelta è davvero ampia. Panorama ha selezionato alcune tra le nostre migliori bottiglie. Per brindare in famiglia o fare un regalo di classe.

Non c’è recessione che tenga: al brindisi non si rinuncia. Automatismo delle feste, rito propiziatorio carico di ottimismo e speranze, il calice rivolto verso l’alto è ormai un’estensione naturale dell’essere umano, un esercizio terreno collaudato dalla notte dei tempi. Perfino gli astemi fanno un’eccezione sotto il vischio. C’è però un dilemma che si presenta puntualmente: «Meglio uno champagne o una bolla italiana?». Forse sarebbe meglio archiviare una volta per tutte questo divertissement dialettico. Essenzialmente per due ragioni. La prima: l’eno-match più che sulla comparazione effettiva dei prodotti si fonda sul gusto ancestrale della competizione fine a se stessa con i francesi.

La seconda, invece, è ben spiegata da Luca D’Attoma, enologo di grande esperienza: «Preciso che non tutti gli champagne sono degni di questo nome. In commercio ci sono anche bottiglie scadenti che tuttavia proprio per via del blasonato marchio di fabbrica, inducono il consumatore all’acquisto senza titubanze. Invito gli italiani a fare scelte più oculate, a prestare maggiore attenzione».

Così, nel solco di tale monito, Panorama in queste pagine propone un carnet dorato, a tratti anche rosa per la verità, di bollicine esclusivamente made in Italy. Sia chiaro, non certo per screditare il sublime nettare d’Oltralpe, quanto piuttosto (qualora ce ne fosse bisogno) a dimostrazione del fatto che dal Prosecco in tutte le sue declinazioni ai Trentodoc, passando per i Franciacorta, gli Alta Langa e qualche inattesa chicca del sud della Penisola, la scelta è davvero ampia, garantita oltretutto dal saper fare che contraddistingue da sempre i nostri produttori nel mondo.

Micaela Pallini, presidente di Federvini, con tutte le cautele imposte dalla congiuntura economica, conferma che anche per questo Natale il vino sarà in cima alla lista dei regali da fare a parenti e amici, e in particolare, che il centro tavola degli italiani sarà occupato dallo Spumante: «Prosecco in primis. La bolla veneta da sempre traina il mercato della spumantistica italiana sia in casa nostra, sia all’estero» precisa. Vien da dire - come sempre - per via del vantaggioso rapporto qualità-prezzo. Ricordiamo infatti che con una spesa media di circa 15 euro si può portare a casa un prodotto di piacevole beva e soprattutto versatile, ottimo come aperitivo e ideale anche per accompagnare il pasto.

Ciò che fa davvero la differenza nella scelta di questo o quel vino è la qualità della bollicina: «Deve essere sempre molto piccola, sottile e continua nella sua ascesa» spiega D’Attoma. Dettaglio questo facilmente verificabile: chi, in fondo, non si è mai incantato di fronte a un calice, perdendosi nei virtuosismi danzanti che uno Spumante sa offrire? Virtuosismi che il mercato propone sempre più anche in rosa. «Devo dire che è un periodo decisamente favorevole per i rosati e sono contento perché il pubblico sta apprezzando sempre più questa tipologia che rientra anch’essa a pieno titolo nel grande libro sulla cultura del vino. Fino a poco tempo fa i rosé erano dimenticati, guardati con circospezione, ma oggi grazie a una maggiore conoscenza, stanno risalendo la china. La comunicazione e i social network giocano un ruolo importante, certo, ma non è soltanto una questione di marketing, anzi. Rispetto al passato è migliorata la qualità della produzione. Ciò che piuttosto mi rende ancora un po’ scettico è la tendenza da parte di molte cantine che da sempre fanno soltanto vini fermi a produrre anche una bolla. Comprendo la scelta di voler ampliare l’offerta commerciale, ma, attenzione, bisogna saperlo fare. Non si creda che sia semplice» conclude l’enologo.

Le bottiglie di queste pagine sono una garanzia, per la storicità e la serietà dei produttori, per il famoso perlage fine e persistente, per i profumi deliziano l’olfatto e seducono la memoria olfattiva. E siccome Natale è «la» ricorrenza per definizione, Panorama offre qualche consiglio anche in fatto di rossi (pagina accanto) che, come da copione, non possono mancare su tavole imbandite a festa. Cin!

I rossi

Gli spirits

Rare Spirits

Rarespirits.it è la nuova e attesissima piattaforma e-commerce che offre agli appassionati di liquori e champagne un’opportunità unica per entrare nel mondo dalle referenze spirits iconiche più pregiate del Gruppo Campari attraverso un’esperienza utente impeccabile, dal momento in cui raggiungono la piattaforma al post-vendita.

Frutto della nuova divisione Rare, dedicata allo sviluppo dei brand di alta gamma, il portale mette a disposizione una selezione di prodotti appartenenti alla fascia di riferimento. I principali - e immancabili sotto l’albero in occasione del Natale - sono Appleton Estate – il rum dal sapore elegante e complesso che nasce dalla vibrante energia giamaicana e della sua eccellenza produttiva, simbolo di determinazione e passione e orgoglio e Lallier – lo champagne realizzato con il tradizionale metodo champenoise e con uve appartenenti ai vitigni più nobili, Pinot Noir e Chardonnay.

Rarespirits.it si appresta a diventare un punto di riferimento per tutti gli intenditori, ma anche per coloro che vogliono regalarsi o regalare un momento unico, caratterizzato da standard superiori.

Nio Cocktails

Cocktails di qualità si trasformano per l’occasione in cadeaux speciali da scartare sotto l’albero, da consumare con la sola aggiunta di ghiaccio - da sorseggiare lentamente e addolcire l’attesa del 25 dicembre.

L’atmosfera natalizia è infatti soprattutto attesa. Per apprezzare e rendere più emozionante il periodo delle feste e per immergersi pienamente nella tradizione del bere miscelato, non sarà necessario recarsi fisicamente al vostro cocktail bar di fiducia. NIO Cocktails, con la sua Christmas Cocktail Box., offre la possibilità di unirsi ad un viaggio virtuale nel mondo della mixology attraverso il gusto, ma soprattutto stando comodamente seduti sul divano di casa propria. Un’idea regalo personalizzata per risvegliare la cultura del “buon bere” passando da 6 grandi classici, reinterpretati seguendo le più eccellenti contraddizione tra sapori estivi e invernali: le note di frutti tropicali, cocco, cioccolato, zenzero, chiodi di garofano e cannella creano una splendida nota degustativa.

Regala una bottiglia di vino nel Metaverso

Nata da un’idea di Paolo Angeleri e Rosangela Mastronardi con il supporto di Salvatore Bruno, Antonella Groppo e Daphne Rechberger, CellarVerse è una startup tutta italiana nel metaverso, con sede a Chiasso, che vuole diventare riferimento per gli appassionati del mondo del vino e per gli operatori del settore in maniera completamente innovativa.

Gli obiettivi di CellarVerse sono infatti differenti e diversificati e vogliono rispondere alle esigenze sia dei consumatori che degli operatori del settore del vino, delle cantine, mettendo in connessione le due realtà e garantendo reciproci vantaggi.

Dal lato delle cantine che scelgono di affiliarsi a CellarVerse la possibilità è quella di avere un canale alternativo, che si sta espandendo, di avere accesso a nuove tecnologie che possono aiutare a diffondere la cultura del vino anche tra i più giovani e meno esperti.

Per l’affiliazione al network alle cantine si richiede un numero minimo di 12 bottiglie che saranno poi immesse nel metaverso.

«Selezioniamo solo bottiglie particolari sia vintage sia collezioni speciali realizzate esclusivamente per essere vendute solo tramite l’acquisto di un NFT (come una collezione numerata di 12 bottiglie di Jarno Rosso del Podere Castorani firmate a mano da Jarno Trulli). Il numero massimo non è definito ma non puntiamo su grandi numeri quindi difficilmente pianificheremo più di 240 bottiglie della stessa cantina in un anno. Le vendite sono basate su release limitate a distanza minima di 1 mese fra una e l’altra, ogni release conterrà le bottiglie di cantine da 1 a 4. A differenza di altri che entrano nel mondo degli NFT con numeri dai 1000 in su, la nostra idea è quella di rimanere contenuti con i rilasci per creare maggior valore e unicità all’NFT associato alla bottiglia fisica cosi come prodotta dalla cantina o con la collaborazione di un artista. Le ultime collaborazioni che stiamo stringendo proporranno proprio delle piccole collezioni con etichette personalizzate da artisti o bottiglie dipinte che saranno vendute esclusivamente sul nostro sito» ha spiegato il CEO, Rosangela Mastronardi.

A differenza di alcuni dei comptetitors, CellarVerse da la possibilità di accedere alla sua Community non solo ai grandi nomi del mondo vino, ma anche alle piccole aziende con prodotti di nicchia e qualità. Questo per permettere di affiancare al loro tradizionale canale di vendita un canale alternativo che attraverso utilizzo di nuove tecnologie possa creare una user experience immersiva.

Per quanto riguarda il pubblico, CellarVerse, desidera riunire persone che condividono una passione comune: il vino.

Affiliandosi a CellarVerse chiunque può decidere di acquistare una bottiglia “speciale” da una delle cantine affiliate al network, bottiglia che continuerà ad essere fisicamente conservata in cantina ma che diventa a tutti gli effetti di proprietà del compratore che ne possiede anche una versione virtuale, sempre disponibile alla visione nel metaverso.

L’avere un NFT all’interno dell’account, o all’interno del wallet collegato concede il diritto di accedere alla community. L’adesione alla community non prevede costi aggiuntivi ed è “lifetime”. Non verrà perciò fatto il burn dell’NFT dopo aver riscattato la bottiglia ma verranno solo cambiati perché questa rimanga come ricordo/collezionismo nel wallet dell'acquirente.

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Chiara Risolo

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Mariella Baroli