Sunrise on the Reaping (L’alba sulla mietitura, editore Mondadori), il nuovo romanzo di Suzanne Collins, segna il ritorno nell’universo distopico di Panem. Pubblicato il 18 marzo 2025, il libro è già in cima alle classifiche di Amazon e si preannuncia come uno dei più venduti dell’anno. Ambientato 24 anni prima degli eventi della trilogia originale, il romanzo narra la storia di un giovane Haymitch Abernathy, il futuro mentore di Katniss Everdeen — interpretato nei film da un incredibile Woody Harrelson — durante i cinquantesimi Hunger Games, noti anche come Secondo Quarter Quell.
Se il pubblico può già dire di conoscere Haymitch come il cinico e disilluso ex-vincitore, questo libro svela un volto completamente diverso del personaggio. All’inizio della storia, Haymitch è un ragazzo pratico, sincero e legato alla sua famiglia, un giovane che mai avrebbe immaginato di finire nell’arena. La sua partecipazione ai Giochi non è casuale: inizialmente era stato estratto un altro tributo, il quale però ha tentato di fuggire ed è stato giustiziato pubblicamente davanti agli abitanti del Distretto 12. Questo episodio, brutalmente cancellato dalla trasmissione ufficiale, dà il tono a un romanzo che esplora con ferocia i meccanismi di manipolazione mediatica messi in atto dal regime di Panem.
L’arena dei cinquantesimi Hunger Games è più grande del solito e ospita ben 48 tributi anziché i consueti 24. Il paesaggio, apparentemente idilliaco, è una trappola mortale: «È troppo bello per essere sicuro», pensa Haymitch, mentre osserva prati verdeggianti e uccelli colorati che rispecchiano i colori sgargianti dei tributi. La natura, qui, non è un rifugio, ma un’arma nelle mani degli Strateghi.
I momenti più intensi del romanzo sono proprio quelli legati alla violenza nell’arena. Se nei libri precedenti la brutalità era spesso filtrata attraverso gli occhi di Katniss, qui Collins non risparmia nulla al lettore. Gli alleati di Haymitch vengono uccisi con efferatezza, e il suo stesso percorso di sopravvivenza è segnato da scelte impossibili e perdite strazianti. Gli omicidi, quasi gotici nella loro crudezza, trasformano un ragazzo determinato in un uomo spezzato. L’autrice sembra voler sottolineare come la sofferenza sia una componente inevitabile della ribellione e della resistenza, rafforzando il messaggio politico che da sempre permea la saga e inserendo una nuova affascinante riflessione sui motivi che spingono i Tributi a entrare nel gioco invece di ribellarsi.
Sunrise on the Reaping non è solo un racconto di sopravvivenza, ma un’indagine sulle distorsioni dell’informazione e sulla capacità del potere di riscrivere la realtà a proprio vantaggio. Anche i lettori, come gli spettatori dei Giochi, sono portati a rendersi conto di quanto abbiano frainteso Haymitch, avendo sempre visto solo la versione dei fatti offerta dal Capitol. Il romanzo è ricco di riferimenti letterari: dai quattro epigrafi iniziali tratti da Orwell, Blake e Hume, alle continue citazioni da Il Corvo di Edgar Allan Poe, che conferiscono alla storia un’aura malinconica e fatale. Persino il nome dell’amore giovanile di Haymitch, Lenore Dove, è un omaggio alla protagonista del poema di Poe, ulteriore conferma della poetica connessione tra bellezza e tragedia.
La storia di Haymitch sarà adattata anche per il grande schermo, con la data di uscita prevista per il 20 novembre 2026. Sunrise on the Reaping vedrà il ritorno del regista Francis Lawrence, già dietro la macchina da presa nei precedenti capitoli della saga. Tra le voci di casting circolate, spicca quella di Mike Faist, noto per il film Challengers, come possibile interprete del giovane Haymitch.
E mentre si attende il ritorno della saga di Hunger Games al cinema, a Londra, il prossimo autunno, andrà in scena Hunger Games On Stage, il primo adattamento teatrale della trilogia scritta da Suzanne Collins. All’interno del Troubadour Canary Wharf Theatre — uno spazio dinamico da 1200 posti nel cuore del distretto finanziario di Londra, costruito proprio per ospitare lo spettacolo — gli spettatori potranno rivivere la storia di Katniss, sentendosi parte dell’azione grazie a un’arena dinamica a tutto tondo (ironicamente divisa in Distretti) e sviluppata pensando a un intrattenimento da blockbuster.