Il terzo grado - Paola Ferrari
"Lo sport è il lato positivo della vita: dà energia, vitalità, ti insegna a competere" dice la giornalista sportiva
NOME: Paola Ferrari
CHI E’: giornalista e conduttrice televisiva
COSA FA: conduce La domenica sportiva su Rai Due
DICE DI SE’: "Ho bisogno di cambiare rotta e non parlo necessariamente di televisione. Nella mia vita ci sono tanti altri impegni: la famiglia, l’Osservatorio nazionale bullismo e doping di cui sono portavoce, la politica. Avrò sempre parecchio da fare".
In quali attività diresti di avere talento, e in quali diresti di non averne affatto?
L’interior design. Mi piace aiutare gli amici a mettere a posto le case, a scegliere mobili giusti: è un lavoro creativo che avrei potuto fare. Non ho affatto talento con i conti: i numeri mi mandano in crisi.
Se potessi scegliere un’attività per la quale non hai talento e venirne magicamente e generosamente dotata, quale attività sceglieresti?
Curare i bambini, aiutarli come medico. Ci vuole passione e capacità e se rinascessi farei la pediatra. Oppure il procuratore della repubblica: essendo bilancia ho un forte senso della giustizia - sono fino troppo inflessibile - e mi piacerebbe che lo facesse mia figlia Virginia. Dev'essere un lavoro meraviglioso.
Ti piace quando ti cantano “Tanti auguri”?
No, detesto i compleanni e il Capodanno. Cerco di nascondere sempre il mio compleanno e non ho mai fatto una festa nemmeno quando ero bambina. Hanno provato ad organizzarmi un party a sorpresa per i miei quarant'anni e ancora me lo ricordo.
Al cinema piangi quando dovresti piangere, al momento sbagliato o non piangi affatto?
Chi decide quando è il momento adatto? Ognuno ha la sua sensibilità: io ad esempio mi commuovo facilmente e, in generale, piango più della media.
Hai ancora qualcuna delle tue vecchie pagelle o dei tuoi trofei sportivi d’infanzia?
Sono passati un po' troppi anni (dice ridendo). Ho tante foto di quando ero piccola, ma non tendo ad accumulare ricordi in maniera compulsiva. Ho al massimo qualche premio giornalistico, come quello dell’Ussi, l’unione stampa sportiva, che mi premiò qualche anno fa come miglior giornalista dell'anno.
C’è da fidarsi di più o di meno di chi mangia cibo insapore rispetto a un buongustaio raffinato?
Non credo che sia una questione legata alla fiducia, ma più ad un modo di intendere la vita più libero e meno condizionato. D’impatto non mi piace chi si siede al tavola e mangia un'insalata, ma non giudico le persone in base al piatto di pasta.
Puoi dire con certezza di aver amato?
Sicuramente sì, tantissimo.
Ti chiedi più spesso che ne è stato della gente normale che hai conosciuto o degli strambi che hai conosciuto?
Oggi grazie a Facebook oggi è più facile stare in contatto con gli amici del passato: tendenzialmente mi chiedo degli strambi perché da ragazza ne ho conosciuti molti e negli anni li ho persi di vista.
Sai mentire?
Io sono molto diretta e dico sempre quello che penso...purtroppo. Se mentire significa imbrogliare no, se invece significa non far intuire i tuoi stati d'animo o quello che si pensa ovviamente sì.
Gli sport per te sono qualcosa da fare, guardare o ignorare del tutto?
Da fare. Lo sport è il lato positivo della vita: dà energia, vitalità, ti insegna a competere in modo leale, fa bene fisicamente. Io di mio sono stata sportiva da ragazza, oggi di meno perché ho poco tempo e sono una pigrona. Ma mi diverto ad andare in canoa con mio figlio Alessandro, che fa canottaggio.
Quando il gioco si fa duro, sei una dei duri che cominciano a giocare?
Certo che sì. Se capisco che vale la pena di giocare, non mi tiro indietro davanti alle sfide.
Qual è la tua torta preferita?
Cannoli e cassata, possibilmente fatti bene come alle Eolie. I dolci più buoni li mangio a Panarea e a Lipari.
Ti definiresti una buona archivista, rispetto alla tua memoria, o una cattiva archivista?
Abbastanza buona. Ho molta memoria dei fatti e delle persone, perciò se qualcuno mi fa delle cattiverie me le ricordo per anni. Sono abituata a tenerla allenata anche per lavoro e dal punto di vista caratteriale sono una che non dimentica.
Quest’anno farai viaggi significativi?
Ho sempre la valigia in mano. Sono appena rientrata da Dubai, a novembre sarò a Miami per una fiera di arte contemporanea e poi giro molto l'Italia perché sono la portavoce dell'Osservatorio Nazionale Bullismo e Doping. Tra qualche mese tornerò nell'Africa equatoriale, dove manco da anni, e poi sto programmando un viaggio in Guatemala, dove ci sono culture e civiltà che vorrei conoscere meglio.
Sarai più felice in futuro?
In questo momento i miei figli stanno bene, tutto va abbastanza per il verso giusto, a parte le arrabbiature quotidiane e lavorative. Non so se sarò più felice di come lo sono stata: mi accontenterei eccome di esserlo come lo sono adesso.
*domande estratte da Interrogative Mood (Guanda editore)