Cuciniamo insieme: strudel ai cachi
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Cuciniamo insieme: strudel ai cachi

Dal punto di vista gastronomico i cachi sono una ricchezza assoluta; ci si fa di tutto: dalla confettura al gelato passando per salse da accompagnare ad esempio alla carne. Attenzione ad averli ben maturi altrimenti sono frutti assai tannici. Da un po’ di tempo si producono i cachi-mela, belli sodi, e noi a questi ci siamo ispirati per la ricetta, solo che l’ibridazione l’abbiamo fatta in padella.


Ci sono manifestazioni della natura che davvero stupiscono e nell’Eden sicuramente il diospero - lo diciamo alla toscana con chiarissima derivazione greca, ma giocando con la parola viene fuori anche «Dio spero», il che dà l’idea della sacralità di questo frutto - doveva essere uno degli alberi più importanti. Parliamo del caco, quest’albero che sfida i secoli nella sua lunga vita e colora di sole l’autunno inoltrato. In Giappone è venerato e le leggende che lo circondano sono tantissime. C’è chi si ricorda che spaccato a metà il frutto mostra la Croce, chi ne fa vaticino per sapere come sarà l’inverno. Se si divide a metà il seme centrale possono comparire delle striature glauche che ricordano un cucchiaio e allora l’inverno sarà abbondante di neve, che somigliano a una forchetta e allora l’inverno sarà mite, oppure che sembrano un coltello e allora avremo un inverno da tregenda.

Dal punto di vista gastronomico i cachi sono una ricchezza assoluta; ci si fa di tutto: dalla confettura al gelato passando per salse da accompagnare ad esempio alla carne. Attenzione ad averli ben maturi altrimenti sono frutti assai tannici. Da un po’ di tempo si producono i cachi-mela, belli sodi, e noi a questi ci siamo ispirati per la ricetta, solo che l’ibridazione l’abbiamo fatta in padella.

Ingredienti - Due mele, due cachi, una decina di nocciole, 3 cucchiai di cannella in polvere, ½ bicchiere di Marsala stravecchio, 6 cucchiai di uva sultanina, 4 cucchiai di zucchero semolato e due cucchiai di zucchero a velo, 50 gr di burro di primo affioramento, una confezione di pasta sfoglia.

Procedimento - Sbucciate le mele e i cachi. Fate le mele a tocchetti piccoli e riducete in poltiglia i cachi. Mettete l’uva passa a bagno nel Marsala, sgusciate le nocciole e tritatele. In una padella fate fondere il burro, mettete le mele con lo zucchero e fate rilasciare un po’ l’acqua delle mele. Spolverate con abbondante cannella. Ora aggiungete i cachi e fate tirare girando di quando in quando sempre a fuoco moderato. Nel momento in cui il composto si è quasi asciugato, aggiungete l’uva passa con il Marsala. Alzate la fiamma e fate evaporare il vino. Il composto di mela e cachi deve essere abbastanza asciutto. Fate freddare. Ora stendete su una placca da forno ricoperta di carta forno la pasta sfoglia. Ponete al centro della sfoglia il composto di mele e cachi spolverizzato con le nocciole tritate e chiudete a portafoglio sigillando bene i bordi. Infornate a 190° gradi per una ventina di minuti. Sfornate, lasciate intiepidire e guarnite con lo zucchero a velo.

Come fa divertire i bambini - Date a loro il compito di ridurre in poltiglia i cachi.

Abbinamento - Per consuetudine va abbinato il Marsala stravecchio usato nella ricetta. Volendo si può andare su un Moscato di Pantelleria oppure sui passiti del Trentino come il Vino Santo o il Moscato Giallo.

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Carlo Cambi

Toscano di nascita e di formazione (economico-giuridica) diventa giornalista professionista a 23 anni. Percorre tutto il cursus honorum a Repubblica fino a dirigere le pagine di economia. Nel 1997 fonda I Viaggi di Repubblica - primo e unico settimanale di turismo - che dirige fino al 2005 quando sceglie di vivere a Macerata insegnando marketing del territorio e incontra Maurizio Belpietro col quale stabilisce un sodalizio umano e professionale. Autore radiofonico e televisivo continua a occuparsi di economia ed enogastronomia. Ha scritto una trentina di libri. Il suo best seller? Il Mangiarozzo.

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Petra Carsetti