Cuciniamo insieme: coppette di mandarini
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Cuciniamo insieme: coppette di mandarini

Si avvicina il Natale e già nell’aria si sente voglia di doni, di cose buone, di casa. Ebbene, noi abbiamo deciso di rispolverare l’antichissima tradizione che comandava di regalare a Natale gli agrumi ai bambini. Bando alle ciance andiamo in cucina per una ricettina che fa dessert e allegria.

Allora era festa non consumistica, ma di gioia del focolare e dobbiamo confessare che abbiamo acceso il camino per dare luogo a questa preparazione. Se avanzano le bucce degli agrumi metterle nel fuoco profuma tutta casa. L’idea di donare arance non è come si legge in tanti blog frutto di una invenzione di marketing per riempire di più le calze durante la grande depressione americana, è infinitamente più remota e infinitamente più mediterranea. Per gli antichi greci le arance erano il frutto delle Esperidi, cioè venivano da Ponente e infatti hanno attecchito nella Magna Grecia. L’arancia, ma anche i suoi “parenti” sono comunque il simbolo del sole - i greci navigavano verso Ponente inseguendo l’astro - ma anche augurio di prosperità. Regalare una pianta di agrumi significa offrire prosperità e riconoscere rispetto. Pensate che i Medici erano cultori degli agrumeti - forse perché nello stemma avevano delle “palle” simili alle arance - e non v’è villa medicea che non abbia la sua limonaia. Anche per i re di Francia l’agrume era simbolo di ricchezza, prosperità e potere. Bando alle ciance andiamo in cucina per una ricettina che fa dessert e allegria.

Ingredienti - 5 mandaranci di generose dimensioni assolutamente non trattati, 200 ml di latte, 5 cucchiai di farina 00, 125 gr di zucchero semolato, un uovo, 100 gr di cioccolato fondente. Volendo qualche fogliolina di menta fresca.

Preparazione – Tagliate a metà i mandaranci, conservandone uno intero, spremeteli con cautela in modo da non romperli, poi con l’aiuto di un cucchiaino (meglio se da agrumi: sono quelli appuntiti) svuotateli più che potete raccogliendo altro succo. In un pentolino scaldate il latte, aggiungete il succo dei mandaranci filtrato al colino cinese, la farina, lo zucchero e l’uovo e preparate una crema. Grattugiate la buccia del mandarancio che avete lasciato da parte nella crema avendo cura di non intaccare l’albedo. Fate intiepidire la crema e con l’aiuto di un mestolino colmate con la crema i mezzi mandaranci che avrete sistemato su di un piatto. Mandateli in frigorifero per almeno una mezz’ora. Quando saranno ben freddi guarnite le coppette di mandaranci con una generosa grattugiata di cioccolato fondente e, se piace, con qualche fogliolina di menta.

Come far divertire i bambini - Date a loro il compito di svuotare le metà dei mandaranci, raccomandatevi che non le rompano.

Abbinamento - Un classico è il Fior d’Arancio spumante dei Colli euganei a base di Moscato giallo, va benissimo l’Asti Spumante. Altrimenti ci sono passiti che hanno proprio sentori di agrume come ad esempio la Malvasia del Lazio passita Igp.

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Carlo Cambi

Toscano di nascita e di formazione (economico-giuridica) diventa giornalista professionista a 23 anni. Percorre tutto il cursus honorum a Repubblica fino a dirigere le pagine di economia. Nel 1997 fonda I Viaggi di Repubblica - primo e unico settimanale di turismo - che dirige fino al 2005 quando sceglie di vivere a Macerata insegnando marketing del territorio e incontra Maurizio Belpietro col quale stabilisce un sodalizio umano e professionale. Autore radiofonico e televisivo continua a occuparsi di economia ed enogastronomia. Ha scritto una trentina di libri. Il suo best seller? Il Mangiarozzo.

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Petra Carsetti