Lo strano caso (ma non troppo) delle due Inghilterra
Da una parte la qualità della Premier League, dall'altro la pochezza di una Nazionale mai protagonista ai Mondiali: il parere di Stefano Eranio - Speciale Brasile 2014
Le grandi Nazionali europee escono mestamente al primo turno della Coppa del Mondo. Un Mondiale da dimenticare per Spagna, Italia e Inghilterra. Per la formazione di Roy Hodgson l'ennesimo capitombolo: una crisi di risultati profonda quella che attanaglia gli inglesi, incapaci di andare oltre la semifinale di Euro '96 quale migliore risultato dell'ultimo ventennio.
Ma perché quello che è il Campionato più combattuto e avvincente del pianeta, ovvero la Premier League, non riesce a esprimere una Nazionale all’altezza? Cerchiamo la risposta con l’aiuto di Stefano Eranio, che oltremanica ha giocato dal 1997 al 2001 con il Derby County: "L'Inghilterra ha puntato su giocatori decisamente avanti con l'età, come Gerrard e Lampard, che hanno pagato il fatto di essere arrivati fisicamente scarichi dopo una stagione logorante come quella europea".
Non trova comunque strano che all'alto livello della Premier League corrisponda una Nazionale così scarsa in gioco e risultati?
"Nient'affatto. Anche perché sono i campioni stranieri ad arricchire la Premier League. Se pensiamo a Manchester City, Chelsea, Arsenal e Manchester United, è inevitabile notare come le stelle non siano inglesi, bensì importate da altri Paesi. Per questo la Nazionale inglese è destinata a fare sempre fatica nelle grandi manifestazioni internazionali, almeno nell’immediato futuro: calciatori britannici di grande qualità ce ne sono pochi".
Dunque un flop preventivabile, quello dei ragazzi di Hodgson?
"Direi di sì, considerato anche il girone. La sopresa è stata la Costa Rica, che di fatto ha eliminato Inghilterra e Italia. Una squadra organizzata, seppur senza grandi individualità, con idee tattiche chiare e grande corsa: così hanno sopreso tutti. Quanto all’Italia, sono convinto che la squadra di Prandelli fosse la più forte del girone, ma non tirando mai in porta – anche per un evidente crollo fisico - è uscita meritatamente".