Riecco Joker a Venezia. Lady Gaga e Joaquin Phoenix ballano sopra la follia. «Volevamo qualcosa di audace»
Lady Gaga e Joaquin Phoenix a Venezia (Foto Ansa/Fabio Frustaci)
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Riecco Joker a Venezia. Lady Gaga e Joaquin Phoenix ballano sopra la follia. «Volevamo qualcosa di audace»

Todd Phillips riesce a sorprendere con Joker: Folie à deux, sequel inaspettato che sa di La La Land ambientato in un ospedale psichiatrico. La popstar al Lido: «Joker mi ha toccato profondamente, per questo volevo farne parte»

Pazzi d’amore. A Venezia Lady Gaga e Joaquin Phoenix ballano e cantano sopra la disperazione e… sorprendono! Eccola Stefani Germanotta, finalmente, per la gioia dei fan che nella notte hanno dormito accanto al red carpet, aspettandola. Eccolo, finalmente, Joker: Folie à deux, uno dei film più attesi della Mostra del cinema di Venezia 2024 e dell’anno. Todd Phillips riesce nell’impresa: il suo sequel non è il classico sequel. Va oltre. Immagina scenari creativi nuovi e uno spettacolo diverso, seppur coerente con Joker, film Leone d’oro di Venezia 2019. E forse fa meglio dell’originale.

Joker: Folie à deux è il nuovo La La Land dentro un ospedale psichiatrico. «Dopo che l’avrete visto vi direte “non avrei potuto immaginare niente di simile”»: ha ragione Lady Gaga.

Immagine del film "Joker: Folie à deux" (Credits: Niko Tavernise/Warner Bros. Entertainment)

Arthur Fleck è davvero Joker?

Joaquin Phoenix, certo, è sempre lui il faro oscuro, il clown dei fumetti DC Comics riletto in maniera così realistica e contemporanea dalla sceneggiatura di Todd Phillips e Scott Silver. È pelle e ossa, in maniera quasi disturbante. «In questo film mi è parso più complesso perdere peso perché c’era tanto ballo, ci sono state tante prove, è stato più sfidante. E ho la mia età», racconta Phoenix, a poche settimane dai 50 anni, come suo solito poco incline a parlare ai giornalisti, pungolato però in maniera giocosa dal suo regista.

Avevamo lasciato il suo Arthur Fleck mentre avanzava dentro il manicomio criminale. Alle spalle sei cadaveri e una sommossa in fermento. Si era ribellato ai bulli, a chi derideva la sua comicità sterile e la sua risata tragica, a chi si faceva beffe di lui in tv. Bam! Un colpo di pistola! Zac! Un colpo di forbici. E addosso il suo completo rosso, con il gilet arancio e la camicia e i capelli verdi.

Lady Gaga, Todd Phillips e Joaquin Phoenix a Venezia (Foto Ansa/Fabio Frustaci)

Arthur alias Joker è diventato il simbolo della ribellione delle persone dimenticate, il leader “spirituale” di qualcosa di più grande di lui, che neanche lo rispecchia appieno. Lo riempie di orgoglio, perché finalmente è notato da qualcuno, ma Arthur Fleck è davvero Joker? È l’interrogativo che muove Joker: Folie à deux, mentre Lady Gaga, come affascinante Harleen "Lee" Quinzel, muove le sue reti attorno ad Arthur.

«Joaquin è molto restio a fare sequel», afferma Phillips al Lido di Venezia. «Concordavamo che doveva essere audace, dovevamo creare qualcosa di inaspettato». Missione compiuta.

Lady Gaga al piano come con Bradley Cooper

Lady Gaga e Joaquin Phoenix ballano. E come ballano! Lady Gaga e Joaquin Phoenix cantano. E come cantano! In maniera estrema e appassionata. Joker: Folie à deux è un inatteso musical che a livello visivo e di intrattenimento sa di opera d’arte.

Quando Lee mette i suoi occhi addosso ad Arthur, la solitudine di Arthur smette di urlare, vuota e feroce. "Non è matto. È perfetto", dice lei, innamorata.
Quando Lady Gaga è al pianoforte e Joaquin Phonix balla il tip tap in abito azzurro e scarpe arancioni e nere, la sequenza meravigliosa per un istante cancella Gaga al piano a cantare la stupenda Shallow insieme a Bradely Cooper in A star is born. Per un istante.

«Con Joquin abbiamo parlato del fatto che la musica è dentro Arthur Fleck: nel primo film balla senza motivo, è il suo modo di esprimersi», racconta il regista Todd Phillips a Venezia 81, dove Joker: Folie à deux è presentato in concorso. «Sembrava la cosa giusta tornare a Venezia: abbiamo un feeling particolare con la Mostra e non solo per il Leone d’oro vinto, ma per come Joker è stato trattato. Per questo film sono più nervoso perché c’è più attesa. Ci sono tante aspettative, pressioni, un budget più grande, mentre con il primo film eravamo sotto radar».

Immagine del film "Joker: Folie à deux" (Credits: Niko Tavernise/Warner Bros. Entertainment)

Le canzoni reinterpretate in stile Arthur Fleck

La colonna sonora, come in Joker, è firmata dalla compositrice islandese Hildur Guðnadóttir, a cui è stato affidato anche il compito di adattare le canzoni cantate da Arthur e Harleen Quinzel in stile Arthur Fleck.

«È bello essere ancora qui a Venezia», dice Phoenix al Lido. «Parte del piacere di preparare il film è stato prendere canzoni già esistenti e farle diventare specifiche per il personaggio. Abbiamo iniziato con canzoni di Sinatra e altre leggende di quell’epoca per renderci conto che non rappresentavano Arthur, anche se magari avrebbe voluto, quindi abbiamo deciso di reinterpretarle. Stefani poi mi ha detto: “Faremo canzoni live”. Io ho pensato: “Forse tu, io no”. E invece le abbiamo realizzate live: ogni ripresa è una versione diversa delle canzoni». Ecco quindi For once in my life o Bewitched, ma sulle note e corde di Arthur e Lee, pazzi d’amore.

“Per una volta nella vita non mi sono sentita più sola”, “Costruiremo una montagna”: cantano i due. L’amore, si sa, illude.

Immagine del film "Joker: Folie à deux" (Credits: Niko Tavernise/Warner Bros. Entertainment)

«È bello vedervi qui oggi. Il modo in cui siamo arrivati alla musica del film ha molte sfumature. Abbiamo fatto tante prove ma poi, giunti alla perfezione, ci siamo accorti che non raccontava la verità. Per me è stato necessario dimenticare la tecnica e come respirare per creare il personaggio», spiega Lady Gaga. «Non direi che Joker: Folie à deux è un musical: la musica permette ai personaggi di esprimersi perché i dialoghi non bastano».

Perché Lady Gaga ha scelto di unirsi a Joker 2? «Joker è stato un film che mi ha toccato profondamente, ci ho trovato qualcosa di mai visto prima. Apposta ho voluto farne parte», dice la popstar sempre più a suo agio come attrice. «La musica e il cinema hanno la forza di cambiare il modo in cui le persone si sentono. Per questo adoro creare».

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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