Juventus: ecco come ripartire dopo la finale persa a Cardiff
La conferma di Allegri, un mercato top e qualche scelta dolorosa. I bianconeri pianificano la Champions 2018 puntando a Kiev
La sconfitta dolorosa nella finale di Champions League a Cardiff rappresenta per la Juventus anche lo stimolo per ripensare in grande e aprire un nuovo ciclo. L'obiettivo è tornare a giocarsi la coppa sfuggita per cinque volte consecutivamente e in due occasioni a Massimiliano Allegri: 2015 e 2017.
Perché il Real ha travolto la Juventus? Che fine hanno fatto le sicurezze della stagione? La rosa bianconera è adeguata o servono rinforzi di qualità per competere con le big? Domande cui bisogna rispondere in tempo breve per correggere gli errori che ci sono stati e per non disperdere il patrimonio di crescita che è stato accumulato lungo dieci mesi intensi e ricchi di vittorie.
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Il crollo di Cardiff è stato mentale prima ancora che fisico e tecnico. La Juventus ha smarrito le certezze che l'avevano accompagnata e non è stata capace di ribellarsi agli episodi sfavorevoli. C'è, però, anche qualcosa a livello strutturale che non ha funzionato e che sul mercato va corretto. Ecco come si muoveranno Marotta e Paratici nei prossimi mesi:
Il nodo dell'allenatore - Dopo aver tirato in lungoa farsi alterne ora è il momento di sciogliere le riserve. Allegri a Cardiff ha detto che sarà ancora sulla panchina bianconera ed è il finale giusto per un ciclo di tre stagioni in cui ha dato tanto di suo a squadra e società. Il prolungamento di contratto è il giusto riconoscimento e il modo corretto di ripartire: un grande club non può avere un tecnico in scadenza.
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Il ruolo della vecchia guardia - Buffon (39), Barzagli (36), Chiellini (32), Dani Alves (34), Lichtsteiner (33), Marchiso (31) e Khedira (30): il tempo passa inesorabile per tutti e la Juventus deve chiedersi da che parte accelerare l'apertura di un nuovo ciclo. Anche considerando alcune scelte potenzialmente dolorose come lo furono le separazioni da Pirlo, Tevez e Vidal (oltre a Morata) dopo Berlino.
A centrocampo serve qualità - La priorità sul mercato è investire a centrocampo. Pjanic, Khedira e Marchisio non bastano e il finale di stagione lo ha dimostrato. Rincon si è rivelato un acquisto non funzionale. Marotta deve andare su uno o forse due profili di alto livello: Tolisso, Fabinho i nomi che circolano. Poi c'è la suggestione Iniesta per fare un colpo alla Pirlo. Questa volta, però, attenzione a non ridursi all'ultimo col rischio di scottarsi come accaduto con Draxler e Witsel.
Higuain, Dybala e poi... - Alla vigilia del calciomercato, però, a incendiare la fantasia sono soprattutto i nomi dell'attacco: Bernardeschi, Schick (per il futuro), D Maria, Lemar e Douglas Costa. Che profilo deve cercare la Juventus? Certamente un esterno perché non è detto che Mandzukic ripeta la stagione strepitosa fuori ruolo, ma anche l'idea di dotarsi di un'alternativa a Higuain non è sbagliata.
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Perché la dolorosa esperienza di Cardiff racconta anche questa verità: quando Allegri si è voltato ha pescato dalla panchina Lemina, Marchisio e Cuadrado. Zidane aveva Asensio, Bale e in tribuna due come James Rodriguez e Lucas Vazquez. La lezione della finale di Champions League va metabolizzata e messa a frutto per il futuro. Kiev è l'obiettivo. La campagna d'Europa 2018 si annuncia più difficile di quella appena terminata.