Cosa ha detto Juventus-Inter in 10 risposte (tra scudetto e noia)
Lo scontro di Torino premia la difesa di Spalletti, ma Allegri esce meglio dalla settimana dei big match. Chi è davvero favorito per il titolo?
Lo scontro tra titani di Torino ha prodotto un pareggino per 0-0 che lascia delusi quanti si attendevano un verdetto definitivo. Eppure la sfida tra Juventus e Inter merita di essere analizzata e, soprattutto, regala alcune considerazioni che verranno utili nel prosieguo della stagione. La volata scudetto sarà serrata fino alla fine e terrà dentro non solo Allegri e Spalletti che si sono divisi la posta dello Stadium.
Se la Juve avesse battuto i nerazzurri una settimana dopo aver fatto il blitz di Napoli il significato sarebbe andato ben oltre il pieno di punti conquistati. Invece non è accaduto, al di là dei rimpianti per la traversa di Mandzukic e per le occasioni sprecate e il messaggio è chiaro: la superiorità assoluta degli ultimi anni non c'è più e per la prima volta i bianconeri hanno avversari in grado di competere davvero fino in fondo.
Il big match ha detto, però, anche altre cose. Ecco dieci risposte dopo la notte di Torino:
Cosa ha detto Juventus-Inter
La premessa è che non è stata una partita all'altezza delle attese come spettacolo. Aveva una platea virtuale da 700 milionidi telespettatori e speriamo che non tutti siano rimasti incollati al televisore fino alla fine perché la sfida a scacchi tra Allegri e Spalletti può aver appassionato solo i veri intenditori, non gli osservatori occasionali. Se questo è il massimo che la Serie A può offrire, siamo messi male...
La Juventus si è confermata più forte dell'Inter, anche fisicamente, considerato che veniva dalla trasferta di Napoli e dall'impegno di Atene in Champions League. I nerazzurri hanno faticato più dei colleghi ed è una sorpresa, la prima volta che accade in questa stagione. Spalletti ha il vantaggio di preparare una gara ogni sette giorni ma a Torino non si è visto.
Allegri sorride per aver chiuso la quinta gara di fila senza prendere gol. Ha ritrovato equilibrio ma al tempo stesso sta perdendo un po' la pericolosità davanti che aveva cntraddistinto l'autunno. Meglio questa che quella versione, però deve risolvere alcuni nodi perché la prestazione di Higuain, quasi mai servito e mai pericoloso, andrà analizzata con cura.
Dybala è un caso aperto; in panchina per oltre un'ora quando è entrato ha confermato che il tecnico ha fatto bene ad escluderlo. La Joya sta attraversando un momento di forte involuzione, il suo atteggiamento in campo non è quello di chi vuole lottare per riprendersi il posto. cosa gli è successo? Urge risposta rapida.
L'Inter ha mancato la prova di maturità anche se il punto è d'oro. Spalletti si è arrabbiato con i suoi per essersi troppo abbassati in alcune fasi della partita e aver sbagliato troppi passaggi. Ha ragione, però deve considerare che al di là dei proclami davanti aveva un'avversaria più forte e in campo si è visto. Sarebbe servita qualche carta in più da giocarsi nel corso della gara, ma anche come alternative Allegri stava decisamente meglio.
Cinque punti in tre scontri diretti in trasferta contro Roma, Napoli e Juventus sono un bottino da scudetto. L'Inter esce dal girone d'andata con un bilancio di lusso nelle sfide contro le migliori. Ha incassato un solo gol all'Olimpico e tenuto a secco il super Napoli di Sarri e la Juve che segnava da 44 partite di fila. Spalletti dice che non si accontenta, ma ci sono numeri che valgono più delle parole.
L'Inter è iscritta alla corsa scudetto ma non è da scudetto. Continuiamo a ripeterlo anche se la classifica dice altro, però pensare di tenere questo ritmo per un gruppo che un anno fa aveva 16 punti in meno ed è cambiato pochissimo è qualcosa di impensabile. L'obiettivo resta la Champions League e tenere a queste altezze in termini di media punti è motivo di orgoglio per i nerazzurri.
Icardi ha toccato solo 13 palloni nella notte di Torino prima di uscire esausto per lasciare il posto a Eder al minuto 85. Higuain non si è quasi mai visto. Non è vero che le grandi partite le fanno solo i grandi giocatori, a volte funziona tutto il resto e loro stanno a fare gli spettatori (pagati).
Zitta zitta la Roma è virtualmente a pari punti con l'Inter e davanti alla Juve. In silenzio perché ha sempre la gara di Marassi da recuperare, ma qusto spiega quanto sarà complicato per Allegri ripetersi e per Spalletti completare il miracolo. Dimenticandosi del Napoli che ha la chance di tornare primo cancellando gli effetti immediati del ko casalingo contro i bianconeri.
In ultimo c'è una considerazione sul calendario. Il finale di campionato della Juventus sarà da incubo. Napoli in casa, Inter fuori e poi Roma all'Olimpico nelle ultime cinque giornate sono un Everest che potrebbe essere decisivo nella corsa scudetto. Avviso ai competitors dei bianconeri: restare in scia ad aprile potrebbe regalare una possibilità insperata...