Juventus, che impresa: avanti in Champions (ma non era la più forte)
Grande impresa contro il Tottenham, decidono Higuain e Dybala. I meriti di Allegri in una rimonta pazzesca a Wembley
Grande impresa della Juventus che rischia, soffre, rimonta e alla fine si guadagna i quarti di finale della Champions League con un'impresa da ricordare a Wembley. Higuain e Dybala in 180 secondi ribaltano il Tottenham e una sfida che sembrava incanalata dalla parte degli inglesi. Uno-due da ko, decisivo nel momento più difficile della partita e dell'intera qualificazione.
Passa la Juventus ma non è detto che passi la squadra migliore. Al netto di un incredibile rigore negato a Douglas Costa dall'ineffabile arbitro polacco Marciniak, il Tottenham si era meritato il vantaggio dopo la prima ora di gioco, così come era uscito ingigantito dall'andata a Torino.
Il calcio, però, è meraviglioso proprio perché capace di regalare emozioni e sorprese dietro ogni angolo. Se la squadra di Pochettino aveva un difetto era nella tenuta difensiva: Allegri ha scommesso con un all-in rischioso e proprio lì ha sfondato nel momento in cui tutto si stava perdendo.
Marciniak circondato dai giocatori della Juve che protestano - 7 marzo 2018 Michael Steele/Getty Images
Perché la qualificazione è un capolavoro
Il passaggio del turno vale doppio proprio per questo. L'immagine simbolo è la trance di Buffon nell'assedio finale del Tottenham, con tanto di palo interno colpito (in fuorigioco non visto) da Kane.
E' parso a lungo evidente come la Juventus non fosse arrivata nelle migliori condizioni al momento decisivo della stagione, eppure alla fine è riuscita ad avere ragione del Tottenham.
C'è poco di logico nell'epilogo della sfida di Wembley. Per 140 minuti su 150 (i primi) i londinesi avevano meritato di avanzare, ma la Champions League non è terreno per tutti e i bianconeri hanno dimostrato sul campo perché hanno collezionato due finali nelle ultime tre stagioni, seppure con esito infausto.
Allegri ha sbagliato qualcosa, soprattutto all'andata quando non è stato capace di invertire la tendenza con la squadra in sofferenza. Però al ritorno ha scommesso schierando i convalescenti (dal punto di vista della tenuta fisica) Dybala e Higuain: ha avuto ragione scrivendo una pagina indimenticabile della sua carriera.
Una squadra con varianti e carattere
La Juventus va avanti per questa scommessa vinta e per l'immenso carattere della sua spina dorsale. Chiellini e Benatia hanno sofferto le pene dell'inferno ma hanno concesso il minimo sindacale a Kane e compagni. Buffon non è stato perfetto sul gol di Son, ma nel finale ha ringhiato come un vero leader.
Barzagli è parso a lungo in crisi, eppure c'è sempre stato. A centrocampo i tre di Allegri non si sono mai arresi malgrado l'inferiorità numerica. Certo, le statistiche raccontano di una partita quasi sempre in mano al Tottenham, ma questo è motivo d'orgoglio e non di critica per la Juventus. Passare così ha i toni dell'impresa.
E che sia accaduto qualcosa di storico lo dicono anche i numeri. Mai il Tottenham era uscito dopo aver pareggiato in trasferta la gara d'andata e mai, dopo ottobre, aveva perso in casa dove, in questa stagione, aveva maltrattato sia Real Madrid che Borussia Dortmund.
La Juve ha fatto il miracolo e adesso avrà tempo e modo di recuperare le forze. Deve essere chiaro: la sensazione è che non sia tra le prime quattro forze di questa Champions League. Vista la reazione di Londra, però, sono le altre a doversi preoccupare.