Parla la vedova di Kim Philby, la spia che tradì l’Occidente: «È stato solo un grande idealista»
Lifestyle

Parla la vedova di Kim Philby, la spia che tradì l’Occidente: «È stato solo un grande idealista»

Rufina Ivanovna Puchova, dopo decenni di silenzio, racconta il marito nell’ultimo libro di Francesco Bigazzi.

Traditore o eroe? Chi fu veramente Kim Philby? Nato in India nel 1912 e morto nel 1988, Philby - il cui vero nome era Harold Adrian Russell Philby - fu dal 1936 un importantissimo agente segreto britannico.

Il suo nome è entrato però con un marchio d’infamia nella storia dell’Occidente perché nel 1963 passò al servizio dell’Unione Sovietica, tanto da fuggirvi e da assumerne la cittadinanza. Divenne istruttore del KGB e nel 1990, due anni dopo la sua morte, Mosca emise addirittura un francobollo per celebrarne la memoria.

Comunista convinto, in realtà Kim Philby fu sempre al servizio dell'URSS. Ai servizi segreti sovietici passò per 27 anni informazioni spesso cruciali, che causarono al blocco occidentale ingenti perdite di mezzi e di agenti. Malgrado il tradimento, Kilby resta comunque una delle più celebri spie del Novecento. Sulla sua figura si sono scritti articoli e saggi, ha ispirato romanzi e film, e non tutte le nubi si sono dissipate.

A gettare nuova luce sulla figura di Kilby è oggi la sua quarta moglie, Rufina Ivanovna Puchova, che fu al suo fianco dal 1972 fino alla morte, nel 1988. Dopo decenni di silenzio, Rufina Puchova ha finalmente deciso di parlare. L’ha fatto nell’ultimo libro di Francesco Bigazzi: Vita di Kim Philby (Mauro Pagliai editore, 76 pagine, 10 euro).

Il saggio propone una lunga intervista alla vedova, che in un racconto spesso toccante rivela dettagli mai emersi prima, e apre nuovi spiragli di verità sull’intensità del dramma vissuto dal marito, sui pericoli affrontati, sulla tormentata vita in comune.

Dalla parole di Rufina Puchova emerge un mondo pieno d’inganni e d’insidie, fatto di tradimenti e di colpi di scena, una realtà dove tutte le certezze diventano opache, tranne una: «Kim è stato un grande idealista», dice. E sarà la storia a rendergli giustizia».

Giornalista, già responsabile dell’Ansa a Mosca negli anni della Guerra Fredda, Francesco Bigazzi, è saggista ed è considerato tra i massimi esperti italiani di storia e cultura russa.

I più letti

avatar-icon

Maurizio Tortorella

(Pisa, 1960). Dal 1981 vive e lavora a Milano, dove ha esordito come giornalista nella redazione del Sole 24 Ore. Oggi è vicedirettore del settimanale Panorama, di cui è stato inviato speciale tra il 1991 e il 2004. Ha scritto di scandali, mafia e politica, ma soprattutto di cronaca giudiziaria. Ha pubblicato tre libri: L'ultimo dei Gucci (Tropea); Rapita dalla giustizia (Rizzoli); La gogna. Come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli).

Read More