L'ultimo maratoneta
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L'ultimo maratoneta

Teepo Ramonene, l'atleta del Leshoto arrivato ultimo alla maratona: vive in una baracca senza elettricità, e sperava che le Olimpiadi gli avrebbero cambiato la vita

Alle 13 e 46, ora del Big Ben, la folla assiepata sotto il campanile simbolo dellacapitale britannica, è esplosa in un boato. Dalla curva finale lungo il Tamigi era appena apparso a passo d’uomo l’ultimo concorrente della maratona. Testa bassa, sguardo perso nel vuoto, scortato da una motocicletta, terminava così la sua corsa Teepo Ramonene, 21 anni, maglia blu del Lesotho, piccolo regno (è poco più grandedella Sicilia) dell’Africa meridionale.

È lui il nuovo Dorando Pietri, il maratoneta italiano entrato nel mito dopo essere svenuto per la fatica a pochi metri dal traguardo nell’Olimpiade londinese del 1908. Ramonene a luglio aveva dichiarato a un quotidiano inglese: «Sono contento di andare alle Olimpiadi perché voglio vincereuna medaglia per il mio Paese». Purtroppo per arrivare in fondo ha impiegato circatre ore e chi ha vinto (l’ugandese Stephen Kiprotich)  solo 2 ore e 8 minuti.

Lo ha staccato persino uno stremato corridore di Timor Est. Quella di Londra è stata per Ramonene la seconda maratona ufficiale della carriera. La prima era stata una qualificazione preolimpica in cui aveva impiegato 2 ore e 16 minuti per coprire i 42 chilometri già percorsi da Filippide.

I biografi di Teepo ci informano che il suo talento nella corsa era stato intravisto dagli insegnanti quando aveva solo 14 anni. «Le Olimpiadi potrebbero cambiare la mia vita. Potrei trovare qualche soldo e provare a costruire una casa» aveva detto ai cronisti un mese fa. Infatti vive con una coppia di fratelli e due genitori disoccupati in una baracca di due stanze senza acqua né energia elettrica. E dalla sua bidonville, Teepo non aveva mai visto un’Olimpiade neanche in tv.

Ora si è preso gli applausi di Londra. Anche se forse potrebbero non bastare a cambiargli la vita.

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Giacomo Amadori

(Genova, 1970). Ex inviato di Panorama e di Libero. Cerca di studiare i potenti da vicino, senza essere riconosciuto, perciò non ama apparire, neppure in questa foto. Coordina la sezione investigativa dellaVerità. Nel team, i cronisti Fabio Amendolara, Antonio Amorosi e Alessia Pedrielli, l'esperto informaticoGianluca Preite, il fotoreporter Niccolò Celesti. Ha vinto i premi giornalistici Città di Milano, Saint Vincent,Guido Vergani cronista dell'anno e Livatino-Saetta.

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