La musica è una droga (e il sesso pure)
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La musica è una droga (e il sesso pure)

A dimostrare l'effetto "oppiaceo" è una ricerca canadese

Music addicted e sex addicted: essere dipendenti dalla musica (e dal sesso), provare un piacere e un'emozione coinvolgenti facendo sesso o ascoltando una canzone non è solo un modo di dire. La musica, al pari del sesso, è una "droga": se non si tratta di sostanze stupefacenti, l'effetto dato da questi due piaceri è del tutto simile a quello di un oppiaceo. A dimostrarlo sono i ricercatori della McGill University del Canada, secondo i quali con "sesso, droga e rock and roll" ad essere stimolata è la stessa parte del cervello.

In particolare, gli studiosi, che hanno pubblicato una ricerca sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature, con la quale mostrano che nell'ascolto del proprio brano preferito il cervello produce endorfine analgesiche ed eccitanti, esattamente come accade con l'assunzione di oppioidi. Lo stesso accade per il sesso che, insieme alla musica, viene dunque considerato un oppioide endogeno: una sorta di "droga" prodotta direttamente a livello cerebrale, in grado di dare piacere.

Gli scienziati hanno potuto constatare, infatti, che durante l'ascolto di un brano amato veniva attivata un'area del cervello identica a quella stimolata d alcune sostanze stupefacenti, così come dal sesso. Viceversa, in caso di somministrazione di naltrexone, un farmaco utilizzato comunemente nella terapia della dipendenza, i volontari sottoposti ai test non riuscivano più a provare piacere e benessere nell'ascolto della loro canzone del cuore. Insomma, anche la musica, come il sesso, è "questione di chimica".

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Eleonora Lorusso

Nata a Milano, laureata in Lettere Moderne all’università Cattolica con la specializzazione in Teoria e Tecnica dell’Informazione, è giornalista professionista dal 2001. Ha lavorato con Mediaset, Rai, emittenti radiofoniche come Radio 101 e RTL 102,5, magazine Mondadori tra i quali Panorama dal 2011. Specializzata in esteri e geopolitica, scrive per la rivista di affari internazionali Atlantis, per il quotidiano La Ragione e conduce il Festival internazionale della Geopolitica europea dal 2019. Dal 2022 vive negli USA.

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