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L'insostenibile leggerezza dell'infedeltà

Romanzi, film, tv raccontano una coppia sempre più aperta. E' ancora possibile l'amore fedele?

Decisamente «battuto» come tema, eppure capace di calamitare più che mai l’interesse collettivo se l’industria culturale lo va trasformando in libri e storie per immagini. L’adulterio, o diciamo meglio le corna, è per l’appunto il cuore del romanzo italiano più discusso delle ultime settimane, intitolato appunto Fedeltà (Einaudi) e lo ha scritto Marco Missiroli.

Il protagonista maschile, Carlo Pentecoste, perde la brocca per una giovane e rigogliosa studentessa di nome Sofia. Più precisamente, s’invaghisce del suo invitante fondoschiena. Nel frattempo la moglie di Carlo, Margherita, si lascia un po’ andare - anzi molto - con il fisioterapista. In pratica, un cinepanettone con cospicua dose di dramma esistenziale.

I recensori si sono divisi: molti hanno fatto a pezzi Missiroli e le sue turbe, qualcuno ha gridato al capolavoro. E magari le corna letterarie rispunteranno al premio Strega. In ogni caso, di tradimenti, gelosie e sesso extraconiugale si sono occupati di recente, fior di autori.

L’irlandese Sally Rooney è diventata la stellina della narrativa anglofona grazie al romanzo Parlarne tra amici (sempre per Einaudi), che viene presentato come «un libro sul tradimento e l’infedeltà ai tempi di WhatsApp». E, in effetti, l’opera non è per nulla male, specialmente se confrontata al Missiroli di cui sopra.

Il grande narratore olandese Herman Koch, invece, ha raccontato l’ossessione di un uomo per i tradimenti (veri o presunti) della moglie in un capolavoro intitolato Il fosso (Neri Pozza), una gita tumultuosa negli abissi del desiderio.

Anche il maestro Julian Barnes si è baloccato con la gelosia e i coniugi fedifraghi in Prima di me (Einaudi). Gli esempi, quindi, si sprecano. Tra i grandi romanzi degli ultimi anni va citato L’amore bugiardo di Gillian Flynn, dove una banalissima infedeltà scatena un vortice di violenza e brutalità.

Sempre dagli Stati Uniti arriva Una nave di carta, sfavillante romanzo di Scott Spencer appena pubblicato da Sellerio. Anche qui troviamo un uomo, Daniel Emerson, in apparenza felicemente accompagnato, che perde la testa per la sua vicina di casa Iris, a sua volta moglie e madre.

Se poi si guarda all’universo delle serie tv l’attrazione fatale per tradimenti di coppia è analoga. Da Scandal a The Good Wife passando per The Affair e Gipsy con Naomi Watts, le infedeltà la fanno da padrone, anche perché, fanno immedesimare gli spettatori. Sul tema l’emittente americana Cbs ha appena prodotto Why women kill (con Lucy Liu a fare da protagonista) che racconta il diverso approccio all’adulterio di tre donne statunitensi di tre epoche diverse.

Segni dei tempi, si dirà. Il fatto è che, nel mondo «liquido», la stabilità della coppia è molto più difficile da garantire. La fedeltà è un esercizio per pochi, che richiede dedizione e forza d’animo, anche perché gli stimoli che giungono dalla società sono tutti in senso contrario.

Tutti tradiscono, sostiene Esther Perel, psicoterapeuta belga che opera a New York con grande successo. Per il suo studio sono transitate decine e decine di coppie, e dalle loro storie ha tratto il libro Così fan tutti. Ripensare l’infedeltà (pubblicato da Solferino). «L’infedeltà ci può insegnare molto sulle relazioni amorose, ma anche su noi stessi», sostiene l’autrice. «Imporci di essere consapevoli del nostro atteggiamento personale e culturale verso l’amore, il desiderio, il sesso, l’impegno. E tradursi in un nuovo inizio». In pratica, la psicoterapeuta sdogana il tradimento. O forse, più semplicemente, fa di necessità virtù: poiché la stabilità di coppia pare un miraggio, tanto vale venire a patti con il tradimento.

Questo approccio diffuso fa riscoprire pure testi che, un tempo, apparivano come stravaganti concentrati di follie hippy. Stiamo parlando di La zoccola etica, il testo fondamentale del poliamore pubblicato a San Francisco nel 1997. Obiettivo delle autrici, Dossie Easton e Janet Hardy, era quello di stilare le regole da rispettare nelle «relazioni aperte». Volevano abbattere il «tabù della monogamia», creando un codice di comportamento che permettesse di gestire in modo «etico» i rapporti poliamorosi: «Ci sono infiniti modi “giusti” di essere sessuali», scrivono le due americane, «e il nostro intento è di affermarli tutti».

Ciò che a fine anni Novanta era ancora, tutto sommato, avanguardia radical, nel frattempo è divenuto la nuova norma. Non è un caso che Wired, la rivista di riferimento della cultura digitale, nella primavera del 2017 abbia dedicato un ampio articolo alla «rivoluzione sessuale della Silicon Valley» (basata appunto sul poliamore), segnalando le app per organizzare al meglio la propria sessualità tentacolare, tra cui OkCupid e The Poly Life.

Sempre nel 2017, a settembre, è uscita una nuova edizione di La zoccola etica, una sorta di adattamento al clima dei nostri giorni prontamente arrivato anche in Italia. «Oggi, quando tengo conferenze con praticanti del poliamore, sono tutti giovani professionisti, splendenti e totalmente inseriti in società», ha dichiarato Janet Hardy a Rolling Stone.

La «nuova norma» prevede sesso libero, liberissimo, ma solo in apparenza. Perché il controllo sociale, in verità, è più forte che mai. Per anni la monogamia ci è stata presentata come una forma di oppressione bigotta e borghese. Ma leggendo i tomi sul poliamore che trasformano il sesso in burocrazia, e sfogliando i romanzi che abbiamo citato - così gonfi di sensi di colpa e dolori - viene da pensare che, forse, ci siamo sbagliati.

Alla fine, meglio, la fedeltà. Sarà difficile, ma risparmia parecchi guai. Non solo: la fedeltà può emozionare ben più del suo contrario. Guardare per credere A star is born, il film di Bradley Cooper con Lady Gaga. È, in fondo, una bella storia di matrimonio e monogamia. Ricca di sofferenza, di piccoli disastri e grandi drammi. Eppure, provate a non piangere a dirotto di fronte all’amore potente - e unico - di moglie e marito.

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Andrea Soglio