la Pallonata - Lotito, il riformatore col passamontagna
Vice presidente in Figc di giorno e mangia arbitri di sera: la doppia veste del numero uno della Lazio che adesso vuole il sorteggio integrale
Lunedì 9 febbraio il vice presidente federale con delega alle riforme, Claudio Lotito, si è svegliato di buon'ora e ha preparato l'intensa giornata che lo attendeva. Lavoro, pasto veloce e nel pomeriggio vertice con il numero uno e il ct della nazionale, da convincere perché recalcitrante. Deve essere stato convincente, Lotito, perché nella conferenza stampa di fine incontro, seduto alla sinistra del ct stesso, lo ha ascoltato dire quello che si aspettava e cioé che l'emergenza era rientrata e non ci sarebbe stato alcuno strappo. Stretta di mano, saluti di rito e foto buona per i giornali.
Poi Lotito Claudio, non più vice presidente federale con delega alle riforme, ma presidente della S.S. Lazio, si è presentato all'Olimpico per seguire la partita della squadra. Sfortunatamente per lui, l'avversario di turno si è rivelato osso un po' più duro del ct sopra citato. E così l'uomo delle riforme del calcio italiano è stato visto (e sentito) sbraitare nell'intervallo al bar della tribuna d'onore: "Gli arbitri ce l'hanno con me anche se ho fatto tanto per la loro associazione... Siamo penalizzati, voglio il sorteggio integrale". E poi, a fine partita, ha chiosato - sempre rivolto all'arbitro - con un memorabile "preparate i passamontagna".
Risulta che, interpellato dai giornalisti a qualche ora di distanza, il vice presidente federale con delega alle riforme, Claudio Lotito, si sia giustificato così: "Ho parlato di passamontagna perché faceva un freddo incredibile, tanto è vero che sono ammalato e sto prendendo un antibiotico. Quanto al sorteggio ho solo riferito il pensiero della stragrande maggioranza dei presidenti, che lo ritengono necessità insieme alla tecnologia ai fini della certezza del giudicato e per evitare qualsiasi esercizio di dietrologia ex post". Nessuna parte del racconto del duro lunedì di Lotito Claudio è frutto del lavoro (ex post) di cronisti e addetti ai lavori. Purtroppo.