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Hermès supera LVMH: è la regina del lusso in Borsa

Hermès supera LVMH: è la regina del lusso in Borsa

La maison della Birkin sorpassa il colosso di Arnault in Borsa e diventa il nuovo punto di riferimento per gli investitori nel lusso

Hermès è ufficialmente il nuovo titolo di maggior valore del CAC 40. Con una capitalizzazione di mercato che ha toccato i 248,3 miliardi di euro, la maison parigina ha superato LVMH, ferma a 245 miliardi dopo un trimestre deludente che ha trascinato il titolo ai minimi da dicembre 2020. A quindici anni dal tentativo di scalata da parte di Bernard Arnault, il gruppo Hermès conquista così un primato storico, diventando la terza società più capitalizzata in Europa dopo SAP e Novo Nordisk.

Il crollo di LVMH: trimestrale sotto le attese e debolezza strutturale

Il sorpasso arriva dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2025 di LVMH, che hanno deluso le aspettative del mercato. I ricavi si sono attestati a 20,3 miliardi di euro, in calo del 2% rispetto allo stesso periodo del 2024 e ben al di sotto dei 21,2 miliardi previsti dagli analisti. Le azioni del gruppo sono precipitate del -7,7% a 488,6 euro, portando la capitalizzazione ai livelli più bassi da oltre quattro anni.

Le cause? Una combinazione di rallentamento della domanda negli Stati Uniti e in Cina, l’impatto delle tensioni geopolitiche e il timore di nuovi dazi sulle esportazioni europee verso il mercato americano. Il colosso del lusso, che controlla marchi come Louis Vuitton, Dior, Bulgari, Fendi e Tiffany, paga oggi la sua esposizione ciclica e la difficoltà a mantenere margini in un contesto macroeconomico incerto.

Il modello Hermès: esclusività, resilienza e valore intrinseco

Al contrario, Hermès ha costruito il suo successo su una strategia fondata su esclusività, artigianalità e controllo della produzione. Il gruppo, noto per le sue borse iconiche come la Birkin e la Kelly, ha registrato nel 2024 ricavi per 15,2 miliardi di euro (+13%), dimostrando una capacità unica di attrarre consumatori ultra-premium anche in fase di contrazione della domanda.

Secondo Barclays, Hermès vanta “il più alto potere di determinazione dei prezzi nel comparto”, un vantaggio competitivo che le consente di non dover rincorrere aumenti forzati dei listini come avviene per i rivali. Le azioni scambiano a 50 volte gli utili, un multiplo superiore alla media del settore ma giustificato dalla percezione di stabilità e desiderabilità del marchio.

La storica maison parigina, fondata nel 1837, rimane saldamente nelle mani degli eredi di Thierry Hermès, nonostante il tentativo di acquisizione portato avanti nel 2010 da Bernard Arnault. Oggi, il paradosso è che proprio quel marchio che LVMH non riuscì a conquistare ha superato il conglomerato stesso in termini di valore borsistico.

La simbologia del sorpasso è potente: da una parte, un esercito di brand che ha fatto la fortuna del quinto uomo più ricco del mondo secondo Bloomberg (Arnault vanta un patrimonio stimato in 143,7 miliardi di euro); dall’altra, un’unica maison che ha scelto la via della crescita lenta ma costante, puntando su qualità, autenticità e desiderabilità.

Il settore del lusso alla prova del 2025: selezione naturale in corso

Il sorpasso tra Hermès e LVMH è emblematico di un cambio di paradigma nel settore del lusso. Se il 2023 e il 2024 avevano premiato la scala e la diversificazione, il 2025 potrebbe invece favorire i modelli resilienti, coerenti e meno esposti alla volatilità globale. Gli analisti di HSBC e Bernstein hanno rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l’intero comparto: si prevede un calo dei ricavi del 2% contro una precedente stima di +5%.

Hermès appare come l’eccezione, che non solo ha consolidato la propria posizione agli occhi degli investitori come rifugio sicuro nel segmento del lusso, ma ha anche resistito al meglio al rallentamento economico. Se LVMH apre la stagione degli utili con un tonfo, Hermès si prepara a presentare i suoi risultati il 17 aprile con tutte le carte in regola per confermare il proprio slancio.

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