Mattia Stanga e gli altri: chi sono gli influcencer più amati dai giovani
Oltre la Ferragni c'è di più. Webboh, il sito punto di riferimento per le ragazze e ragazzi della Generazione Z ha assegnato gli “Oscar” ai migliori creator che si sono distinti nell’ultimo anno su Instagram, TikTok, YouTube e Twitch. E non mancano le sorprese
Oltre a Chiara Ferragni c'è di più. Certo, l'imprenditrice digitale continua a dominare incontrastata: veleggia verso i 30 milioni di follower solo su Instagram e trasforma volontariamente (e non) in notizia tutto ciò che tocca (dalla lamentatio via social a distanza di un mese dalla fine del Festival: «Sanremo è stato durissimo» alla presunta crisi di coppia). Eppure c'è tutto un mondo intorno, con numeri più ridotti e potere contrattuale a meno zeri, certo, ma comunque da non sottovalutare. È l'universo degli influencer, bellezza: spesso sono dei perfetti sconosciuti per mamme, nonni e boomer vari eppure sono delle vere e proprio star per i giovanissimi fino a diventare dei punti di riferimento per le ragazze e ragazzi under 25. Ma chi sono i più seguiti? E per cosa si distinguono nel mare magnum delle piattaforme e dei social? Una fotografia molto interessante è emersa dai Webboh Awards, quarta edizione dei premi ideati da Webboh, la prima community italiana della Generazione Z (2 milioni di follower e 15 milioni di interazioni mensili), che ha assegnato gli “Oscar” dei migliori creator italiani.
In gara c'erano più di 150 candidati, divisi in 16 categorie su cui la community di Webboh si è espressa, raggiungendo quasi 5 milioni di voti sul sito. Il "reuccio" indiscusso è risultato Mattia Stanga, 25 anni, bresciano, studente di economia orgogliosamente ipocondriaco. La sua specialità? Il POV, Point of View, popolarissimo format in cui impersona il punto di vista di un'altra persona o di un oggetto: ironizza su cliché e stereotipi senza mai essere sopra le righe. Per questo piace alle ragazzine ma anche alle loro mamme. E di haters non ne ha. «Magari mi possono dire che non ho fatto ridere in un video, ma fortunatamente di hater non ne ho. Penso anche di non far nulla per essere odiato», spiega. Solo nell'ultimo anno ha pubblicato un libro, ha condotto il pre-show di Eurovision Song Contest su TikTok, è stato ingaggiato per due spot pubblicitari ed è corteggiato dai brand più importanti della moda globale, da Prada a Dior, che lo vogliono in prima linea alle loro sfilate. Ai Webboh Awards è stato premiato come vincitore in due categorie: Best TikTok Creator dell’anno e Best Creator Comedy.
Tra i più popolari spicca poi Elisa Maino, Best Fashion Creator dell'anno: con quasi 6 milioni di follower su TikTok, la Maino ha ottenuto grande popolarità grazie al suo stile e alla sua capacità di lanciare tendenze. Tra i fenomeni in ascesa in rete c'è un'altra Elisa, Elisa True Crime - nome d’arte di Elisa De Marco - che ha conquistato la statuetta di Best YouTube: sul suo canale YouTube, seguito da 800mila iscritti, racconta storie di crimini efferati, enigmi irrisolti e misteriose sparizioni (dai serial killer della porta accanto agli scomparsi eccellenti, passando per i trend macabri di TikTok). Il tutto è diventato un podcast che macina numeri record. L'altra "revelation of the year" è Leo Bonni, tra le ultime scoperte del mondo comedy di TikTok: ha cominciato a fare video a soli 13 anni e con il suo racconto ironico della vita da adolescente ha già sfondato abbondantemente il milione di follower. A premiarlo durante la cerimonia evento che si è svolta a Milano, condotta da Jody Cecchetto e Alessia Lanza, è stata una "presenter" d'eccezione: Barbara D'Urso.
Alessia Lanza, Leo Bonni, Barbara D'Urso e Jody CecchettoFpS Agency
"Cazzeggio" e intrattenimento ma non solo. Per la prima volta Webboh ha assegnato anche il premio Best Value che «celebra i talenti che diffondono sui social messaggi valoriali rivolti alla GenZ»: il primo posto lo ha conquistato Pietro Morello, torinese 24enne che utilizza i social per trasmettere «messaggi di umanità, solidarietà e fratellanza, anche grazie alla magia della musica, la sua prima passione». Senza dimenticare che poi i social sono per molti creator un vero e proprio lavoro, con fatturati importanti a colpi di adv (le sponsorizzazioni), collaborazioni e contratti con brand importanti. Il modello ispirazionale? Per molti resta sempre e solo la Ferragni, premiata come Top Creatoer per la capacità di rafforzare anno dopo anno il suo marchio fino a diventare «un’icona di stile internazionale e tra le donne più influenti al mondo».
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