Il colpo Mediaset e il boom dei diritti Champions: +237% in tre anni
Il Biscione pagherà 230 milioni a stagione dal 2015 al 2018 contro i 190 di oggi e i 97 del biennio 2010-2012. Brindano i club italiani: fare la Champions varrà sempre di più...
Il colpo di Mediaset, che si è aggiudicata in esclusiva tutti i diritti della Champions League per il triennio 2015-2018, riaccende la guerra tra i due maggiori broadcaster italiani e in prospettiva apre nuovi scenari anche per la Lega Calcio, impegnata a definire i bandi per la cessione delle immagini della serie A dal 2015 in poi. Un colpo da 700 milioni di euro complessivi che ad oggi toglie a Sky il prodotto calcistico di maggior appeal: nella prossima stagione (2015-2015) la Champions League si potrà ancora vedere sul satellitare come oggi e probabilmente non in digitale terrestre, ma dall'anno successivo la rivoluzione sarà totale e tutto passerà sotto il marchio Mediaset che si è assicurato anche i diritti per gli highlights.
Operatori di mercato raccontano che sarà impossibile per Mediaset non dividere la spesa fatta a Nyon con un altro operatore (Sky) oppure lasciando entrare un alleato forte: i nomi si fanno da tempo e sono quelli della stessa News Corp di Murdoch o di Al Jazeera. Scenari ancora lontani nel tempo, però, mentre oggi l'unica certezza è che il mercato dei diritti televisivi della Champions League è sempre più ricco. Basti pensare che nel breve spazio di tre anni (2012-2015) il valore stagionale per l'Italia della massima competizione europea è cresciuto di 2,37 volte senza badare alla crisi economica che nello stesso periodo ha colpito l'economia italiana ed europea.
Nel biennio 2010-2012 l'Uefa incassava 97 milioni all'anno da Sky (40 per il satellite), Mediaset (30 per il digitale terrestre senza highlights del mercoledì) e Rai (27 per i diritti in chiaro della gara più importante e gli highlights del mercoledì). Nel triennio 2012-2015 il valore è salito a 190 milioni di euro in gran parte garantiti da Sky (130) e con Mediaset che per 60 milioni si portava a casa anche Europa League e Supercoppa Europea. Adesso si arriva a 230 milioni e a meno di accordi nei prossimi mesi gli utenti italiani saranno costretti a uno slalom tra piattaforme e abbonamenti che comincerà subito, visto che nel 2014-2015 non è previsto un accordo tra i due contendenti per ripetere lo scambio di diritti Champions League-Europa League che ha caratterizzato l'ultimo anno.
A brindare sono, però, i club italiani che faranno la Champions dal 2015 in poi. Il meccanismo del market pool li renderà ancora più ricchi. L'Uefa, infatti, paga i partecipanti secondo quanto incassato dalle televisioni del loro paese e, dunque, le squadre italiane avranno un assegno ancora più pesante rispetto al passato.