Il Natale in anteprima ai Mercatini
Sono il simbolo affascinante e profumato della festa. Alla scoperta dei mercatini più famosi (non solo in Trentino e Alto Adige) e dei ristoranti gourmet dove fare tappa.
Le luci sull’Albero dei Desideri, in piazza Walther, sono oltre 1.300 e si accenderanno il 28 novembre alle ore 17, appena le ombre della sera caleranno sulla città. L’illuminazione dell’albero, alto 20 metri, darà inizio al Christkindlmarkt di Bolzano, tradizionale mercatino di Natale, il più antico in Italia (e il più imitato). La prima edizione si tenne nel 1990, da allora è stato tutto un crescendo di folla, espositori, reputazione. È una vera festa per gli occhi e per la gola - un’infinità le leccornie da assaggiare - e dura fino all’Epifania.
Fare un salto tra i profumati banchi di delizie gastronomiche altoatesine o scegliere, fior da fiore, il meglio dell’artigianato locale è un modo per anticipare il Natale, che qui comincia prima del tempo, per la gioia di grandi e piccoli. L’albero anche quest’anno è decorato da addobbi che riproducono le opere realizzate da bambini e ragazzi in cura negli ospedali, durante i laboratori di ceramico-terapia offerti da Fondazione Lene Thun.
Che cosa comprare? A quale tentazione non resistere? Lanterne, angioletti dipinti e statuine per il presepe, carillon che suonano tenere melodie, tovaglie floreali, sontuose babbucce: tante cose finiranno tra le carabattole di ogni casa, altre saranno regali che illuminano gli occhi di chi li riceve. E poi speck e salumi di una terra generosa, frittelle dolci da consumare ancora fumanti. L’atmosfera di festa sarà sottolineata dalla musica dei corni alpini e dai canti natalizi. Il vino non mancherà, con selezioni di grandi brand locali, quali il Santa Maddalena e il Lagrein. Gli chalet di legno che traboccano di meraviglie sono 74 in piazza Walther, ma il mercatino si estende anche in altre zone, con circa 20 stand aggiuntivi.
Come in ogni kermesse che si rispetti, a Bolzano ci saranno presentazioni di libri, spettacoli (di pattinaggio su ghiaccio), mostre d’arte e oltre 130 concerti nelle vie, dalle bande folcloristiche ai cori cittadini. E dal 21 al 24 novembre, in città terrà banco anche l’Apfelfesta, dedicata alle mele e alle trasformazioni del salutare frutto: chips da sgranocchiare, sidro, golosi strudel. Anche a Bressanone il Natale arriva in anticipo, con il classico mercatino che invita a vivere l’Avvento nell’augurio della pace (sappiamo quanto ce ne sia bisogno). Addobbi per l’albero, pantofole di feltro, profumati cuscini di pino cembro, marmellate e mieli, stelle di cannella, cosmetici a base di erbe, gulash e ciambelle sono a portata di mano nelle strade della città.
Festa grande anche sull’Altipiano del Renon, a soli 12 minuti di funivia da Bolzano, con quattro mercatini, a partire dalle bancarelle di Soprabolzano per poi andare a caccia di delizie a Collalbo e Costalovara, in un paesaggio incantato. Calamita turistica di grande richiamo sono i mercatini di Merano, capitale mondiale del benessere e città amatissima da Sissi (Elisabetta di Baviera, imperatrice d’Austria). Le bancarelle, aperte dal 29 novembre lungo il Passirio e nel cuore storico della città, sprigionano la magia del Natale come poche altre. Per il periodo, previste anche visite guidate del Kurhaus, palazzo liberty simbolo di Merano, solitamente chiuso al pubblico. Tutto l’Alto Adige è il paradiso indiscusso dei mercatini, per trovare le stesse suggestioni bisogna salire sul Bernina Express e arrivare in Svizzera - Paese ricco di bancarelle natalizie, presenti quasi in ogni città - fino a Coira, sede di uno dei più fiabeschi market d’Europa. Difficile resistere all’acquisto di una ghirlanda dell’Avvento, delle palle di Natale artigianali, delle candele aromatiche, dei biscotti milanesini da accompagnare con il vin brulé.
Naturalmente, ogni mercatino può diventare spunto di partenza per escursioni nel territorio circostante. L’Alto Adige, focus del nostro viaggio tra le bancarelle, offre mille mete, mille tentazioni, mille motivi per fermarsi un giorno in più e sperimentare l’accoglienza dei luoghi, tra le aree turistiche più sviluppate non solo d’Italia, ma del Sud Europa. A Bolzano non si rinunci a entrare nello storico Parkhotel Laurin della famiglia Staffler, per vivere - anche soltanto per un caffè, un aperitivo, un brunch - l’atmosfera Jugendstil di un albergo che ha ospitato i più celebri nomi del mondo fin dalle origini, ossia il 1910, quando Bolzano era ancora parte dell’Impero d’Austria e Ungheria. Gli appassionati di alta cucina non hanno che da prenotare al Laurin un tavolo al ristorante fine dining ConTanima, situato nell’antica serra dell’hotel. Alla «regia» lo chef Dario Tornatore, con piatti che sono un percorso culinario che dall’Alto Adige porta in Francia, Medio Oriente e Mediterraneo. Ottima esperienza gastronomica anche da Zur Kaiserkron (significa «corona imperiale») in pieno centro, dove lo chef Filippo Sinisgalli accoglie i commensali con il menu autunno-inverno e una delle migliori cantine della città. Sempre a Bolzano, c’è Meta Restaurant, che fonde con alta classe ispirazione locale e spirito internazionale. E sul Renon? Indiscutibile il Ristorante 1908 all’interno del Parkhotel Holzner, a Soprabolzano. Mentre a Merano, oltre al The Tasting Room at Villa Eden, all’interno dell’elegante ed esclusiva struttura wellness di Angelika Schmid, c’è l’Hotel Adria, in stile liberty, per una sosta relax e una ricca colazione tirolese o continentale, aperta anche agli esterni. Citiamo, a Bressanone, la cucina stellata del Ristorante Elephant, all’interno dell’omonimo hotel, rinnovato con zona benessere aperta da poco, guidato con mano felice dallo chef Mathias Bachmann. Insomma, non solo mercatini: ma anche un vin brulé, una fetta di strudel e una statuina Thun da mettere sull’albero completano felicemente il viaggio.