Design chiama Italia: la settimana dei record e della Milano che ha vinto
Cala il sipario sulla 61ª edizione del Salone del Mobile di Milano e sul Fuorisalone, la più importante manifestazione internazionale per la design industry con numeri da record che confermano la supremazia italiana nel settore
I numeri. Sono loro a parlare, perché quelli non mentono. Il Salone del Mobile di Milano è tornato ai fasti di un tempo, la pandemia, il conflitto ucraino, la minaccia nucleare sembrano non aver sortito nessun effetto. Il mondo intero infatti in questi giorni si è dato appuntamento a Milano.
La fiera ha chiuso con un +15% di presenze rispetto all’edizione del 2022 (307.418 quelle registrate in sei giorni, con visitatori provenienti da 181 Paesi), hanno partecipato quasi 2.000 espositori, dei quali il 34% esteri arrivati a Milano da 37 paesi. Presenti 550 giovani designer da tutto il mondo oltre a 28 Scuole e Università di design di 18 nazioni differenti. Varietà di nazioni che si registra anche per quanto riguarda i compratori. Oltre il 65% dei buyer infatti è arrivato dall’estero e la Cina è tornata a essere, per numero di presenze, il primo mercato, seguito da Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna, Brasile e India.
Salone che si è dimostrato attento alle tematiche attuali a partire dalla sostenibilità. Qui però si è andati oltre, si è fatto in qualche modo scuola; infatti, il Salone sarà la prima Manifestazione fieristica di settore a ricevere la certificazione ISO 20121 (norma internazionale che definisce i requisiti di un sistema di gestione della sostenibilità), proprio per l’attenzione dimostrata verso idee imprenditoriali e soluzioni tecnologiche capaci di contribuire al benessere dell’uomo, rispettando l’ambiente e utilizzando in modo efficace le risorse della Terra.
Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile Milano non nasconde il suo entusiasmo: «Da questa edizione abbiamo tratto diverse lezioni: abbiamo imparato che si può riprogettare un evento grandissimo come il Salone per traghettarlo nel futuro, che si può vincere la partita della sostenibilità quando il sistema rimane coeso, che si possono immaginare e utilizzare nuovi contenuti per generare conoscenza, crescita, valore. Abbiamo investito sulla qualità e dimostrato la voglia di continuare a produrre innovazione e ‘raccontare le storie’ delle nostre aziende e dei nostri prodotti. Siamo stati ancora una volta il motore che ha riacceso la città».
Tutti hanno creduto nella manifestazione e nello scambio culturale al centro della sei giorni: gli organizzatori, gli allestitori, i curatori. Anche Claudio Feltrin, Presidente di FederlegnoArredo dice la sua a poche ora dalla chiusura del Salone: «Gli espositori hanno investito bene le loro risorse, i visitatori hanno investito bene il loro tempo. Perché è stato un successo? Perché il Salone si è confermato ancora una volta come l’unica fiera del design, che vanta la maggioranza di espositori italiani, capace di attirare visitatori, in maggioranza stranieri».
C'è poi il capitolo «Milano». Ci fosse un vincitore di questa Design Week, beh, questo è di sicuro il capoluogo lombardo.
Milano è il design, italiano e internazionale. Con i suoi business e le sue tendenze. Milano negli ultimi sei giorni è stata la capitale internazionale d’Italia. Full. Ovunque. I treni, la metropolitana. I taxi, gli hotel, i ristoranti. Milano è stata palcoscenico, pagina bianca, trampolino di lancio e spettatrice di uno show che ha coinvolto tutto e tutti. Il suo impianto produttivo, le sue teste migliori, le braccia forti, perché senza quelle certi mestieri di spessore non puoi farli.
Milano è una città che oggi più che mai è riconosciuta ai quattro angoli del mondo per il suo essere trasversale, perché è quel polo creativo a cielo aperto, dove tutti i designer, veri o presunti che siano, sperano di poter un giorno esposta la loro idea. Presentata bene, raccontata meglio, vista da tutti, anche da chi è la a domandarsi se la parola design sia inglese o francese, salvo scoprire che arriva dal latino “signum” che corrisponde all'italiano "segno". È tutto lì poi, nel segno il senso. Quello che lasci nella testa della gente, nei taccuini dei buyer che chiameranno poi per fare l’ordine. E il tuo segno girerà il mondo, partendo dall’ombra di quella Madonnina, la più alta guglia della Cattedrale di Milano che rappresenta manco a dirlo l'anima ed il cuore della città.
EUROLUCE
Al Salone del Mobile 2023 è tornata (dopo 4 anni) a esporre in presenza Euroluce, la biennale dedicata all'illuminazione, giunta al 31° appuntamento: 4 padiglioni per oltre 314 espositori. Vince e convince anche lei in virtù del fatto che l'illuminotecnica è un settore in cui l'Italia è all'avanguardia con un sistema produttivo che raggruppa 1.360 aziende e circa 10.900 addetti. Si parte da un dato preciso, nel 2022 il fatturato è cresciuto del +7,2%, arrivando alla cifra globale di 2,5 miliari di euro, dove il 77% della produzione è per l’estero. Numeri che fanno ben sperare tutto il comparto.
A rendere questa edizione del Salone di successo ha contribuito anche la design community internazionale, perché chi non ha potuto presenziare fisicamente, lo ha fatto in modo virtuale: sui canali social, sono stati 30 milioni gli account raggiunti e i contenuti hanno registrato oltre 6 milioni di video views e circa 80 milioni di impression.
IL FUORISALONE
Il Fuorisalone si è fatto modello di sviluppo e punto di riferimento per la design industry. Il tema per l’edizione 2023 era Laboratorio Futuro e l’invito era chiaro: riflettere su come immaginiamo il futuro, in relazione all’unicità dei tempi di oggi, interrogandosi sulla questione climatica, la sostenibilità delle metropoli e dei processi di produzione. La città si è fatta spazio condiviso per brand, progettisti, università, curatori, designer e artisti che si sono dati appuntamento a Milano, negli edifici storici della città e non solo, nella speranza di trovare nuovi linguaggi per innovare.
Centinaia se non migliaia di eventi sotto lo stesso cielo e solo uno premiato tra i 12 selezionati in occasione del Fuorisalone Award. Vince SolidNature - Beyond the Surface, progetto di Ellen van Loon e Giulio Margheri di studio OMA: 500 metri quadrati di un parcheggio sotterraneo in via Cernaia al numero 1, nel cuore del Brera Design District. Il brand olandese esperto nella lavorazione di pietre naturali invita a riflettere sul tempo, a sognare e a spingersi oltre i limiti della propria creatività.
Cinque poi le menzioni speciali. Menzione Interazione a “Expériences Immobiles” by Les Eaux Primordiales; Sostenibilità a RE;COLLECTIVE @ Dropcity; Tecnologia a Opposites United Artwork Exhibition by KIA; Comunicazione a Enlightenment | Ron Gilad + NEMO. La menzione «Luce per la città» a cura del Salone del Mobile.Milano verrà annunciata a metà maggio, in continuità con Euroluce.
TRIENNALE
Uno degli hub di questa Milano Design Week è stata la Triennale, guidata dal Presidente Stefano Boeri. Una vera e propria istituzione culturale che ha registrato in questi sei giorni oltre 77.300 visitatori. Grande protagonista (oltre alle 12 mostre in corso) è stato il Museo del Design Italiano, riaperto per il centenario con un nuovo allestimento, la retrospettiva dedicata ad Angelo Mangiarotti, a Casa Lana e la mostra Ettore Sottsass. Non è mancato un omaggio a Fernando Campana con una speciale installazione. Parliamo di una delle più importanti figure del design contemporaneo mancato lo scorso novembre.
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