Miyazaki: i 5 film più belli
Il grande autore giapponese presenta alla Mostra del Cinema di Venezia il suo nuovo lungometraggio Si alza il vento. Ecco i suoi cinque lavori più belli
Ha appena presentato al Festival del Cinema di Venezia il suo nuovo film Si alza il vento, ma già da qualche anno è diventato famoso anche in Italia grazie alla consacrazione avvenuta nel 2003 con la vittoria dell’Oscar per La città Incantata.
Hayao Miyazaki, uno dei più grandi registi d’animazione al mondo, di capolavori ne ha realizzati molti. In Giappone è una star, più volte campione di incassi grazie ai record registrati da La principessa Mononoke nel 1997 e da La citta incantata, che nel 2001 è diventato il film che ha incassato di più nella storia del Sol Levante.
I suoi film, adatti ad un pubblico di tutte le età, trattano temi ricorrenti e sempre attuali: la preservazione della natura, l’antimilitarismo e l’amicizia. Le protagoniste dei film sono donne dal carattere molto forte e indipendente e vengono spesso valorizzate nello svolgimento di svariati lavori, proprio per questo Miyazaki è considerato un autore molto attento e sensibile al ruolo della donna nella società.
Ricorre in tutte le sue opere il tema del volo. Questa passione sicuramente deriva dall’eredità lasciata da suo padre. La famiglia Miyazaki infatti era proprietaria della Miyazaki Airplane, che durante la Seconda Guerra Mondiale produceva componenti per velivoli, tra i quali il tristemente noto Mitsubishi A6M Zero, utilizzato nelle operazioni militari kamikaze.
Ecco in ordine cronologico i 5 film più belli realizzati da Hayao Miyazaki:
1) Il castello di Cagliostro - 1979 (in Italia nel 1984)
Non tutti sanno che Miyazaki ha diretto diversi episodi della storica serie animata Lupin III.
Il castello di Cagliostro è un lungometraggio dedicato proprio al celebre ladro Lupin e narra le sue avventure per salvare la principessa Clarisse da un matrimonio forzato con il conte Cagliostro, che alla ricerca del tesoro della sua famiglia, ha bisogno dell’anello di famiglia della principessa per ritrovarlo. Nel film non mancano i suoi compagni di sempre, Jigen e Goemon, nonchè il suo celebre nemico, l’ispettore Zenigata, con cui dovrà per una volta allearsi per incastrare il conte e fuggire dal castello.
Il castello di Cagliosto è il film di debutto di Miyazaki alla regia. Possiamo considerarlo la prima vera opera che l’ha visto coinvolto in prima persona nella scrittura della storia, nel design e nella stesura dello storyboard.
Il suo Lupin è simpatico e altruista, guida una Fiat 500 e ci regala mirabolanti scene d’azione ambientate in un’Europa incantevole così come solo Miyazaki avrebbe potuto rappresentarla.
2) Laputa: Castello nel cielo - 1986 (in Italia nel 2004)
Nel 1985 Miyazaki con il collega Isao Takahata fonda lo Studio Ghibli, quella che diventerà la casa di produzione di film d’animazione Giapponese di maggior successo nel mondo.
Il primo film di Miyazaki, prodotto sotto l’etichetta dello Studio Ghibli, è Laputa: Castello nel cielo e narra le avventure di due giovani orfani alla ricerca di un’isola sospesa nel cielo, da cui proviene la protagonista Sheeta.
In questo film, come in tutta la sua produzione, il tema del volo è quanto mai preponderante, dal castello sospeso nel cielo, ai dirigibili, agli alianti fino ai pirati dell’aria che inseguono i due giovani alla disperata ricerca dell’isola di Laputa.
Il nome Laputa è ispirato dall’isola immaginaria narrata ne I Viaggi di Gulliver da Jonathan Swift.
I temi trattati sono quelli ricorrenti: l’ecologia, il pacifismo, l’amore e la fiducia nell’essere umano nonostante il suo desiderio di potere e di conquista.
Il collegamento tra il design dei personaggi di questo film e i personaggi di Conan, il ragazzo del futuro è proprio dovuto al fatto che questi ultimi erano stati disegnati da Miyazaki come prototipi per i personaggi di Laputa: Castello nel cielo.
3) Porco Rosso -1992 (In Italia nel 2010)
Porco Rosso è un vero e proprio omaggio che il maestro Miyazaki ha fatto all’Italia.
La storia racconta le avventure di Marco Pagot, un ex-pilota dell’Aereonautica che ha assunto l’aspetto di un maiale in seguito a un misterioso incidente avuto durante la Prima Guerra Mondiale e di cui è stato l’unico superstite.
Il film è ambientato negli anni ‘20 tra l’Italia e l’Istria. Il protagonista è un antifascista che essendo chiaramente schierato contro il regime è costretto a guadagnarsi da vivere diventando cacciatore di taglie e combattendo con il suo idrovolante rosso contro i pirati dell’aria e il loro asso dell’aviazione americana Donald Curtis.
Gli scontri tra Marco e i pirati avvengono sul mar Mediterraneo, sono spettacolari e avvincenti e porteranno il protagonista fino a Milano dove dovrà sostare alla Piccolo SPA per riparare e potenziare il proprio aereo. Memorabile la scena in cui partendo dai navigli, Marco riprende finalmente quota con l’idrovolante, per tornare a volare verso lo scontro finale con il rivale Curtis.
I riferimenti all’Italia nel film sono innumerevoli. Dal cognome dello stesso protagonista, ispirato ai fratelli fumettisti Nino e Toni Pagot, noti per aver ideato Calimero, all’aviatore Francesco Baracca, tributo al pilota Italiano della Prima Guerra Mondiale.
4) La Principessa Mononoke - 1997 (in Italia nel 2000)
È uno dei film più impegnati del regista, adatto più a un pubblico adulto che a quello di bambini visti i temi complessi che tratta.
La Principessa Mononoke parla del conflitto tra il progresso e la natura, la nobiltà del mondo animale deificato, la coesistenza nelle persone del bene e del male, ambientando le vicende nel Giappone del 1300 attingendo a piene mani dalla mitologia nipponica.
La storia parla del conflitto fra gli spiriti degli animali della foresta e gli esseri umani che la stanno distruggendo per fare spazio allo sviluppo industriale. In questa guerra si inseriscono i personaggi di San, la Principessa Mononoke, che cresciuta dai lupi è pronta a tutto per difendere il mondo animale, e il giovane Ashitaka, che rimarrà incastrato nei combattimenti e cercherà in tutti i modi di porre fine agli scontri fra gli dei, rappresentati dal mondo animale, e gli esseri umani.
Questo film avrebbe dovuto essere l’ultimo di Miyazaki, che per qualche anno si è effettivamente ritirato dalle scene, prima del suo grande ritorno con La Citta Incantata qualche anno dopo.
La Principessa Mononoke è anche il primo film in cui Miyazaki ha utilizzato in parte computer grafica. Strumento che recentemente ha abbandonato, definendosi nell’intervista a la Repubblica del 19 agosto 2013 come “un vecchietto della matita, ancorato all’archeologia del disegno animato”.
5) La città incantata - 2001 (in Italia nel 2003)
Il più famoso fra i film di Hayao Miyazaki, La città incantata è considerato il suo capolavoro e vanta la vittoria di un Oscar come miglior film d’animazione nel 2003. Il primo anime nella storia a vincere il prestigioso riconoscimento.
Ispirato dal romanzo di Kashiwaba Sachiko, Il meraviglioso paese oltre la nebbia, racconta la storia di Chihiro, una comune bimba che forse nella sua fantasia, forse nella realtà si perde in un mondo incantato popolato da spiriti e divinità della cultura tradizionale giapponese. Nel tentativo di liberare i genitori, tramutati in maiali dalla strega Yubaba, dovrà crescere e farsi forza, affrontando le proprie paure attraverso un percorso di maturazione personale. Questo prevederà il passaggio dall’infazia, rappresentata nelle prime scene del film, all’età adulta, in cui la vedremo entrare al termine della pellicola.
In moltissimi film di Miyazaki la colonna sonora è affidata a Joe Hisaishi, uno dei più famosi compositori Giapponesi contemporanei, che, anche in questo caso, con l’accompagnamento dell’orchestra filarmonica New Japan è stato capace di arricchire la magia della pellicola e renderla il capolavoro che tutti riconoscono.