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Brat Girl, dopo le Barbie questa è l’estate delle monelle

Brat Girl, dopo le Barbie questa è l’estate delle monelle

Stop con il rosa e con tutto il contorno sdolcinato delle bambole perfette. Il nuovo trend è trasgressivo, sfacciato. Non si tratta solo di look, ma di uno stile di vita. Un movimento che nasce dalla popstar britannica Charli XCX.


Scordatevi le brave ragazze patinate e perfette stile Barbie: questa è l’estate delle «Brat girls». Tutti ne parlano, pochi hanno davvero capito chi siano queste ragazze sfacciate, irregolari, ribelli, trasgressive se per trasgressione s’intende l’attitudine a non voler essere intrappolate in una sola etichetta. Fino a poche settimane fa era una tendenza da bolla social, ma all’improvviso si è «brattizzato» tutto. Profetessa e motore propulsivo delle ragazze brat, in italiano traducibile con «monella», è la popstar Charli XCX, artista inglese trentaduenne, che al grido di «non conformiamoci alle aspettative» ha provocato un vero tsunami. Brat è il titolo del suo ultimo album ma è diventato molto di più: brat è un modo di essere, uno stile di vita. E così, dietro di lei marcia compatto un esercito di ragazze che non hanno paura di graffiare e lasciare il segno. Con le canzoni, con l’attitudine e anche con il look.

Altro che il bon ton patinato, altro che la perfezione plastica e lo stucchevole mondo rosa di Barbie che dominava la scorsa estate, complice il successo planetario del film di Greta Gerwig. Ciao ciao Barbiecore. Oggi domina la «coolness» di Charli XCX, che col suo sesto disco in cui mescola pop ricercato, elettronica e dance, è riuscita in una triplice impresa: sbancare le classifiche, imporsi come icona mondiale e lanciare un nuovo trend. Estetico, musicale, social, culturale e persino politico. Il brat green di Charli, intanto, dilaga. Lei cercava un colore «poco amichevole e poco cool» e l’ha trovato, dopo 65 tentativi, nel Pantone 3570-C, tonalità shock «piuttosto disgustosa» che in pochi mesi è letteralmente esplosa sui social, generando una viralità di massa e stuzzicando gli uffici marketing dei grandi brand, da Amazon a Netflix e Google, che sfruttano la brat-mania per campagne e meme. L’onda brat è arrivata e nessuno (o quasi) se n’era accorto. Ora però tutti passano all’incasso.

«Perché hanno compreso che è l’estate delle donne che hanno messaggi forti da lanciare e non hanno paura di farlo mettendoci la faccia. Sono donne di tutte le età, unite nel nome della libertà di essere sfrontate e determinate, anche nel rivendicare la propria imperfezione» dice Nick Cerioni, esperto di costume e stylist di successo per star come Pierfrancesco Favino, Il Volo e Angelina Mango. La perfezione non piace più, a cominciare da quella farlocca degli influencer che oggi devono ripensare strategie di comunicazione e di posizionamento. Girl, so confusing, canzone cult di Charli XCX è diventata il manifesto delle trentenni di oggi che riflettono sui problemi legati all’accettazione del proprio corpo, sulla maternità ma anche sull’ambizione e l’invidia tra donne. «È interessante che la sua popolarità sia diventata mainstream dopo anni di duro lavoro. Ora che ha imposto la sua voce e il suo successo è un caso di empowerment femminile fenomenale. Le brat girl sono forti, indipendenti, non hanno paura di affermare chi sono. La libertà del loro messaggio sta anche nell’indossare ciò che ti fa sentire forte, potente, senza temere il giudizio altrui» aggiunge Cerioni.

Chi non lo teme è senza dubbio Emma Marrone, brat girl ad honorem per stile e personalità, con abiti in pelle, calze, tacchi e occhiali da sole sempre. «Non me ne frega niente di quello che scrivono. Non sono arrivata a 40 anni per farmi dire da quattro ignoranti come mi devo vestire. Non nascondo il mio corpo: ne vado orgogliosa. Questo corpo ha combattuto un sacco di battaglie», graffia la cantante. Il brat style dilagherà anche in autunno: su Lyst, piattaforma di shopping, le ricerche di articoli in stile «brat lime green» sono aumentate del 17 per cento solo nelle ultime settimane. Su TikTok sono virali i tutorial per truccarsi come Julia Fox, star del cinema indipendente, co-protagonista del videoclip di 360, altro cult di Charli XCX. Con loro nel video da 8,3 milioni di visualizzazioni su YouTube in due mesi, ci sono tra le altre Chloë Sevigny, «irregolare» di Hollywood appena vista nella serie Feud: Capote Vs. the Swans e Gabbriette, modella e cantante punk rock. Un brat-à-porter in cui si mescolano jeans oversize, minigonne con cinturoni, canottiere senza reggiseno, stivali e occhialioni. Un po’ rave party, un po’ sfilata di Balenciaga o Diesel. Il mix perfetto di strafottenza alla Victoria De Angelis dei Måneskin. Monelle sì e soprattutto sempre orgogliosamente confuse.

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