Nel suo girovagare «travestito da flâneur», Francesco Risso è arrivato a Parigi. E, in una lettera scritta a mano consegnata a ognuno degli invitati alla sfilata, il direttore creativo di Marni si perde tra ricordi e riflessioni.
Definisce la sfilata – tenuta all’interno dell’hotel particulier un tempo dimora di Karl Lagerfeld – «un momento di passione, amore e dedizione» mentre uno dopo l’altro si dispiegano fantasie di check, righe e fiori (in 3D grazie all’utilizzo di lattine).
Un racconto magico ed eclettico – a tratti caotico – ispirato dalla stessa Parigi, città barocca, perché per stessa ammissione di Risso «ogni tappa (ha precedentemente sfilato a Tokyo e New York) mi ha regalato un diverso punto di vista sul marchio».
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