Le foto più belle dei Mondiali di atletica di Londra
Dall'Olympic Stadium, le immagini migliori dei Campionati del mondo di atletica leggera 2017
Dai Campionati del mondo 2017 di atletica leggera, in corso a Londra dal 4 al 13 agosto, ecco le immagini più belle e le cronache degli eventi principali che animano l'Olympic Stadium, lo stadio del parco olimpico londinese intitolato alla Regina Elisabetta.
Settima Giornata: sorpresa 200, Guliyev batte Van Niekerk
11 agosto 2017 - Usain Bolt, la stella della velocità che domenica brillerà per l'ultima volta nella staffetta, ha lasciato al buio la gara cui aveva deciso di rinunciare, i 200 metri. I favoriti africani Wayde Van Niekerk e Isaac Makwala hanno lasciato l'oro, davvero a sorpresa, a Ramil Guliyev, turco nato in Azerbaigian.
Nella finale più attesa, Guliyev ha rimontato e battuto in 20.09 il sudafricano presunto erede di Bolt, che puntava ad una storica doppietta dopo aver vinto i 400. Van Niekerk, con 20.11, ha comunque portato a casa l'argento, strappato per un millesimo al velocista di Trinidad Jereem Richards. Solo sesto posto, con 20.44, per l'orgoglio del Botswana Makwala, che peraltro nei giorni scorsi ha fatto il pieno di disavventure. I tempi della finale, così lontani da quelli cui partecipava Bolt, hanno lasciato spazio a Guliyev, che ha l'onore di portare la prima medaglia nella velocità della storia alla Turchia.
In ombra nei 200, gli atleti degli Usa si sono rifatti nelle altre due finali odierne. Nei 400 ostacoli femminili, doppietta a stelle e strisce con l'oro vinto da Kori Carter davanti alla favorita connazionale, Dalilah Muhammad, campionessa olimpica. Medaglia di bronzo per la giamaicana Ristananna Tracey.
Gli Usa hanno conquistato i primi due posti del podio anche nel salto triplo. L'oro è andato a Christian Taylor, peraltro favorito, l'argento a Will Claye. Medaglia di bronzo per il portoghese Nelson Evora.
Buio anche per l'Italia, che anche oggi ha messo a referto uno zero nei risultati, date le eliminazioni di Alessia Trost e Erika Furlkani nel salto in alto e di Yusneysi Santiusti negli 800, settima nella sua batteria.
Trost ha saltato 1,89 alla terza prova, ma poi ha commesso tre errori a 1,92. Misura che, all'uscita di scena dell'azzurra, ha spalancato le porte della finale a dodici avversarie. "Servivano 3 centimetri in più o 2 errori in meno a 1,89" - ha commentato, amara, la pordenonese della Fiamme Gialle - "Sono instabile tecnicamente ed emotivamente. Ho dato tutto, ma è molto difficile mettere insieme i pezzi. L'unico piccolo lato positivo è che sappiamo in che direzione andare".
Soltanto 1,80, invece, ha saltato la 21enne laziale Furlani, bronzo europeo under 23, che in questa stagione era stata capace di migliorarsi fino ad 1,92. Stessa sorte per la tricolore assoluta Santiusti, che ha concluso in 2:02.75, lontana dallo stagionale di 2:00.17.
L'11 agosto entra in gara Gianmarco Tamberi, impegnato nella qualificazione dell'alto per cercare un posto nella finale di domenica. Nella sessione serale, Marco Lingua affronterà la finale del martello.
Sesta Giornata: il martellista azzurro Lingua in finale
10 agosto 2017 - Un azzurro in una finale ai Mondiali di atletica di Londra: è il 39enne martellista Marco Lingua, che con 74,41 metri ha conquistato la partecipazione alla finale di venerdì, dopo due Olimpiadi e un Mondiale poco fortunati. "Sono contentissimo, ma la merito", commenta l'azzurro non appena il risultato, il 12° e ultimo posto disponibile, è diventato ufficiale.
"Nonostante la pioggia ho fatto lanci molto facili, significa che sono in forma. Credo che in finale potrò fare veramente bene, ci spero", ha aggiunto Lingua, soddisfatto almeno come il giovanissimo velocista Filippo Tortu, che pur senza centrare la finale dei 200, nella prima delle tre semifinali ha ottenuto la 6a posizione in 20.62 nonostante il maltempo. "Il mio miglior 200, anche meglio del 20.34 del Golden Gala. Per me vale più del crono delle batterie, sono felice al 100%. Lo reputo il mio record personale".
Festeggia anche l'atleta del Botswana Isaac Makwala, che è riuscito ad entrare in finale del mezzo giro di pista dopo le 48 ore di quarantena per il virus intestinale. La Iaaf gli ha concesso di correre in solitaria una batteria, ottenendo con 20.20 il crono buono per disputare, solo due ore dopo, la semifinale. Makwala, con 20.14, si è qualificato con maggior facilità del grande favorito sudafricano Wayde van Niekerk. Il campione dei 400 è giunto solo terzo nella sua semifinale ed è passato grazie al tempo ottenuto (20.28), che ha lasciato fuori dalla finale il francese Christophe Lemaitre (20.30), bronzo a Rio.
Qualche sorpresa nelle medaglie odierne. Nei 400 femminili la campionessa olimpica Shaunae Miller, lanciata da sola verso il traguardo, si blocca e viene superata dalla statunitense Phyllis Francis, oro con 49.92, dalla 19enne del Bahrain Salwa Eid Naser, argento, e dalla campionessa uscente Allyson Felix, il cui bronzo diventa la 14a medaglia della sua carriera ai Mondiali. Solo quarto posto per l'esterrefatta bahamense.
Ancora più inatteso il risultato dei 400 ostacoli maschili, vinti dal 21enne norvegese Karsten Warholm (48.35), davanti al turco Yasmani Copello e al grande favorito, lo statunitense Kerron Clement.
Oro alla cinese Lijiao Gong, come da pronostico, nel peso femminile, con 19.94. Alle sue spalle l'ungherese Anita Marton, argento, e la statunitense Michelle Carter, campionessa olimpica.
Quinta giornata: epidemia di gastroenterite
9 agosto 2017 - Ai Mondiali di atletica in corso a Londra è in corso un'epidemia di gastroenterite, probabilmente dovuta a un'intossicazione alimentare, che colpito una trentina di persone alloggiate in un albergo nei pressi di Tower Bridge, tra cui i membri di diverse delegazioni.L'hotel in questione si è difeso sostenendo "di non essere all'origine dell'epidemia" come avrebbero dimostrato le indagini condotte in collaborazione con gli ufficiali sanitari e la federazione internazionale di atletica. "Abbiamo seguito un protocollo di igiene rigoroso - aggiunge l'hotel - assicurandoci che le persone contagiate non entrino in contatto con altri ospiti e che tutte le aree pubbliche siano state completamente sanificate".
La "vittima" più illustre di cui si è avuta notizia è Isaac Makwala, del Bostwana, che lunedì sera ha dovuto dare forfait nella batteria dei 200 metri dopo essersi sentito male durante il riscaldamento. In giornata, Makwala ha scritto su Facebook di sentirsi bene, ma la Iaaf ha comunicato che non sarà ai blocchi di partenza dei 400, dove era atteso come il principale sfidante del sudafricano Wayde Van Niekerk, dato per favorito, che ha vinto in 43''98, davanti al rappresentante delle Bahamas Steven Gardiner e al qatarino Abdalelah Haroun.
L'atleta del Botswana ha tentato ugualmente di entrare allo stadio Olimpico, ma l'ingresso gli è stato impedito. Un fatto che lo ha fatto gridare al complotto, a suo dire ordito dal Governo britannico. Sembra comunque che a bloccarlo sia stato un funzionario del ministero della Salute, e non qualcuno della Iaaf, che anzi si è chiamata fuori. "Non mi ha visitato nessun medico - ha scritto sulla propria pagina Facebook - e con il cuore che mi sanguina devo dire che non ho corso la finale. Volevo farlo, sono arrivato allo stadio, però mi hanno bloccato. Io non sto male, tengo a dirlo, e tornerò in alto".
Anche l'irlandese Thomas Barr (400 ostacoli) è stato costretto al ritiro da un malore e problemi sono segnalati nelle squadre di Germania e Canada.
Meritatissimo l'oro del salto con l'asta di Sam Kendricks, arrivato a Londra con l'imbattibilità stagionale e vincitore di una gara perfetta e senza errori fino a 5,89. La selezione si è fatta a 5,75, misura superata senza indugi da Renaud Lavillenie, a caccia del primo oro iridato della carriera, da Kendricks, dal polacco Lisek e dal cinese Xue, e alla seconda prova dall'altro polacco Wojciechowski.
Il 5,82 netto del cinese Xue (record nazionale) e di Kendricks non viene imitato da Lavillenie e Lisek, che scelgono di salire direttamente a 5,89. Lisek lo supera pulito, Lavillenie scaccia la streghe di un altro mondiale perso riuscendo al secondo tentativo. A 5,95 la resa dei conti, Lisek sbaglia tre volte, Kendricks centra il volo dell'oro al terzo tentativo. Lavillenie si riserva il possibile match-point con un solo tentativo a 6,01. Vano. Il francese è ancora di bronzo, Lisek d'argento.
A cinque anni dall'ultimo oro, nell'Olimpiade di Londra, la primatista del mondo Barbora Spotakova, un lustro e una maternità dopo, è tornata al vertice mondiale del lancio del giavellotto con un successo ottenuto grazie a una condizione sempre crescente durante l'arco della stagione. Il lancio vincente, 66,76 al secondo turno, incorona la 36enne della Repubblica Ceca a dieci anni di distanza dal primo titolo mondiale conquistato a Osaka nel 2007. Tutte battute le varie pretendenti al titolo, a iniziare dalla campionessa olimpica Sara Kolak, quarta con 64,95 e almeno tre lanci disastrosi.
La finale degli 800 metri con otto atleti di diverse nazionalità è stata vinta a sorpresa dal 25enne francese Pierre-Ambroise Bosse, bravo a lanciare la volata a 150 metri dal traguardo e resistere senza affanni al tardivo ritorno del polacco Adam Kszczot, argento per il secondo mondiale consecutivo. Per Bosse, quarto a Rio e finalista mondiale per la terza edizione consecutiva, è una vittoria insperata, in 1:44.67, con Kszczot secondo in 1:44.95 e il kenyano Kipyegon Bett bronzo in 1:45.21. L'oro di Bosse è il primo per la Francia negli 800 metri sull'asse mondiali-olimpiadi.
Conseslus Kipruto scrive il suo nome sulla 12/a medaglia d'oro del Kenya sui 3000 siepi. Recuperato per il mondiale dopo un infortunio alla caviglia, il 22enne campione olimpico di Rio, già due volte d'argento ai mondiali (Mosca e Pechino), ha conquistato l'oro respingendo con sagacia tattica prima lo statunitense Evan Jager, poi il marocchino Soufiane El Bakkali, avversario coriaceo e talentuoso.
Quarta giornata: cinque azzurri in gara
8 agosto 2017 - Ayomide Folorunso e Yadisleidis Pedroso in semifinale dei 400 ostacoli, Marzia Caravelli fuori. Due su tre le azzurre promosse dopo le eliminatorie sulla pista londinese, dove avanzavano di diritto le prime quattro di ciascuna batteria. Folorunso è arrivata quarta nella propria, con il tempo di 55"65, Pedroso quinta in 56"41, tempo che le è però valso il ripescaggio. Nulla da fare invece per Caravelli, quinta in 56"9.
Filippo Tortu si è qualificato per le semifinali dei 200 metri. Il 19enne delle Fiamme Gialle si è piazzato al terzo posto con il tempo di 20"59 nella quinta batteria vinta dall'atleta dello Zambia Sydney Siame in 20"29. Le semifinali sono in programma mercoledì sera.
Josè Bencosme non ha centrato l'accesso alla finale dei 400 ostacoli. L'azzurro è giunto quinto nella propria batteria in 50"29, tempo che non gli è bastato nemmeno per essere ripescato.
Al termine di una gara entusiasmante e dall'esito incerto fino all'ultimo, la keniana Faith Kipiegon ha vinto l'oro nei 1.500 metri, titolo che va ad aggiungersi a quello olimpico. Con il tempo di 4'02"59 ha preceduto la statunitense Jennifer Simpson, autrice di una grande rimonta negli ultimi 100 metri (4'02"76), e la sudafricana Caster Semenya (4'02"90). Solo ultimo posto per l'etiope Genzebe Dibaba, oro nel 2015 a Pechino.
Il giamaicano Omar McLeod, già campione olimpico a Rio, ha vinto l'oro nella finale dei 110 metri ostacoli con il tempo di 13"04. Per la Giamaica è il primo titolo di questa edizione iridata. Secondo il russo Sergey Shubenkov, campione in carica (13"14), terzo l'ungherese Balazs Baji (13".28). Lo statunitense Aries Merritt, grande favorito alla vigilia, è giunto solo quinto, preceduto anche dal francese Garfield Darien.
La venezuelana Yulimar Rojas, appena 21enne, si è laureata campionessa mondiale di salto triplo con la misura di 14.91 metri, ottenuta al quinto tentativo. Argento alla colombiana Caterine Ibarguen (14.89), bronzo alla kazaka Olga Rypakova.
La polacca Anita Wlodarczyk ha vinto il suo terzo titolo mondiale nel lancio del martello. Dominatrice della specialità negli ultimi anni con due medaglie d'oro olimpiche, ha preso la testa al suo quarto tentativo, ma ha vinto la gara al quinto, spedendo l'attrezzo a 77,90 metri. L'Argento è andato alla cinese Wang Zheng (75,98), il bronzo all'altra polacca Malwina Kopron (74,76).
Terza giornata: secondo oro USA negli sprint
7 agosto 2017- Nella terza giornata Tori Bowie ha vinto per gli Stati Uniti il titolo dei 100 femminili dopo il successo di Justin Gatlin in quelli maschili del giorno precedente. Era da Helsinki 2005 che sotto la bandiera a stelle e strisce non finivano entrambi gli ori dello sprint.
Con un tuffo sul traguardo la velocista Usa ha battuto l'ivoriana Ta Lou imponendosi in 10.85 (vento 0.1), un solo centesimo sull'africana. Bronzo a Dafne Schippers in 10.98. Solo quinta la campionessa olimpica Elaine Thompson.
Nell'asta e nell'eptathlon hanno vinto le olimpioniche in carica: la greca Ekaterini Stefanidi ha svettato su tutte con 4,91 a successo già assicurato contro la statunitense Sandi Morris (4.75). Bronzo per due: la cubana Silva e la venezuelana Peinado (4,65).
L'eptathlon va alla belga Nafissatou Thiam con 6.784 punti davanti alla tedesca Carolin Schaefer (6.696) e all'olandese Anouk Vetter (6.636).
Nel peso Tom Walsh ha portato la Nuova Zelanda all'oro maschile dopo i successi al femminile di Valerie Adams con 22,03, davanti allo statunitense Joe Kovacs (21,66) e al croato Stipe Zunic (21,46).
Il titolo iridato della maratona femminile è andato a Rose Chelimo, 28enne ex-keniana da poco meno di due anni atleta del Bahrein, che vince in 2h27:11. Si tratta del primo oro nella storia della maratona mondiale per il piccolo e prezioso arcipelago del Golfo Persico. Battuta la 38enne keniana Edna Kiplagat che per soli sette secondi (2h28:18) vede sfumare il sogno di diventare la prima donna a vincere tre edizioni dei campionati del mondo sui 42 km. Il bronzo va alla statunitense Amy Cragg in 2h27:18, stesso crono della Kiplagat, in un finale emozionante e in cui non sono mancati i colpi di scena.
Il quattrocentista azzurro Davide Re conclude la sua esperienza ai Mondiali di Londra con 45.95 e l'ottavo posto in semifinale.
Fischi per Gatlin, standing ovation per Bolt
6 agosto 2017 - Fischi e ululati, ma meno del previsto, vista l'ora, sono stati indirizzati a Justin Gatlin al momento di ricevere l'oro della finale dei 100 dei Mondiali dalle mani del presidente della Iaaf Sebastian Coe. Il campione Usain Bolt ha invece ricevuto una standing ovation e applausi scroscianti quando è stato premiato con la medaglia di bronzo, e ha risposto salutando il pubblico che lo acclamava.
Si è consumato così il clamoroso passaggio di consegne: Bolt non ha vinto l'ultima finale dei 100 della sua carriera di leggenda dello sprint, ma a batterlo non è stato "l'uomo nuovo" Chris Coleman, velocista Usa di Atlanta, o il compagno della Giamaica Yohan Blake, bensì il 35enne Gatlin, campione olimpico 2004 e oro mondiale l'anno dopo, poi fermato a lungo per doping, fischiato dal pubblico londinese fin dalle batterie.
Seconda giornata
5 agosto 2017 - Il lituano Andrius Gudzius ha vinto la medaglia d'oro nel lancio del disco con la misura di 69.21 metri. Argento per lo svedese Daniel Stahl con 69.19, bronzo all'americano Mason Finley con 68.03.
L'etiope Almaz Ayana ha vinto la medaglia d'oro nei 10mila metri con il tempo di 30:16.32. Alle spalle della campionessa olimpica, staccatissima, la connazionale Tirunesh Dibaba medaglia d'argento. Bronzo per la kenyana Agnes Tirop.
Il sudafricano Luvo Manyonga ha vinto la medaglia d'oro nel salto in lungo con la misura di 8.48 metri. Argento per l'americano Jarrion Lawson in 8.44, bronzo per l'altro sudafricano Ruswahl Samaai con 8.32.
Terza giornata
5 agosto 2017 - Prima giornata dei Mondiali di atletica di Londra con due azzurri in gara. Purtroppo l'avventura iridata di Kevin Ojiaku e Margherita Magnani si è subito conclusa. Il lunghista piemontese è atterrato a 7,82 (-0.1): la qualificazione è sfumata per 9 centimetri.
La mezzofondista cesenate conclude al dodicesimo posto (4:09.15) la sua impegnativa batteria dei 1500 metri: per il passaggio del turno le sarebbe servito mezzo secondo abbondante di primato personale.
Gli italiani in gara
Sono in tutto 36 gli atleti azzurri, 18 uomini e 18 donne, che rappresenteranno l'Italia ai Campionati mondiali di atletica leggera di Londra.
Nell'Italia Team spicca la presenza dell'iridato indoor e recordman nazionale dell'alto Gianmarco Tamberi che si presenta a Londra 2017 anche da campione europeo in carica, così come il maratoneta Daniele Meucci e la quattrocentista Libania Grenot, in questa occasione schierata solo nella 4x400.
Tra le atlete, presente la marciatrice Antonella Palmisano, nel 2015 quinta ai Mondiali e quarta alle Olimpiadi di Rio 2016, la primatista italiana della 20km Eleonora Giorgi, l'altista Alessia Trost e la numero uno azzurra dei 400 hs. Yadis Pedroso.
In squadra quattro giovani protagonisti delle recenti rassegne continentali di categoria: l'oro U.20 dei 100 metri Filippo Tortu, che sarà in gara nei 200, mentre dopo gli Europei U23 di Bydgoszcz affronteranno la trasferta londinese i campioni europei Ayomide Folorunso (400hs e 4x400), Yohanes Chiappinelli (3000 siepi) e il bronzo dell'alto Erika Furlani.
Ecco tutti gli azzurri convocati per i Mondiali di atletica di Londra 2017:
Uomini: 200 m.: Filippo Tortu; 400 m.: Davide Re; 400 hs.: José Bencosme e Lorenzo Vergani; 3000 siepi: Abdoullah Bamoussa, Yohanes Chiappinelli e Ala Zoghlami; Alto: Gianmarco Tamberi; Lungo: Kevin Ojiaku; Martello: Simone Falloni e Marco Lingua; Maratona: Stefano La Rosa e Daniele Meucci; Marcia 20 km.: Francesco Fortunato, Matteo Giupponi e Giorgio Rubino; Marcia 50 km: Michele Antonelli e Marco De Luca.
Donne: 200 m.: Gloria Hooper e Irene Siragusa; 400m/4x400: Maria Benedicta Chigbolu; 800 m.: Yusneysi Santiusti; 1500 m.: Margherita Magnani; 400 hs/4x400: Marzia Caravelli, Ayomide Folorunso e Yadisleidy Pedroso; 3000 siepi: Francesca Bertoni; Alto: Erika Furlani e Alessia Trost; Lungo: Laura Strati; Marcia 20 km.: Eleonora Anna Giorgi, Antonella Palmisano e Valentina Trapletti; 4x400: Libania Grenot, Raphaela Lukudo e Maria Enrica Spacca.