Monociglio
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Lifestyle

Il movimento del «monociglio»

La Rubrica - Stili Umani

Mentre noi ridiamo e scherziamo, là fuori c’è gente che si organizza per portare avanti un movimento, un movimento vero, pieno di gente incazzata e agguerrita che reclama con fermezza ed estrema chiarezza: “No alla pinzetta delle sopracciglia!”. Lo fa con determinazione, perché sente la causa e vuole diffonderne tutti i principi. Capito? Ebbene sì, fatevene una ragione. Ci sono i partecipanti che reclamano così fortemente il diritto sacrosanto di non depilarsi che è partito dalle sopracciglia ed è arrivato persino a difendere la libertà, individuale e inviolabile, di non depilarsi tout court, che si tratti di gambe, ascelle, eccetera eccetera giù giù fin dove vi pare di pensare possano esserci peli.

Ma tutto questo non è nuovo. Il movimento nasce molti anni fa, su iniziativa della modella Sophia Hadjinteli che, appunto, fa la modella e brutta non è di certo. Ma lei, di origine cipriota, ha questa particolarità di avere le sopracciglia attaccate, cioè il monociglio. Ovvero, quel centimetro di pelle che separa il sopracciglio da quello sinistro. Il suo è colmo di peluria che lei difende a spada tratta, anzi lo identifica come un suo diritto. Quindi il messaggio è chiaro: scegliere o meno di utilizzare la pinzetta. Insomma, non importa se Frida Kahlo, nonostante le sue sopracciglia attaccate, era ed è ancora la grandissima “Frida Kahlo”, adesso questo non conta, gli anni in fondo passano e certe cose si possono dimenticare…Oltretutto Frida Kahlo era molto amica di Helena Rubinstein, vuoi che quest’ultima non le abbia detto: “Cara Frida, io due pelucchi li toglierei!” Magari no, magari la signora Rubinstein non glielo ha mai suggerito, convinta forse che la nota pittrice fosse perfetta così.

Invece adesso è così, adesso c’è bisogno di un’organizzazione ad hoc che vada in difesa della peluria (guai a depilarsi!), come se agli altri interessasse vedere una rotula pelosa che esce da una minigonna, come se rivendicare un diritto, che almeno in occidente non è negato, fosse esso stesso un diritto.

E così peletto dopo peletto, il movimento del monociglio, altrimenti chiamato #UNIBROWMOVEMENT (prevede l’hashtag annesso), ha inglobato il diritto a essere stessi, così come sei, con i peli. E se una persona che si depila, perché così è se stessa, volesse entrare in questo movimento, non è detto che possa. Insomma, il movimento con l’# include i veri se stessi purché abbiano i peli.

Abbandonate dunque in modo definitivo e liberatorio pinzette, cerette rosa, verdi, al miele e compagnia bella. Abbandonate laser depilatori, intrugli, pozioni magiche, perché il movimento fa ancora un passo avanti, e si fa portavoce di una volontà precisa: uniformare la bellezza ma con principi diversi.

Dopo aver tralasciato il passaggio piuttosto importante di Frida Kahlo su questa terra, il movimento, dunque, si prefigge lo scopo di portare alla normalità la bellezza, qualificandola e descrivendola come qualcosa che va normalizzato. Così si dimentica pure che la bellezza, quella vera, che non è mai normale, ma è straordinaria. Se non lo fosse non sarebbe bellezza.

Insomma, i partecipanti del movimento del monociglio si sono organizzati per essere liberi di fare un po' come gli pare, escludendo chi, sempre per fare come gli pare, si depila. Gli esponenti di questa organizzazione vogliono sentirsi bene con se stessi, con i loro peli, senza che nessuno li devasti di critiche sui social o nella vita di tutti i giorni. Il messaggio è chiaro: per essere sé stessi ci si deve organizzare. Perché si sa, dalla cattiveria gratuita della gente è anche giusto difendersi. Mica puoi andare a punzecchiarli tutti con la pinzetta delle sopracciglia urlando: “Io sono questo” per essere rispettati come persona meglio essere in tanti. Ne servono molti per combattere gli stolti.

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Elisa Rovesta