Pedro Almodóvar
Pedro Almodóvar con il Leone d'oro (Foto Ansa/Fabio Frustaci)
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Mostra del cinema di Venezia 2024: a Pedro Almodóvar un Leone d'oro convenzionale

Vince The room next door , premio che sembra un omaggio alla magnifica carriera del regista spagnolo. Che dal palco dice: «L'eutanasia è un diritto fondamentale». Coppa Volpi a Nicole Kidman, assente per la morte improvvisa della madre

Le voci che si rincorrevano da un po’ oggi al Lido hanno avuto conferma: il Leone d’oro della Mostra del cinema di Venezia 2024 va a The room next doordi Pedro Almodóvar. È un premio che sembra premiare più la magnifica carriera del regista spagnolo, al suo primo film in lingua inglese, che l’opera, che è un colorato requiem a favore dell’eutanasia, pieno delle tonalità vivide amate da Almodóvar ma algido e spento. Conferma la rotta assunta negli ultimi anni dal festival lagunare, incline a incoronare le produzioni che sanno di Hollywood (Povere creature! nel 2023, Nomadland nel 2020, Joker nel 2019). Le attrici al servizio di Almodóvar, non a caso, sono le due incantevoli dive Tilda Swinton e Julianne Moore.

«Questo premio è per Tilda e Julianne, loro sono state il miracolo del film, giorno dopo giorno», ha detto Almodóvar con il Leone d’oro in mano. «Il film racconta di una donna alla fine dei suoi giorni, una donna agonizzante in un mondo agonizzante. Il film parla non solo della solidarietà del personaggio di Julianne, ma anche della decisione del personaggio di Tilda di morire quando c’è solo dolore da affrontare. Credo che questo sia un diritto fondamentale, non politico ma umano. È una scelta che dobbiamo poter fare, i governi devono darci la possibilità di scegliere. L’essere umano deve essere libero di scegliere».

The room next door, che ha conquistato la giuria guidata da Isabelle Huppert, ha comunque ricevuto molti consensi dalla critica, così come The Brutalist, che deve accontentarsi del Leone d'argento per la miglior regia: il film di Brady Corbet era il nostro Leone d’oro ideale.

Sorride anche l’Italia: con pieno merito, a Vermiglio di Maura Delpero va il Leone d'argento - Gran premio della giuria. Tra i cinque italiani visti al Lido, era il nostro preferito. Elegia sulla montagna e sulla fine della Seconda guerra mondiale in un villaggio sperduto in Val di Sole, conquista lentamente con il suo naturalismo sincero. «Dovrei ringraziare tante persone - abbiamo 8 minuti di credits nel film -, persone che si sono bagnate i piedi nella neve», ha detto la regista che già si era fatta notare con Maternal. «Vorrei ricordare che questo film è stato fatto con il sostegno pubblico: senza questi fondi pubblici il film avrebbe potuto tradire se stesso, non sarebbe potuto essere in dialetto, perché il dialetto fa paura al botteghino, ma non sarebbe stato filologicamente corretto, non avrebbe potuto rispettare i silenzi della montagna».

Maura Delpero con il Leone d'argento - Gran premio della giuria (Foto Ansa/Ettore Ferrari)

La Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile va a Vincent Lindon, che in Jouer avec le feu interpreta con umanità calda il padre di un figlio sedotto da gruppi neonazisti. Nonostante sia un veterano e gigante del cinema francese, Lindon è apparso emozionatissimo sul palco della Sala Grande del Palazzo del cinema. «La giuria mi offre un premio che sognavo da tanto tempo e che sicuramente cambierà il corso della mia vita. Grazie a Isabelle e a tutti i giurati».

Sorprende la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile assegnata a Nicole Kidman per Babygirl. L’attrice che l’avrebbe meritato di più? Fernanda Torres, svettante nel ritratto famigliare contro la dittatura brasiliana Ainda estou aqui. Fa male, però, l’assenza dell’attrice australiana al Lido, in lutto per la morte improvvisa della madre. Al suo posto a ritirare il premo la regista Halina Reijn, che ha letto il messaggio di Kidman: «Oggi sono arrivata a Venezia per scoprire poco dopo che mia madre è morta. Sono scioccata e devo quindi tornare dalla mia famiglia. Questo premio lo dedico a lei». A lei le condoglianze di tutto il Palazzo del cinema.

Il film che purtroppo manca all’elenco dei premiati? Il norvegese Kjærlighet (Love) di Dag Johan Haugerud: noi l’abbiamo amato.

La Mostra del cinema di Venezia, edizione 81, si chiude con un +12% di biglietti e abbonamenti venduti, nella soddisfazione del presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco che lancia l'appuntamento al prossimo anno: «Appuntamento, perché questo è il continuo rinnovo di un arrivederci, dal 27 agosto al 6 settembre 2025 per l’82^ edizione».

Tutti i premi di Venezia 81

Leone d'oro: The room next door di Pedro Almodóvar
Leone d'argento - Gran premio della giuria: Vermiglio di Maura Delpero
Leone d'argento per la miglior regia: Brady Corbet per The Brutalist
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile: Nicole Kidman per Babygirl
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile: Vincent Lindon per Jouer avec le feu
Migliore sceneggiatura: Murilo Hauser e Heitor Lorega per Ainda estou aqui (I'm still here)
Premio speciale della giuria: April di Dea Kulumbegashvili
Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente: Paul Kircher per Leurs enfants après eux

Leone del futuro - Premio opera prima "Luigi De Laurentiis": Familiar Touch di Sarah Friedland

Sezione Orizzonti

Miglior film: Anul nou care n-a fost (L'anno nuovo che non venne mai) di Bogdan Mureşanu
Migliore regia: Sarah Friedland per Familiar Touch
Premio speciale giuria: Hemme’nin öldüğü günlerden biri (Uno di quei giorni quando Hemme muore) di Murat Fıratoğlu
Migliore interpretazione femminile: Kathleen Chalfant per Familiar Touch di Sarah Friedland
Migliore interpretazione maschile: Francesco Gheghi per Familia di Francesco Costabile
Migliore sceneggiatura: Scandar Copti per Happy holidays
Miglior cortometraggio: Who loves the sun di Arshia Shakiba
Orizzonti Extra - Premio degli spettatori: Shahed (La testimone) di Nader Saeivar

Venezia Classici

Miglior documentario sul cinema: Chain reactions di Alexandre O. Philippe
Miglior film restaurato: Ecce bombo di Nanni Moretti

Venice Immersive

Gran premio: Ito Meikyu di Boris Labbé
Premio speciale della giuria: Oto's Planet di Gwenael François
Premio per la realizzazione: Impulse: Playing with Reality di Barry Gene Murphy e May Abdalla

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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