Come sono le canzoni di Sanremo 2023 - Anteprima
Abbiamo ascoltato i brani in gara. Chi sono i favoriti? Giorgia, Marco Mengoni, Ultimo, Tananai e Elodie
Sono 28 le canzoni che partecipano al Festival di quest'anno. Ventidue gli interpreti big e sei i giovani ammessi al gran finale. Abbiamo ascoltato in fila uno dietro l'altro i brani che verranno interpretati all'Ariston, in presenza di Amadeus, negli studi Rai di Via Mecenate a Milano.
La maratona degli ascolti è iniziata con Gianluca Grignani, (Quando ti manca il fiato) una ballad personale a tinte blues con un ritornello non particolarmente orecchiabile ma piacevole. Nel complesso uno dei pezzi più a fuoco e credibili con un'interessante coda strumentale.
Tutt'altra musica con Colapesce e Di Martino che confermano intatta la loro attitudine pop dance con un pezzo (Splash) che riaccende memorie anni Ottanta. Perfetto per lo streaming e l'airplay. Formula che vince non si cambia.
Era lecito invece aspettarsi qualcosa di più dagli Articolo 31, riuniti dopo molti anni di separazione. A Sanremo portano Un bel viaggio, un pezzo amarcord in bianco e nero, affollato di ricordi della loro gioventù in un quartiere "velenoso" di Milano, e di auspici per il presente. Il concetto è: non si può morire giovani perché adesso c'è la family. Insieme J Ax e Dj Jad hanno fatto di molto meglio.
Anna Oxa esprime tutta la sua vocalità in Sali, ma, nonostante un certo incedere epico ed i vocalizzi, il pezzo non decolla e alla fine resta poco. Per fortuna arriva Giorgia, che in questo contesto è proprio di un altro campionato: sensibilità soul/R&b, bei suoni, testo e musica ben bilanciati. Insomma, Parole dette male è un brano compiuto, non un singolo sanremese.
Sorvolando senza indugi sulle ritmiche a Martello di Rosa Chemical, (Made in Italy), sull'hip hop spento di Mr Rain e sulla canzone ritornello di LDA (il figlio di Gigi D'Alessio), si arriva a Lazza il dominatore delle classifiche 2022. Cenere non è un brano particolarmente azzeccato, ma è ben prodotto e piacerà molto al pubblico del rap e dintorni.
Che dire dei Cugini di Campagna qui in versione quasi contemporanea con un brano (Lettera 22) scritto dalla Rappresentante di Lista? Loro hanno già vinto conquistando per la prima volta il palco dell'Ariston dopo 53 anni di carriera. Si esibiscono 120 volte all'anno, hanno un singolo (Anima mia) da decine di milioni di copie vendute in tutto il mondo. E dal vivo suonano pure Zitti e Buoni dei Maneskin. Più di così...
A proposito di Maneskin: ancora una volta nel parterre dei big non c'è nemmeno una canzone rock. In cambio, gran parte dei pezzi ha un suono dance con la cassa sparata in quattro quarti a più non posso. Effetto noia assicurato. Non brillano, ma almeno risultano simpatici i Colla Zio con Non mi va, perfettamente a loro agio nella discoteca Ariston. Bene i Coma Cose con un brano Mid tempo che punta su una melodia efficace ed un arrangiamento intrigante.
Detto questo, Ariete ha dalla sua l'interpretazione, mentre il pezzo va riascoltato per capire meglio se gira oppure no. Sorprende Levante con Vivo, una canzone pulsante, diversa rispetto al suo stile consueto. Funziona davvero ("vivo un sogno erotico, la gioia del mio corpo è un atto magico") anche se è difficile che salga sul podio. Staremo a vedere...
A tutta dance anche il ritorno di Paola e Chiara con Furore. Te le aspetti così, e così sono, senza infamia e senza lode. Come i Modà, fedeli a se stessi. Funziona al primo ascolto il pezzo di Madame, Il bene nel male, molto "elettronico" ma anche accessibile.
Chi vincerà? dopo un solo ascolto per ciascun brano verrebbe da dire che se la giocano Marco Mengoni e Ultimo con qualche buona chance per Tananai. La sua Tango (dimenticandosi la strofa "Abbiamo messo i Police, era bello finché ha bussato la police") è una perfetta canzone d'amore di questo tempo, nata per vincere il Festival e sbancare le classifiche streaming.
Come Giorgia anche Marco Mengoni è di un'altra categoria e non ha bisogno di fare "rumore". Due vite è un perfect match tra voce, parole ed arrangiamenti. Sul piano musicale ha già vinto con un'interpretazione magistrale. Potrebbe però soffiargli il primo posto Ultimo, con Alba, un pezzo che ha tutti i numeri per raccogliere consensi anche al di fuori dalla sterminata fan base del vocalist. Da non sottovalutare poi il potenziale di Elodie, che si muove sul terreno del pop internazionale con un pezzo (Due) dal suono che spacca. Voce a fuoco e brano potente. Chissà...
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