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Musica

APT. Ecco cosa significa la canzone di Rosé delle Blackpink e Bruno Mars

Il ritornello accattivante e ripetitivo è in realtà un gioco di bevute praticato da generazioni. Vi spieghiamo le regole

Apatеu, apateu! È un ritornello che ti si attacca in testa, come solo i veri tormentoni sanno fare. E lo sa bene Rosé delle Blackpink che da settimane sta ormai conquistando le classifiche con la sua nuova hit creata con Bruno Mars intitolata “APT”.

"Il random game preferito da Chaeyoung, random game, game start".

Con queste parole, chiamando Rosé con il suo nome coreano (Chaeyoung, ndr), si apre "APT". Una intro parlata, seguita subito dal ritornello catchy, che evoca immediatamente un senso di spontaneità ludica e informale. Frutto di una collaborazione inaspettata, il brano fonde le caratteristiche di due mondi musicali diversi in un pezzo che omaggia la cultura coreana rendendola estremamente pop e raccondando una sfaccettatura a molti ancora sconosciuta. Tutto inizia con la strofa iniziale, scandita e giocosa, che trasporta direttamente nell’atmosfera di un celebre gioco di bevute coreano, il cosiddetto “Apatеu”.

APT.” è l'abbreviazione romanizzata del termine coreano ‘아파트’, che in inglese si pronuncia ‘apateu’. Si traduce in “appartamento” ed è in realtà il nome di un gioco alcolico coreano che spesso si gioca in piccoli spazi privati (ovvero negli appartamenti) durante serate tra amici. Le regole sono semplici ma complicate, soprattutto quando il livello alcolemico inizia a salire.

Ma come si gioca?

Tutto quello che serve sono le proprie mani e un gruppo di amici.

Dopo aver introdotto il gioco nello stesso modo in cui avviene nella canzone, tutti dicono “apateu” all'unisono muovendo le mani a ritmo. Quando il leader chiama un numero, tutti i giocatori impilano le mani l'una sull'altra. Poi, il gruppo dice “uno” mentre la persona con la mano in basso la estrae e la mette in cima alla pila. Il processo si ripete fino a raggiungere il numero detto dal leader. Chi sposta la mano in cima per quel numero perde e deve bere. “È così semplice, fa sorridere e rompe il ghiaccio a qualsiasi festa”, ha dichiarato la cantante Rosé a proposito del suo gioco alcolico preferito in un comunicato, come riporta il Korea Times. Descrivendo la canzone a Vogue, Rosé ha detto: “APT.” è il nome del mio singolo appena uscito e ‘APT.’ è in realtà un gioco alcolico coreano che amo fare con i miei amici. In pratica, eravamo in studio e mi sono detta: “Che ne dite se vi insegno qualche gioco alcolico coreano?” e poi ho iniziato a farlo”.

Rosé e Bruno Mars, con “APT,” catturano perfettamente l’essenza di questa attività conviviale: il ritmo incalzante e la melodia vivace del brano trasmettono la stessa euforia e spontaneità che caratterizzano il gioco. L’armoniosa fusione delle loro voci crea un’atmosfera originale e magnetica, unendo lo stile pop coreano di Rosé alla calda sonorità soul di Bruno Mars.

Il successo di “APT” è stato immediato e travolgente, con il brano che ha conquistato le classifiche internazionali e registrato milioni di stream e visualizzazioni. Ha dimostrato l’appeal universale di una collaborazione che abbatte le barriere culturali, rafforzando ulteriormente l’immagine di Rosé come icona globale capace di portare elementi della cultura coreana sotto i riflettori del mondo intero.

Come se non bastasse, la nuova “APT” ha risvegliato l’interesse per una canzone classica della musica coreana: "Apartment" di Yoon Bok-hee, un brano emblematico degli anni ’70 che raccontava la vita nei grandi complessi residenziali urbani. Grazie alla rivisitazione moderna di Rosé e Bruno Mars, il pezzo ha raggiunto una nuova generazione di ascoltatori, riportando alla luce un capitolo della tradizione musicale coreana creando un ponte tra passato e presente, tra Corea e Occidente, e rappresenta oggi un tributo all’evoluzione della musica coreana in chiave globale.

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Marianna Baroli

Giornalista, autore

(Milano, 1986) La prima volta che ha detto «farò la giornalista» aveva solo 7 anni. Cresciuta tra i libri di Giurisprudenza, ha collaborato con il quotidiano Libero. Iperconnessa e ipersocial, è estremamente appassionata delle sfaccettature della cultura asiatica, di Giappone, dell'universo K-pop e di Hallyu wave. Dal 2020 è Honorary Reporter per il Ministero della Cultura Coreana. Si rilassa programmando viaggi, scoprendo hotel e ristoranti in giro per il mondo. Appena può salta da un parco Disney all'altro. Ha scritto un libro «La Corea dalla A alla Z», edito da Edizioni Nuova Cultura, e in collaborazione con il KOCIS (Ministero della Cultura Coreana) e l'Istituto Culturale Coreano in Italia.

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