La reincarnazione di Michelangelo? Si chiama B.I
Panorama.it ha avuto la possibilità di parlare in un'intervista esclusiva con uno degli artisti più importanti della scena Hallyu
Se ci fosse una reincarnazione di Michelangelo, quella non sarebbe altri che Kim Hanbin. E non solo perché l’artista sudcoreano lo canta in uno dei suoi brani più celebri, ma perché raramente il mondo dell’intrattenimento può dirsi di trovarsi di fronte a un prodigio quale è Hanbin.
Abbiamo passato con B.I, alias Kim Hanbin, due giorni intensi a Milano: tra uno photoshoot di moda e il backstage del suo show all’Alcatraz, abbiamo avuto l’opportunità di conoscerne le molteplici sfaccettature. Nella vita privata, B.I dimostra i suoi 28 anni attraverso una purezza disarmante e un’educazione esemplare. Una personalità quasi in controtendenza rispetto ai cliché del mondo del rap e dell’hip hop, troppo spesso legati a un’immagine di eccessi e vite maledette.
B.I è pura arte. Il suo show a Milano ha infiammato il pubblico dell’Alcatraz, offrendo uno spettacolo che è stato al contempo esplosivo e intimo, un viaggio musicale capace di toccare le corde più profonde dei fan. Sul palco è un performer magnetico; fuori dal palco, è un giovane uomo riflessivo, consapevole e in costante evoluzione.
Abbiamo parlato con B.I in un'intervista esclusiva rilasciata a Panorama.it
Come ci si sente a tornare a Milano? Quali emozioni associ alla città?
L'anno scorso sono stato a Milano solo per pochi giorni, quindi non ho avuto modo di esplorarla a fondo. Questa volta ho potuto fermarmi più a lungo, fare un po’ di turismo e immergermi nell’energia unica del Nord Italia, che apprezzo particolarmente.
Sei considerato un artista versatile. Come pensi che la tua musica sia evoluta nel tempo?
Non mi definisco particolarmente versatile, ma cerco sempre di mettermi alla prova con nuovi stili e sperimentazioni. Non parlerei di un progresso lineare, quanto piuttosto di una continua esplorazione di nuovi lati della mia creatività.
In Tasty c'è un verso che dice: "Yeah, your boyfriend is cool but he ain't top tier, you should be with me." Che messaggio volevi trasmettere?
Non c'è un significato personale dietro quella frase. Ho voluto dare un tocco cool e accattivante al pezzo, rimanendo coerente con il suo stile energico e diretto. Voglio anche sottolineare che il personaggio descritto nella canzone è l’esatto opposto di me.
Da dove nasce l’energia di Tasty?
Tasty è stato creato per riflettere il dinamismo del mio tour. Volevo un pezzo vivace, con una coreografia accattivante e un sound energico. È stato un processo naturale, senza un’ispirazione specifica.
Come è nata la collaborazione con Woosung? Puoi raccontarci qualcosa sul processo creativo?
Conosco Woosung da un paio d’anni. Abbiamo condiviso cene e chiacchierate che ci hanno fatto scoprire una naturale intesa. Quando mi ha chiesto di collaborare, ho accettato subito. Mi ha dato solo tre giorni per scrivere le mie parti, ci ho lavorato con entusiasmo e rapidità.
BTBT è considerata una delle tue canzoni più iconiche. Come ti senti rispetto al suo impatto duraturo?
Non avrei mai immaginato che BTBT potesse avere un tale successo. Sapere che è ancora amata e ballata oggi è un grande onore. È stata una canzone che, in qualche modo, mi ha spinto a credere di più nel mio potenziale.
Come riesci a bilanciare l'apertura emotiva con la privacy nella tua musica?
Non calcolo un equilibrio preciso tra pubblico e privato. Scrivo canzoni come se fossero pagine di un diario, condividendo le emozioni, anche quelle più buie. Cerco però di mettermi nei panni dei fan, in modo che possano riconoscersi nelle mie esperienze.
Hai parlato delle difficoltà incontrate nella tua carriera. Come queste esperienze hanno influenzato il tuo lavoro recente?
Il tour europeo dell'anno scorso è stato un momento cruciale per la mia crescita personale e professionale. Era la mia prima volta in Europa, e mi sono trovato a fronteggiare nuove sfide. Quelle esperienze mi hanno insegnato molto e mi hanno preparato per affrontare meglio questa nuova fase della mia carriera.
Come resti fedele alla tua visione artistica mentre l’industria evolve continuamente?
Non seguo i trend e non mi sento obbligato a farlo. Preferisco creare musica che rispecchi le mie emozioni e il mio istinto del momento, senza compromessi.
Con chi ti piacerebbe collaborare in futuro?
Ci sono molti artisti che ammiro, ma preferisco lasciare aperta la possibilità di collaborazioni inaspettate e spontanee.
Come decidi quale stile adottare per una canzone?
Mi affido all’istinto e alle emozioni. Non seguo un processo tecnico rigido, ma lascio che siano la melodia e il tema a guidarmi.
C’è un album o una canzone che ti sta particolarmente a cuore?
Ogni album e ogni canzone sono come figli per me. Se dovessi scegliere, direi il mio primo album, perché rappresenta l'inizio del mio viaggio artistico.
Cosa possiamo aspettarci dai tuoi prossimi progetti? Hai sperimentato nuovi generi o stili?
Sto lavorando al mio terzo album, ma il mio attuale tour con un DJ potrebbe portare a nuove collaborazioni e idee inaspettate. Sono sempre pronto a sperimentare.
Qual è la tua visione per il futuro della tua musica?
Non posso prevedere il futuro, ma voglio fare tutto il possibile per lasciare un’impronta con la mia musica prima di affrontare altri impegni che la vita mi riserva.