Non ci sono più le hit parade di una volta
Un tempo chi vendeva più dischi era primo in classifica. Oggi, nell'era dell'offerta «liquida» che arriva nelle cuffie in streaming, contano altri parametri. Si sommano vinili e cd acquistati in negozio con i brani ascoltati solo sulle piattaforme a pagamento. Ma non si contano passaggi in radio e su YouTube. Così può succedere che a trionfare siano anche perfetti sconosciuti (o quasi).
Salire al primo posto vendendo solo qualche centinaio di cd e vinili, nel 2021 si può. L'era della musica liquida e immateriale ha cambiato per sempre volto alla mitica hit parade, quella che un tempo assegnava la Top Ten ai 10 artisti che in una settimana avevano venduto il maggior numero di 33, 45 giri e musicassette. Altri tempi, oggi la musica si ascolta e si acquista dappertutto e le classifiche di vendita (Top of The Music FIMI/GfK) sono diventate una complessa fotografia del presente. Un esempio su tutti: i numeri che portano un album in vetta alla hit parade tengono insieme le vendite fisiche di cd e vinili (inclusi quelli comprati via e-commerce), l'acquisto del disco in download e i clic effettuati sulle piattaforme di streaming Premium (per cui si paga un abbonamento mensile) come Spotify e Apple Music per intenderci.
Sono esclusi dal conteggio però tutte le versioni streaming free, ovvero milioni di clic effettuati per lo più da un pubblico di giovanissimi, e dei milioni di visualizzazioni su YouTube. Un dettaglio non irrilevante perché il 40 per cento del miliardo di ascolti settimanali via streaming in Italia avviene proprio su queste versioni.
«La scelta di conteggiare soltanto gli ascolti Premium, nasce dall'esigenza di dare un valore alla musica e di confermare l'impostazione di fondo delle classifiche che da sempre si basano sull'idea di venduto» spiega Enzo Mazza, presidente della Federazione industria musicale italiana. «Se i clic free facessero parte del computo settimanale, le classifiche sarebbero dominate soltanto da artisti rap e hip hop, ovvero i generi di riferimento degli adolescenti che sono i principali fruitori delle versioni non a pagamento delle piattaforme dove si ascolta musica» sottolinea.
Resta da capire, a fini delle classifiche, come si possano trasformare gli ascolti in streaming di un album in copie vendute. Per questo calcolo si applica una metodologia statistica denominata Nordic sea model: tutti gli ascolti Premium dei brani di un album vengono divisi per 1.300. Quindi, 1 milione e 300 mila ascolti corrispondono a mille copie vendute. Nel campo dei singoli, invece, 130 ascolti in Premium corrispondono all'acquisto di un brano in download digitale.
Ha rivoluzionato tutto lo streaming, mettendo in moto un imponente cambio generazionale dei nomi che popolano le chart. Fino a qualche anno fa le prime venti posizioni della hit parade erano appannaggio dei soliti noti, cantautori e popstar dalla fama consolidata. Oggi non è così e può succedere che nella stessa settimana l'ultimo rapper/trapper alla moda sia primo nella classifica degli album e dei singoli, magari con otto canzoni nella Top Ten. Un effetto diretto del boom dello streaming (in Italia sono tre milioni gli abbonati Premium) e del diverso rapporto con il prodotto fisico, vinile o cd che sia.
«La pandemia ha ulteriormente modificato il quadro dei consumi» spiega Mazza. «Sul versante digitale il lockdown ha spinto molti adulti, da sempre più affezionati al prodotto fisico, ad abbonarsi alle piattaforme Premium. Un cambio epocale che immediatamente ne ha messo in moto un altro: visto la crescita esponenziale degli abbonati over 40, i servizi di streaming stanno mettendo a punto versioni hi-fi delle loro piattaforme, ovvero una qualità del suono più alta e definita per andare incontro alle esigenze di un pubblico che cerca un'esperienza d'ascolto più raffinata».
Per chi non si accontenta dell'esperienza immateriale sopravvive la ricca nicchia dei prodotti fisici, anche questa in profonda trasformazione. Il cd e il vinile non sono più soltanto una prerogativa dei nostalgici ma fanno breccia tra i giovanissimi. «I cd vanno forte negli eventi instore quando i fan incontrano l'artista dopo aver acquistato l'album. Copia del cd autografata e selfie con il cantante preferito. È questo uno dei canali che tiene vivo il mercato dei cd, che altrimenti funzionano soprattutto all'interno di cofanetti ed edizioni speciali o esclusive» racconta il presidente della Fimi. Cambia anche il rapporto tra vinile e teenager: il 33 giri non è più tabù, ma un prezioso oggetto vintage di merchandising dell'artista preferito. Da possedere anche senza avere un giradischi in casa. Tanto, per l'ascolto del disco, è sufficiente uno smartphone...
Parlano italiano le classifiche di questo tempo, popolate in misura schiacciante da artisti nazionali, un altro effetto del boom della scena rap nostrana. Una scena che i ragazzi scoprono attraverso i servizi di streaming che nella ricerca di nuovi suoni e nuovi artisti stanno soppiantando quasi del tutto le radio. Un dettaglio che sta modificando per sempre il concetto di singolo (il 45 giri di un tempo). Una volta erano le case discografiche a dettare la linea, a scegliere quale brano fosse più rappresentativo e commercialmente fruibile. Si puntava su una canzone e quella passava per radio. Per certi versi è così anche oggi, solo che lo streaming offre al pubblico la possibilità di premiare un altro pezzo, diverso da quello indicato come brano promozionale dell'album.
Questo cambia le regole dell'hit parade che non è più un monolite, ma la fotografia settimanale di una scena musicale che si trasforma con una rapidità inedita. Dischi e canzoni che restano al primo posto per dieci settimane come una volta sono una rara eccezione. E degli artisti che un anno fa avevano sbancato le chart è probabile che non si senta più parlare. Perché anche la fama, come la musica, è diventata liquida.
Cosa serve per arrivare primi
Album
Ogni settimana vengono conteggiati:
1) le vendite fisiche di cd e vinili (e-commerce incluso)
2) i download digitali dell'intero disco
3) i clic su tutte le piattaforme streaming in versione Premium.
Sono esclusi dal conteggio gli audio streaming effettuati da utenti non paganti, le tracce streaming con durata inferiore a 30 secondi, gli streaming via radio e gli ascolti su piattaforme di video streaming come YouTube.Sono considerati album i supporti che contengono sei o più tracce.
Singoli
Le singole canzoni non sono in vendita in formato fisico, quindi per la classifica dei singoli vengono conteggiati settimanalmente:
1) i download digitali a pagamento
2) gli ascolti in streaming Premium.