I concerti al ritorno dalle vacanze
L’eterna Diana Ross e l’eccentrica Bjork, il geniale Brian Eno e rock band mondiali come gli Imagine Dragons. E poi il dj David Guetta, Ligabue e molti altri. Guida ragionata agli eventi musicali da non perdere in Italia e in Europa. Magari per smaltire qualche giorno di ferie rimasto ancora nel cassetto.
Sono numeri senza precedenti quelli del giro d’affari dei concerti: l’Italia, sesto Paese al mondo per vendita di biglietti di spettacoli dal vivo, si avvia a superare il miliardo di euro di incassi nel 2023. Un trend «fotografato» dalle cifre del tour più ricco della storia della musica pop, l’ultimo di Taylor Swift (a San Siro il 13 e 14 luglio 2024): un miliardo e 400 milioni di dollari in 137 concerti.
A beneficiare della febbre da live non sono solo i big, ma anche gli artisti di piccolo e medio calibro: ovvio che la macchina dei concerti non conosca pause e si rimetta in moto già da inizio settembre. Ecco, quindi, una serie di suggerimenti che valgono l’organizzazione di una piccola «fuga musicale». Magari per utilizzare bene qualche ultimo giorno di ferie rimasto nel cassetto. In Italia e nel resto d’Europa. Se siete a Madrid, il concerto da non perdere, il 4 settembre, è quello di Bjork al WiZink Center. Una rappresentazione grandiosa e iper tecnologica, un mix tra teatro, musica ed effetti visivi dove ogni singola parte del palco, incluso il sipario, muta forma e colore diventando parte integrante della performance. Suoni e luci prendono vita intorno alle pareti e al soffitto, non c’è separazione tra palco e platea e il pubblico vive la performance «da dentro». Un evento unico pensato e realizzato da un teamwork di eccellenza, la «crema» del mondo del suono, dell’arte, della moda e del cinema (due le date italiane, il 12 settembre a Milano e il 23 a Bologna).
A Berlino, l’evento più importante dell’anno è dal 2015 il Lollapalooza Festival. Il 9 e 10 settembre, oltre 100 artisti saliranno sui palchi dell’Olympiastadion e dell’Olympiapark. Sei le superstar di quest’anno: Ava Max, David Guetta, Imagine Dragons, Jason Derulo, Mumford & Sons e Macklemore. Tanto pop, molto rap e poco rock in 48 ore di musica, street food, arti acrobatiche e aree esclusive dedicate ai bambini. Il Lollapalooza è un festival smoke free, dove per contrastare il bagarinaggio i biglietti sono rigorosamente nominali ed è proibito fare stage diving (ovvero arrampicarsi sul palco e poi lanciarsi tra la folla). Gli organizzatori consigliano vivamente l’utilizzo di tappi di protezione acustica per prevenire danni all’udito.
Per chi ha attraversato l’adolescenza negli anni Settanta lo show da non perdere è quello di Diana Ross nel tempio della musica inglese, ovvero la Royal Albert Hall di Londra. Quelli del 14 e 15 ottobre saranno due spettacoli per viaggiare nei ricordi di un’altra era della musica, tra soul, disco music e R&B. Il meglio del meglio di una star e di una voce d’altra tempi, la celebrazione di una delle ultime dive old school. Ad aprire la scaletta, il leggendario hit single I’m Coming Out, composto per la vocalist dagli Chic di Nile Rodgers. A seguire, You Can’t Hurry Love delle Supremes, l’inno disco Upside Down, Ease on Down the Road, interpretata con Michael Jackson nella colonna sonora del film musical The Wiz, e Ain’t No Mountain High Enough portata al successo da Marvin Gaye nel 1967.
Ha superato brillantemente con un megaevento a Campovolo (oltre centomila fan) i trent’anni di carriera, Luciano Ligabue, che tra ottobre e novembre torna nei palasport di tutta Italia. I concerti del 9 e 10 ottobre all’Arena di Verona saranno la prima occasione per ascoltare dal vivo i brani del nuovo album, Dedicato a noi, in uscita il 22 settembre. In questo ricco panorama c’è un evento che brilla sopra gli altri: il ritorno di Brian Eno in concerto: cinque gli spettacoli in Europa (a Berlino, Parigi, Utrecht e Londra), che debuttano il 21 ottobre al Teatro La Fenice di Venezia dove l’artista riceverà dalla Biennale il Leone d’Oro alla Carriera. Musicista, produttore e compositore, Brian Eno è l’artefice del suono della musica contemporanea. Senza le sue intuizioni sonore e la sua applicazione della tecnologia digitale alla creatività umana non sarebbero mai nati interi generi musicali. Per comprenderlo basta riascoltare i capolavori che ha inciso con David Bowie, Talking Heads e U2, ma anche i suoi dischi solisti. Da Before and After Science del 1977 ad Apollo: Atmospheres and Soundtrack. Nella percezione di Brian Eno, tutto suona, anche i luoghi dove la musica viene registrata o rappresentata, che non sono semplici spazi fisici, ma veri e propri strumenti musicali, che con la loro configurazione architettonica creano onde e riverberi che diventano parte integrante delle canzoni. A Venezia con la Filarmonica del Mar Baltico eseguirà il suo album The Ship: «Volevo un’orchestra che suonasse la musica nel modo in cui vorrei suonarla io: dal cuore piuttosto che dalla partitura. Volevo che i musicisti fossero giovani, freschi ed entusiasti. Li ho trovati».
Tutt’altra atmosfera quella che si respirerà allo Ziggo Dome di Amsterdam il 28 settembre con lo show di 50 Cent uno dei personaggi cult della scena rap americana. Oltre 30 i brani in scaletta, inclusa la cover del brano di Eminem, Crack a Bottle. Unica data italiana il 23 ottobre al Forum di Assago, a Milano. Se invece parliamo di musica fuori dalle mode e dai trend usa e getta, allora gli show da non perdere sono quelli di Paul Weller (il 20 settembre a Milano, il 21 a Bologna , il 22 a Roma e il 24 a Jesolo), un artista che ha fatto la storia della musica lungo i decenni, prima con i The Jam, poi con gli Style Council e infine da solo). Un british gentleman, classe 1958, autore di una delle più intense ed emozionanti canzoni d’amore di sempre (You Do Something To Me), e di altri brani straordinari nel segno della classe e della raffinatezza. Merce rara che non ha data di scadenza.