L'album del giorno, Fabrizio De Andrè & Pfm in concerto
La bellezza senza tempo di due album nati dall'incontro tra il cantautore più ispirato e una band di musicisti eccezionali
Nella storia italiana non si può prescindere da questo virtuoso incontro tra due mondi diversi, per certi versi lontani ed ostili, soprattutto negli anni Settanta. In realtà, il sodalizio tra il cantautore genovese e i musicisti della prog rock band italiana si era già concretizzato nell'album La Buona Novella, ma il tour andato in scena nel 1979 fu proprio un'altra cosa. Fu l'unione magica tra gli arrangiamenti ispirati di una band composta da musicisti eccellenti quanto raffinati e la poesia d'un cantautore dallo smisurato talento
Al di là delle parole, basta ascoltare in tutta la loro bellezza i nove minuti e mezzo di Amico Fragile, canzone straordinaria, resa ancora più straordinaria dall'arrangiamento creato ad hoc dai ragazzi della Pfm. Un must assoluto.
Non fu facile mettere insieme il mondo di Fabrizio e quello della Premiata Forneria Marconi. Non perché non ci fosse compatibilità artistica, ma perché le liturgie di quel tempi erano rigide, bloccate. «L'idea di un tour con una rock band sulle prime mi spaventava» dichiarò De Andrè. «Ma il rischio ha un fascino irresistibile, e così una parte di me mi disse che dovevo accettare».
Fabrizio De André & PFM - Il Pescatorewww.youtube.com
Interessante anche il punto di vista della band, come racconta Franz Di Cioccio: «Fabrizio venne a vederci in concerto a Nuoro e rimase molto colpito dalla nostra performance. Molti cercarono di dissuaderlo dall'andare in tour con noi. Una delle argomentazioni era: "Quelli fanno un casino tremendo sul palco, non sentirai nulla di quello che canti". Gl scettici e i dubbiosi fecero in realtà il nostro gioco perché Fabrizio amava navigare in direzione ostinata e contraria. In comune avevamo l'amore per le sfide impossibili. Facemmo le prove generali in un cinema di Abbiategrasso, in provincia di Milano. Il primo passo prima di riempire i palasport di tutta Italia» rievoca il batterista.
Il resto è storia e musica senza tempo, quella contenuta nei due dischi (volume 1 e 2) che testimoniano il valore inestimabile di quella unione. Da Bocca di rosa a Il pescatore, da La canzone di Marinella a La guerra di Piero. E poi ancora, Verranno a chiederti del nostro amore, Avventura a Durango, Sally e Il testamento di Tito. Completamente riarrangiate, le canzoni di De Andrè volano ancora più in alto, si arricchiscono di colori e sfumature inedite, spiazzano e sorprendono. Ieri, oggi e per sempre.