Deep Purple: abbiamo ascoltato il nuovo album, Whoosh!
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Deep Purple: abbiamo ascoltato il nuovo album, Whoosh!

Prodotto da Bob Ezrin, il nuovo disco della band inglese è all'insegna della più totale libertà artistica. Tra hard rock, progressive, blues, funky e un omaggio al rock and roll delle origini

Il bello di essere i Deep Purple nel 2020 è la più totale libertà di fare musica senza rendere conto a nessuno. Quindi, liberi come l'aria e con il miglior produttore del pianeta, ovvero Bob Ezrin, famoso per i capolavori realizzati con i Pink Floyd (The Wall), Kiss ed Alice Cooper, i Purple se ne sono andati a Nashville per registrare quello che potrebbe anche essere l''ultimo disco di inediti della loro gloriosa storia. Un album piuttosto lungo, composto da tredici canzoni, tutte meritevoli di essere ascoltate a più riprese.

Soprattutto l'iniziale Throw my bones, un potente hard rock rock venato di funky con un'apertura melodica memorabile nel ritornello. Gillan, ovviamente, non ha la voce di un tempo, ma come tutti i fuoriclasse è stato capace di reinventarsi e questo disco ne è la prova evidente. Nothing at all, una delle highlights di Whoosh! è un tempo medio che flirta con atmosfere prog rock come evidenziano le parti di tastiera a cura di Don Airey. Un gran pezzo impreziosito ancora una volta dall'interpretazione magistrale di Gillan. Sempre Don Airey introduce uno dei brani meglio riusciti, Step by step, un hard funk rock classicamente 70's nell'impostazione e nella scelta dei suoni. Più classicamente Purple, a metà strada tra i classici degli anni Settanta e le canzoni di Perfect Strangers (uscito nel 1984) sono Drop the weapon We're all the same in the dark.

Spinge decisamente sull'acceleratore What is what una classica party song, tra rock, blues e boogie, mentre Man Alive è una mini suite di cinque minuti e mezzo nel segno dello space/prog rock, una di quelle canzoni che oggi poche band potrebbero scrivere e suonare. Un gioiello di musica d'altri tempi, ma anche un affresco apocalittico sulla condizione del nostro pianeta.

Nell'insieme un album notevole, consigliato a chi è cresciuto con le sonorità dell'hard rock e del progressive e anche a chi ha semplicemente voglia di ascoltare un disco suonato sul serio. Come verrò accolto Whoosh!? Secondo chi scrive ha ottime chance di finire nelle Top Ten di mezzo mondo, come peraltro è avvenuto con i due dischi precedenti: Infinite e Now What?!.


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Gianni Poglio