Ed Sheeran in Equals cambia segno (=), ma non cambia musica
L'album, pubblicato quattro anni dopo il clamoroso successo di Divide, alterna morbide ballad a brani pop, ma è troppo prevedibile nel sound
Mentre negli anni Ottanta e Novanta le popstar apparivano lontane e irraggiungibili, quasi degli alieni rispetto ai comuni mortali, gli ultimi dieci anni sono stati dominati dal pop rassicurante di Ed Sheeran e Adele, che potrebbero tranquillamente essere i nostri vicini di casa.
Nel caso di Ed Sheeran non è soltanto un modo di dire, visto che il rosso di Halifax abita diversi mesi l'anno in un piccolo paese dell'Umbria, condividendo il tetto domestico con la moglie e la figlia. A differenza dei trapper oggi tanto in voga, non troverete in Ed nulla che sia fuori posto: mai una dichiarazione shock alla stampa o un atteggiamento sopra le righe, mai una canzone urlata o sonorità acide, il tutto reso ancora più rassicurante da look apparentemente trasandato da studente universitario, quasi a dire: sì, sono incredibilmente ricco, ma, in fondo, non sono troppo diverso da voi che mi ascoltate e le mie storie sono simili alle vostre. ll segreto del successo di questo moderno Re Mida del pop (45 milioni di album venduti e alcuni miliardi di stream per i singoli), che dieci anni fa si esibiva come artista di strada e dormiva nella metropolitana sulla Circle Line di Londra, è una formula musicale ormai rodata, perfetta per incontrare i gusti del pubblico generalista e radiofonico: una sapiente alternanza di ballad voce e chitarra sentimentali, minimaliste e simil-folk a brani pop uptempo e radio friendly, screziati con sonorità soul, rap e dance.
Una formula talmente perfetta da non essere mai stata messa in discussione nei precedenti bestseller con i segni grafici ÷ Divide (2017), X Multiply (2014) e + Plus (2011), allontanandosi da questo solco giusto in No.6 collaborations project del 2019 che però, nelle parole dello stesso cantautore, era un "side project", con ben 22 ospiti, più orientato sul rap e sull'urban, con una sola ballad "alla Ed Sheeran". A quattro anni dal clamoroso successo di Divide, la vita di Ed è cambiata non poco (il matrimonio, la figlia, un temporaneo ritiro dalle scene, un lutto), ma la sua musica è rimasta assai simile al passato, soprattutto nella struttura fin troppo prevedibile dei brani e nell'alternanza tra intime ballad ad alto tasso di glucosio e canzoni smaccatamente pop. Se vogliamo prendere ad esempio un campione del pop come Michael Jackson, pensate alle enormi differenze nel sound dell'album Bad del 1987 con Dangerous del 1991: lo stesso lasso di tempo trascorso tra l'uscita di Divide e di Equals di Ed Sheeran.
Intendiamoci: Equals non è affatto un brutto album, le canzoni sono prodotte (da Fred Again, Johnny McDaid e dallo stesso Sheeran) ed eseguite in modo impeccabile, ci sono almeno cinque brani che probabilmente macineranno milioni di stream e qualche nuovo record, ma è svanito l'effetto sorpresa di Plus e Multiply, quando Sheeran si impose all'attenzione mondiale accompagnato solo dalla sua inseparabile chitarra e dalla loop station. La copertina dell'album è un policromo insieme di farfalle che simboleggiano una 'nuova vita', filo conduttore dell'album, dipinte su un disegno astratto eseguito dallo stesso artista. «= (Equals) è un album molto personale e significa molto per me», ha dichiarato Ed Sheeran. «La mia vita è cambiata molto negli ultimi anni - mi sono sposato, sono diventato padre, ho perso degli amici – e nell'album rifletto su tutto ciò. Lo vedo come un album della maturità e non vedo l'ora di condividerlo con tutti voi».
Da un punto di vista tematico, il cantautore del Suffolk pone l'accento sulle esperienze maturate e sulle persone incontrate esplorando le varie sfumature dell'amore (The Joker And The Queen, First Times, 2step), della perdita di una persona cara (Visiting Hours), della capacità di resistere alle intemperie della vita (Can't Stop The Rain) e della paternità (Sandman,Leave Your Life), fino a riflettere sulla sua vita e sulla sua carriera nel brano d'aperturaTides, in cui la chitarra elettrica e la batteria sono incalzanti e suonano quasi all'unisono. I brani Bad Habits, Shivers e Overpass Graffiti strizzano l'occhio al synth pop anni Ottanta che ha fatto la fortuna dell'album Afterhours di The Weeknd (in Bad Habits troviamo anche un piccolo omaggio a Smalltown Boy dei Bronski Beat), ma senza avere la tensione e l'immaginario noir della popstar canadese. First times, The Joker and The Queen (valorizzata dagli splendidi arrangiamenti del fratello Matthew Sheeran) e Love in slow motion sono tre romantiche ballad voce e chitarra, candidate a raccogliere il testimone delle multiplatino Perfect e Thinking Out Loud, mentre Sandman, una sorta di ninna nanna dedicata alla sua bambina, con tanto di carillon, ha una tale concentrazione di zuccheri da essere fortemente sconsigliata a chi soffre di diabete.
2step, nonostante il nome,non ha molto in comune con il genere assai in voga all'inizio degli anni Duemila (pensate all'irresistibile hit Rewind degli Artful Dodger con la voce di Craig David), se non una ritmica vagamente drum and bass sopra la quale Sheeran rappa con buona padronanza delle barre. Il brano più riuscito di Equals è probabilmente Stop the rain, sia per il testo motivazionale che per un poderoso basso funk che mette a dura prova il subwoofer dello stereo, con la chitarra acustica di Ed a dettare il ritmo. Il finale dell'album è affidato alla cassa dritta di Be Right Now, una canzone riuscita che coniuga una linea di synth a la Giorgio Moroder a una chitarra cinematica alla U2. Equals ha tutti gli ingredienti per ripetere il successo mondiale di Divide e piacerà molto ai suoi fan, ma, a parte una manciata di brani particolarmente riusciti, la "formula Sheeran", benché foriera di numerose certificazioni di platino e miliardi di stream, inizia a mostrare qualche segnale di stanchezza.
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