This is Elodie: la recensione dell'album
La cover di This is Elodie
Musica

This is Elodie: la recensione dell'album

Un disco concepito come una vera e propria playlist: 16 brani (più 3 messaggi vocali di Elodie) in cui il pop si contamina con il rap, con l'r&b, il reggae e la dance

I giorni precedenti al Festival di Sanremo 2020, che ha fatto registrare share da record, sono stati segnati da feroci polemiche su alcuni testi misogini del rapper Junior Cally e sulla scarsa presenza delle donne tra i 24 big in gara.

Alla prova del palco, le sette cantanti in gara hanno fatto tutte una bella figura, anche se probabilmente le due che hanno avuto il maggiore exploit sono state Tosca, vincitrice del premio Bigazzi per la splendida Ho amato tutto, ed Elodie, la cui Andromeda sarebbe stata perfetta per rappresentarare l'Italia all'Eurovision. Composto dalla premiata ditta Mahmood e Dardust (al secolo Dario Faini) con l'intento di bissare il trionfo di Soldi, Andromeda è un pezzo ballabile, con tanta elettronica, ritmi cadenzati e variazioni interessanti, esaltato dalla voce e dalla presenza scenica di Elodie, che ha anche il grande merito di citare l'immensa Nina Simone e che diventerà probabilmente un tormentone radiofonico, grazie al suo accattivante ritornello.

Pochi giorni prima del festival, la cantante italo-francese aveva pubblicato nella sola versione digitale This Is Elodie, terzo album della sua carriera, privo naturalmente del brano Andromeda, in attesa dell'uscita della versione fisica dell'album il 7 febbraio: una novità assoluta, per la discografia italiana. Un progetto ambizioso, con 51 tra autori, produttori e ospiti, che rappresenta il punto d'arrivo di un percorso di ricerca e di studio intrapreso circa due anni fa che l'ha portata ad essere la cantante e la donna di oggi.

L'album è concepito come una vera e propria playlist, 16 brani (più 3 messaggi vocali di Elodie) in cui il pop di Elodie si contamina con il rap, con l'r&b, con il reggae e con la dance, una tavolozza ricca di colori diversi in cui ciascuno può trovare ciò che gli aggrada maggiormente. Chi ama il rap italiano mainstream, troverà qui pane per i suoi denti con i featuring di Marracash (fidanzato di Elodie) nella hit Margarita, di Gemitaiz in Non è la fine, di Fabri Fibra in Mal di testa (una vera chicca la produzione e il cameo di Neffa), di Lazza e Low Kidd in Vado a ballare da sola, di Ernia in Diamanti, di Guè Pequeno in Nero Bali e di Ghemon in Rambla.


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La Elodie più intima e confidenziale trova spazio negli ultimi due brani, le ballad Niente canzoni d'amor e In fondo non c'è, composta quest'ultima da Levante. Pensare male di te con The Kolors è un brano pop-funk perfetto e deliziosamente seventies, così come sono molto riusciti i due brani scritti da Mahmood, Andromeda e Nero Bali. Merita un ascolto attento la sorprendente dancehall di Sposa, con la partecipazione della talentuosa Margherita Vicario, un nome da tenere d'occhio per la sua originalità.

La musica e i beat sono affidati a Dardust, Zef, Dade, Durdust, Takagi e Ketra, Big Fish, Daddy's Groove, Mace e Generic Animal, un vero e proprio dream team della musica italiana contemporanea. This is Elodie è un album curato, fresco e coinvolgente, che si fa ascoltare con piacere dall'inizio alla fine (cosa assai rara, al giorno d'oggi) e che mette in mostra la crescita di Elodie, sempre più sicura sia vocalmente che nelle scelte artistiche.

Un disco con molti potenziali singoli, che potrebbe funzionare bene anche all'estero e che potremo ascoltare dal vivo il 16 aprile a Milano (Santeria Toscana 31) e il 18 aprile a Roma (Teatro Centrale) negli unici due concerti primaverili di Elodie.

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Gabriele Antonucci