Grammy 2021: le assurde esclusioni di The Weeknd e Run The Jewels
Ansa
Musica

Grammy 2021: le assurde esclusioni di The Weeknd e Run The Jewels

Ieri sono state diramate le nomination agli Oscar della musica, che si terranno il 31 gennaio 2021. Le grandi favorite sono Beyoncé, Dua Lipa e Taylor Swift, ma a lasciare perplessi sono le zero nomination a due tra i migliori album del 2020

Che cosa accomuna leggende del rock come Jimi Hendrix, Janis Joplin, Chuck Berry, Queen, Led Zeppelin, The Ramones, The Kinks, The Who, The Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival e Kiss a giganti dell'hip hop come Tupac Shakur, The Notorious B.I.G, Snoop Dogg, Nas e Run DMC, senza dimenticare artisti iconici come Bob Marley, Morrissey, Bjork e Iggy Pop? Semplice, nessuno dei personaggi sopra elencati ha vinto, nel pieno della sua carriera discografica, un Grammy Award, l'equivalente musicale di un Oscar, salvo poi essere insigniti, in alcuni casi, di un Lifetime Achievement Award postumo, una sorta di pezza messa dalla Recording Academy per rimediare alla figuraccia fatta. Non è certo una novità che la giuria dei Grammy, formata da artisti e tecnici statunitensi coinvolti nell'industria musicale, tenda a votare basandosi più sulla fama degli artisti votati che sull'effettivo valore delle incisioni dell'ultimo anno, salvo ignorare nomi più che meritevoli senza alcuna ragione apparente.

E non è neanche una novità che si tenda a premiare ben oltre i meriti quegli artisti che, in quel momento, sono più funzionali al processo di mitopoietica e di storytelling messo in moto dalle major su quelli che ritengono, a torto o a ragione, i loro prodotti migliori in ottica streaming, posto che il mercato fisico è del tutto residuale per quanto riguarda il pubblico più giovane (basti pensare al bassissimo numero di cd e di vinili venduti anche dai trapper oggi più in voga). Ieri sono state diramate le nominations per i Grammy Awards 2021, la cui cerimonia, presentata dall'attore sudafricano Trevor Noah, si terrà domenica 31 gennaio, e sono saltate immediatamente all'occhio, più che le candidature ai premi maggiori, alcune esclusioni davvero incomprensibili. Beyoncé (9 nominations), Dua Lipa (6), Taylor Swift (6), Megan Thee Stallion (4), Justin Bieber (4), Harry Styles (3) e le superstar del K-pop BTS sono gli artisti con le maggiori probabilità di vittoria. Risulta davvero incomprensibile l'esclusione totale dalle nomination di The Weeknd, il cui After Hours, riuscito mix tra r&b e synth-pop anni Ottanta, è uno degli album più venduti del 2020, tanto più se si pensa che la superstar canadese sarà il protagonista della performance dell'halftime show del Superbowl, l'evento sportivo più seguito al mondo. Nemmeno i fortunatissimi singoli Blinding lights, In your eyes e Save your tears, tra i più ascoltati sia in radio che in streaming degli ultimi mesi, hanno ricevuto una nomination. Non si è fatta attendere la reazione piccata e tranchant dell'artista canadese via Twitter: "I Grammy restano corrotti. Dovete a me, ai miei fan e all'industria un po' di trasparenza". Immancabile la risposta d'ufficio di Harvey Mason Jr., CEO della Recording Academy, che però non chiarisce affatto la singolare esclusione: "Comprendiamo che The Weeknd sia deluso per non essere stato nominato. Sono rimasto sorpreso e posso immaginare quello che sta provando. La sua musica quest'anno è stata eccellente e i suoi contributi alla comunità musicale e al mondo in generale sono degni dell'ammirazione di tutti. Sfortunatamente, ogni anno, ci sono meno nomination rispetto al numero di artisti meritevoli". Ancora più incredibile l'esclusione dalle categorie rap dei Run The Jewels, che hanno pubblicato nel 2020 il loro capolavoro RTJ4, inserito in tutte le classifiche specializzate tra i migliori dischi dell'anno.

RTJ 4 è stato la colonna sonora dei movimenti di protesta contro il razzismo Black Lives Matter e ha mostrato ancora una volta la capacità del rap di trattare temi importanti con liriche crude e al tempo stesso metricamente raffinate, nonostante gli ultimi anni siano stati dominati dal nichilismo lisergico ed edonista delle trap. Nell'ultimo lavoro, il duo formato da El-P e Killer Mike è stato affiancato da Zack De La Rocha (Rage Against The Machine) e Pharrell Williams in Ju$t e Mavis Staples e Josh Homme (Queens of The Stone Age) in Pulling the pin, due brani straordinari che, da soli, valgono ampiamente l'acquisto del cd o del vinile. Lascia perplessi anche l'esclusione di Jessie Ware, che ha pubblicato il gioiello disco-pop What's your pleasure. Grazie al tocco magico del produttore James Ford (Depeche Mode, Arctic Monkeys, Foals), Jessie ha trovato finalmente quel suono che cercava da tempo, spaziando con naturalezza tra il funk di Ooh La La e Read My Lips, la disco elettronica a la Moroder di What's Your Pleasure?, Soul Control e The Kill, la classic disco, tutto ritmo in 4/4, chitarrine funky e archi ariosi, in Spotlight e Step into my life, passando per l'ipnotica Adore You e la lenta jam finale Remember Where You Are. Un album pop semplicemente perfetto, sia nei testi malinconici che nei suoni scintillanti, incredibilmente escluso dalle nomination.

Curioso, infine, che nella categoria Rock Performance, siano presenti solo artiste femminili: Fiona Apple, Big Thief, Phoebe Bridgers, HAIM, Brittany Howard e Grace Potter. Tutte artiste di valore, non c'è dubbio, ma appare questa una scelta più ideologica che musicale, esattamente come le esclusioni eccellenti di The Weeknd e Run The Jewels, i cui album sono stati ampiamente premiati dal pubblico e dalla critica.

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Gabriele Antonucci