Kalush Orchestra
Ansa
Musica

L'Ucraina trionfa all'Eurovision con la Kalush Orchestra

Il televoto da casa ha permesso alla band di Kaluš di superare il Regno Unito e la Spagna. I nostri Mahmood e Blanco si devono accontentare del sesto posto.

Come era ampiamente prevedibile, l'Ucraina ha trionfato all'Eurovision Song Contest di Torino con la canzone Stefania della Kalush Orchestra, grazie soprattutto all'apporto decisivo del voto da casa. Il voto popolare, che ha un peso del 50% sul risultato finale (l'altro 50% viene attributo dalle giurie di qualità di tutti i paesi in gara), è stato un vero plebiscito per la band di Kaluš, che ha superato così sia Sam Ryder del Regno Unito (uno dei migliori artisti tra i 25 che si sono esibiti in finale) che Chanel della Spagna, la cui SloMo è un potenziale tormentone estivo. L'Ucraina conquista così la sua terza vittoria nella competizione europea, che si era già aggiudicata nel 2004 e nel 2016, ma il trionfo di oggi, visti i recenti accadimenti, ha un sapore del tutto particolare. «Troverò sempre la mia casa, anche se tutte le strade sono distrutte».

Questa frase della canzone Stefania ha colpito nel segno, forse più per motivi di attualità geopolitica che musicali, visto che il brano unisce in modo abbastanza grossolano il folklore al rap, con sonorità elettroniche anni Novanta che ricordano alcuni brani degli Snap, mentre la coinvolgente melodia di sopilka (un flauto tipico dell'Ucraina) è perfetta per una delle esibizioni pomeridiane del Primo Maggio. Stefania è stata scritta originariamente dal cantante Oleh Psiuk come dedica a sua madre ma, dopo l'inizio del conflitto in Ucraina, il brano ha acquistato un significato più ampio. L'esibizione di stasera della Kalush Orchestra al Pala Olimpico di Torino si era conclusa con un appello a sostenere il popolo ucraino e, in particolare, la città di Mariupol: «Chiedo a tutti voi, per favore, di aiutare l'Ucraina e Mariupol, di aiutare Azovstal ora», ha dichiarato il frontman della band. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio su Telegram, aveva invitato nel pomeriggio il pubblico europeo a sostenere la band ucraina impegnata nella finale di Torino: «Europa, vota per la Kalush Orchestra, al n.12. Sosteniamo i nostri connazionali, sosteniamo l'Ucraina!».

La Kalush Orchestra, nata nel 2019, è formata dal rapper Oleh Psjuk e dai musicisti Ihor Didenčuk e MC KylymMen. Il gruppo ha all'attivo un solo album, Hotin, pubblicato dalla Come True, una divisione della Sony Entertainment, da cui sono stati estratti i singoli Ty honyš, Hory e Zori. I nostri Mahmood e Blanco, nonostante l'affetto e il supporto del pubblico torinese, si sono dovuti accontentare del sesto posto con Brividi, superati anche dalla Svezia e dalla Serbia. Poco male: i due artisti si consoleranno con i rispettivi tour estivi all'insegna del sold out e dall'impressionante numero di stream della canzone, che è entrata ormai nei cuori di tantissime persone. Uno dei momenti più attesi della serata è stata l'energica esibizione dei Maneskin, che hanno suonato per la prima volta dal vivo il nuovo singolo Supermodel, oltre che un breve estratto di If I can dream di Elvis Presley, che sarà utilizzata nella colonna sonora del nuovo film di Baz Luhrmann dedicato al Re del Rock and Roll.

Laura Pausini, accompagnata dalle coreografie degli Urban Theory, ha dato il via alla serata con un medley di cinque suoi brani: Benvenuto, Io Canto, La Solitudine, Le cose che vivi e l'ultimo singolo Scatola. Io canto è stata accennata anche in francese, mentre alcune frasi de La Solitudine sono state cantate in inglese. Mika ha eseguito uno spettacolare medley dei suoi successi, presentando per l'occasione il nuovo singolo Yo Yo: «Ho voluto scrivere una canzone che potesse farvi piangere e ballare allo stesso tempo. Una canzone che facesse sì che il mondo, in tutta la sua durezza, potesse sentirsi meglio». Gigliola Cinquetti, vincitrice dell'Eurovision nel 1964, ha cantato Non ho l'età con grande intensità, mostrando di avere ancora una voce invidiabile. Appuntamento al prossimo anno, quando l'Eurovision Song Contest sarà ospitato in Ucraina, sperando che, tra dodici mesi, la guerra sia finalmente conclusa e che la musica torni a essere l'unica protagonista della kermesse canora.

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Gabriele Antonucci