L'album del giorno: Nick Mason's Saucerful of Secrets - Live at the Roundhouse
Il batterista dei Pink Floyd, accompagnato da una superband, rilegge i primi album del gruppo: da The Piper At The Gates Of Dawn a Atom Heart Mother
Novantasei minuti di musica che fotografano quello che erano i Pink Floyd prima dell'epocale The Dark Side Of the Moon. È questa la funzione del live album registrato a Londra dalla superband messa insieme da Nick Mason, il batterista dei Floyd, qui alla sua prima vera avventura solista. Con lui, sul palco, anche Gary Kemp, ex chitarrista degli Spandau Ballett e Guy Pratt, il bassista che ha sostituito Roger Waters nei Pink Floyd e che ha collaborato con David Gilmour nell'album On an Island.
No era scontato ma l'album è estremamente piacevole e a fuoco dall'invio alla fine. A cominciare dalle iniziali Interstellar Overdrive e Astronomy Domine, due pezzi di psichedelia incendiaria, la summa dell'era Syd Barrett dal leggendario album di debutto, The Piper At The Gates Of Dawn. Sempre dallo stesso disco Lucifer Sam, qui riproposta in una versione decisamente intrigante. A seguire il trip strumentale di Obscured By Clouds la title track del disco inciso come colonna sonora del film Le Vallée diretto dal regista francese Barbet Schroeder.
Molto efficace anche la versione di Arnold Layne, il primo singolo dei Pink Floyd pubblicato nel marzo del 1967. Quel che rende molto godibile l'album e la puntuale ricreazione di un'atmosfera e di un mood, cosa per niente facile quando si tratta del repertorio di una band che aveva un'identità unica e irripetibile. Eppure, Mason e il suo gruppo vincono la sfida regalando un'ottima versione di Atom Heart Mother così come dalla poco nota The Nile Song contenuta nella soundtrack del film More.
A conferma della qualità dell'album anche il riuscito remake di tre classici senza tempo come A Saucerful of Secrets, Set the Controls For The Heart of The Sun e One Of These Days, tutti e tre nella scaletta della straordinaria performance a Pompei del 1971.