L'album del giorno: Lucio Battisti, Anima latina
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L'album del giorno: Lucio Battisti, Anima latina

Un carnevale di suoni, un caos creativo che diventa ineguagliabile bellezza. La vera storia del disco senza ritornelli che rimase al primo posto in classifica per tredici settimane consecutive

L'artista non esiste, esiste solo la sua arte. L'artista non parla, comunica solo con lo strumento che gli è proprio: la canzone. Forse avrebbe voluto essere solo un cantante Lucio Battisti, ma in realtà fu molto di più, un innovatore, un genio rivoluzionario capace di arrivare al grande pubblico, di colpire l'immaginario nazional popolare. La storia di Battisti-Mogol è una storia fatta di album epocali, composti da canzoni che sono bellezza e puro talento.

Ma oggi vogliamo consigliarvi un disco, Anima Latina, uscito nel dicembre del 1974, che non contiene singoli di successo pur essendo dei migliori album italiani di sempre, se non il migliore in assoluto. Anima Latina è un capolavoro, perché è un volo pindarico e senza rete, l'incontro magico tra il jazz, le sonorità del Sudamerica e il progressive rock anglosassone, un esperimento senza eguali e senza precedenti nella storia della musica italiana.

In questo disco ci sono il genio e l'infinita cultura musicale di Battisti, un artista che passava sei/sette ore della sua giornata a studiare nei minimi dettagli come suonavano e come erano suonati i dischi dei più ispirati artisti internazionali. Dai Led Zeppelin agli Earth Wind & Fire. "Era una spugna che assorbiva il meglio di quello che facevano gli altri" ha raccontato in più occasioni Mogol. E questo album è lì per confermarci quanto fosse veritiero quel racconto.

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Anima latina non venne accolto bene dalla critica ai tempi della pubblicazione, salvo poi essere enormemente rivalutato nel corso degli anni. E non avrebbe potuto essere altrimenti, vista la qualità straordinaria, della musica e degli arrangiamenti e anche dei musicisti che hanno partecipato alla sua realizzazione (da Bob J. Wayne al basso a Gianni Dall'Aglio alla batteria, e poi ancora le chitarre di Massimo Luca, le tastiere di Claudio Maioli, la voce di Mara Cubeddu e Claudio Pascoli al flauto).

Anche senza singoli trainanti e ritornelli da cantare Anima Latinaconquista il primo posto in classifica e lì rimane per tredici settimane consecutive. Ancora una volta la fusione tra i testi di Mogol le intuizioni musicali di Battisti arriva al grande pubblico, ma questa volta le veste musicale è totalmente differente: la forma canzone di tre minuti cede il passo a strutture complesse, a un carnevale di suoni, a un caos creativo che diventa ineguagliabile bellezza. Non è un disco da consigliare per brani ma nel suo insieme. Per farsi spiazzare e trascinare dentro un viaggio fantastico lungo 47 minuti e 52 secondi.

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Gianni Poglio