Nick Schilder: Shatterproof
(Jeannette Huisman)
Musica

Nick Schilder: Shatterproof

Anche se spesso lo dimentichiamo, il cuore dell’uomo non è Shatterproof (infrangibile)

Se in questo 2023 ci siamo assuefatti a trovare tra le pietanze del nostro desco gli scenari di guerra propinati dai telegiornali, il cantautore olandese Nick Schilder propone con il videoclip del singolo Shatterproof, un antidoto.
L’Ucraina, ancora uno dei fronti caldi tra gli ormai numerosi scenari di guerra globali, è una terra di grande tradizione e cultura, e il video di Shatterproof mette in scena uno dei capitoli più nobili della sua tradizione: il balletto classico.
Per tale motivo vogliamo partire dalle immagini ancor prima che dalla musica.
Lungi da parte dell’artista l’idea di censurare la drammatica (non) vita che stanno affrontando i cittadini ucraini; l'impresa qui è di rispondere al culto della morte e della devastazione con la cultura, con la bellezza dell’arte, che forse non salverà il Mondo, ma potrà almeno infondere speranza immaginando un futuro edificante.

“Perché il cuore dell’uomo non può essere infrangibile”?

Su questa domanda estratta dal ritornello di Shatterproof (infrangibile, appunto) si basa il concetto fondamentale del brano, che trova nell’ambientazione della danza classica il suo controcanto. Quanta fragilità esiste dietro la ferrea disciplina del mondo accademico del balletto, come è facile trovarsi soli in un contesto in continua oscillazione tra collaborazione e competizione.



Realizzato dalla regista ucraina Katheryna Lesyk, fuggita dal suo Paese per i motivi suddetti e che si è avvalsa di una troupe di connazionali, la clip vede protagonista la ballerina del Balletto Nazionale Ucraino, che recita con Nick Schilder.
Il tema di fondo, il concetto di sapersi adattare ai cambiamenti più sconvolgenti della vita, è esaltato dalle immagini del video ma anche da ciò che non vediamo. Le maestranze coinvolte nella realizzazione, così come la regista e la protagonista, mentre giravano avevano i loro parenti al fronte.
Seguiamo la danzatrice quando fa le prove generali col corpo di ballo, mentre si ritrova da sola, nella sua solitudine, negli spogliatoi, nel dietro le quinte prima di un saggio: e in tutte queste occasioni Nick Schilder è lì presente, come l’angelo custode invisibile de “Il Cielo sopra Berlino”, ma senza ali.



SHATTERPROOF il brano
Senso di impotenza. Davanti a un amore che sa di sentimento estinto, così come davanti ai limiti che la vita ci pone, creando un nesso diretto con il videoclip.
Su questo doppio registro audio/visivo, il tema dell’impotenza fa da collante.
Come nel video troviamo una scena peculiare in cui la ballerina si guarda allo specchio e dall’altro lato osserviamo il cantautore, così nella canzone troviamo una specularità intrinseca. Perché se Nick Schilder ha preso in mano la penna parlando in prima persona, tu ascoltatore -nel riflesso dello specchio musicale- ti sentirai a tua volta l’autore. Il protagonista cambia così ogni volta: è l’ascoltatore.



Folk elettronico, cantautorato sintetico, con accenni di classicismo come tutta l’introduzione arpeggiata. Gli ingredienti si confondono, l’analogico di un pianoforte, con gli 0 e 1 di una loopstation. Così come con le emozioni, l’artista olandese sa ben dosare gli elementi di Shatterproof.
E si torna al verso...



“Perché il cuore dell’uomo non può essere infrangibile”?



Nella voce delicata e commossa di Nick c’è una profonda coerenza tra il tema trattato e l’interpretazione. Già nella performance, nella intonazione e nel suo soffiato si percepisce la gravità di una frattura dell’anima.
Qualcosa si è quindi già frantumata nella voce dell’autore, il quale oltre ai suoi versi ha voluto raccontare in prima persona la genesi del suo brano



“La canzone ‘Shatterproof’ è nata interamente dal mio subconscio. La melodia scorreva senza sforzo e i testi descrivono accuratamente le emozioni che ho provato di recente. L'interpretazione della canzone da parte del Balletto Ucraino Unito l'ha portata ad un altro livello, come si vede nel video musicale e mi ha profondamente commosso. La combinazione di un approccio cantautorale con influenze elettroniche mi ha entusiasmato”.



Nick Schilder è molto popolare nei Paesi Bassi, anche perché questo primo brano da solista viene dopo una carriera di 17 anni (tra l’altro di successo) come parte di una band, come metà del popolare duo olandese Nick & Simon.
Nasce ora il suo percorso.
Arriva adesso il suo momento.



BIOGRAFIA - Nick Schilder -
“La musica che faccio rappresenta ciò che sono, ciò che sento e ciò che voglio creare.” Sono queste parole che definiscono Nick Schilder e il suo approccio alla musica. Sentendo l'attrazione della musica elettronica diventare più forte dopo aver ascoltato il singolo "Catch & Release" di Matt Simons del 2014, il cantautore olandese sta ritagliandosi la propria strada ed entrando in un campo di gioco noto per infinite possibilità.
Il passaggio dal folk e dal pop olandese alla musica dance può sembrare un cambiamento troppo grande a prima vista, nonostante – o forse proprio a causa – dei diciassette anni di profondo successo che ha avuto come metà dei Nick & Simon. Insieme, sono stati dieci volte in cima alla classifica olandese Top 100, hanno venduto 1.000.000 di copie di album, hanno suonato in spettacoli solisti tutto esaurito davanti a un pubblico di 30.000 persone e sono apparsi spesso sulla televisione olandese, tra cui The Voice of Holland (come allenatori), talk show popolari e i loro propria serie di documentari, "Homeward Bound". Eppure, un tuffo nel profondo dell'educazione di Nick Schilder: dall'imparare a suonare la chitarra dal chitarrista riconosciuto in tutto il mondo Jan Akkerman (suo vicino di casa) all'età di 8 anni, al diventare ambasciatore della Dutch Chess Association molti anni dopo essersi assicurato un campionato di scacchi nel suo paese. giovinezza – allude a una profondità artistica che insiste su uno sguardo oltre le secche.
Il mio amore per la musica elettronica non è nuovo. Sono rimasto incantato dai suoni di Jean-Michel Jarre, ho ammirato la programmazione dei Pink Floyd, ho amato tutto dei Daft Punk, ho trascorso molto tempo a Ibiza e ho anche collaborato con Lost Frequencies per il nostro singolo del 2016 "Lift Me Up". Allo stesso tempo, le mie radici musicali si estendono a James Taylor, Jackson Browne e persino alle arie di Pavarotti. Mi rendo conto che gli ultimi quindici anni della mia carriera non sono stati così multidimensionali, ed è proprio per questo che sto cambiando rotta”. Attraverso la sua produzione, Nick Schilder entrerà in contatto con cantautori unici provenienti da tutto il mondo, un desiderio che deriva da una lunga tradizione di ricerca di talenti di scrittura in tutto lo spettro musicale. Le sue canzoni inaugurano le influenze della musica elettronica e fanno sottilmente riferimento alle sue esperienze personali. “Voglio che il significato dietro ciascuna delle mie canzoni sia pronunciato. "Shatterproof", ad esempio, descrive in dettaglio il pendio scivoloso su cui mi trovo e la forte convinzione che non mi romperò nemmeno se dovessi cadere. Anche il video musicale della canzone, per il quale stiamo collaborando con lo United Ukraine Ballet, riflette questo; rimangono fedeli al loro scopo e continuano a ballare nonostante tutto ciò che accade. Tutto ciò che voglio è che la mia musica echeggi la persona e l’artista che sono oggi, e perseguire questa nuova direzione farà in modo che non rimanga più sotto la superficie”.

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Redazione